Takahashi del negozio di biciclette 1, recensione: un josei impaziente di innamorarsi

Takahashi del negozio di biciclette 1 di Arare Matsumushi: una delle ultime novità di J-POP Manga in parte contraddittoria ma comunque promossa.

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Autore: Livia Soreca ,

Quanto è difficile imparare a dire di no? A volte pur di non ferire qualcuno, o per non fare quella crediamo sia una brutta figura, mettiamo da parte ciò che sentiamo e accettiamo l'inaccettabile. Tra noi si nasconde Tomoko Hanno, per gli amici Panko, un'impiegata di 30 anni che subisce molestie dal suo capo e si cruccia perché non riesce a rifiutare i continui inviti di un suo collega. Stiamo parlando di una dei protagonisti di Takahashi del negozio di biciclette, slice of life josei di Arare Matsumushi, una delle ultime novità di J-POP Manga disponibile in fumetteria e online a partire dal 6 marzo 2024.

Se Panko non riesce mai a dire di no, il ventiseienne Ryohei Takahashi, che lavora in un negozio di biciclette, è esattamente l'opposto: un ragazzo diretto e schietto mal disposto a fare ciò che non gli va, ma il suo fare prepotente sembra invece nascondere qualcosa di buono.

Takahashi del negozio di biciclette 1: un inizio dinamico... Forse troppo

Già dalle primissime pagine di Takahashi del negozio di biciclette 1, piacevolmente a colori, il lettore può intuire che l'amore è nell'aria. La storia del rapporto tra Tomoko e Ryohei segue infatti lo schema dello strangers to lovers (da completi estranei ad amanti) con l'espediente narrativo dell'apparente ostilità. I due protagonisti non sono mai l'uno contro l'altro, ma di fatto le loro personalità agli antipodi ostacola inizialmente un punto di contatto, soprattutto per Panko che è ormai quasi schiava delle proprie insicurezze.

J-POP Manga - Livia Soreca
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Takahashi del negozio di biciclette 1

Nonostante il titolo, il racconto avanza seguendo perlopiù il punto di vista di Tomoko, tant'è che il lettore conosce solo i suoi pensieri oltre le parole - quando riesce a individuarli sul foglio, poiché il carattere dei testi è millimetrico e compromette profondamente la lettura.

Il modo d'essere di Panko spinge il lettore a voler indagare sul suo passato, sulle motivazioni d'essere, e inaspettatamente viene accontentato quasi subito da un piccolo flashback sulla sua infanzia e, in particolare, sul rapporto con sua madre. In questo senso, l'artista Matsumushi dimostra di dare molta importanza a ciò che è stato, sicuramente per validare ancor più comportamenti e situazioni del presente.

Questo proposito, però, si scontra con la voglia di dedicarsi subito al romance: una vera e propria contraddizione, poiché se da un lato c'è la necessità di sedimentare alcuni elementi del presente trovando una naturale causa nel passato, dall'altro situazioni attuali non seguono una linea altrettanto naturale, specialmente quando si tratta di rapporti interpersonali con un certo bagaglio emotivo alle spalle.

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Takahashi del negozio di biciclette 1

Se una donna come Tomoko, per una serie di motivi e trascorsi, trova difficoltà nel fidarsi degli uomini, raramente potrà invece avvicinarsi velocissimamente ad un altro che, al di là delle apparenze confutabili, non ha avuto né tempo né modo di dimostrare veramente chi è e di essere proclamato "diverso da tutti gli altri". Al contrario, sarebbe stato non solo più saggio ma anche più interessante dare ampio sviluppo a tutto ciò che c'è tra l'essere estranei e l'inizio di un sentimento - più o meno solido che sia.

Una conseguenza di ciò è il fatto che il lettore possa non provare totale empatia nei confronti dei protagonisti, o peggio che rischi di non prendere sul serio i problemi, i traumi o, in generale, il vissuto di questi, finendo col vanificare parzialmente tutta una serie di presupposti a cui l'autrice sembra invece tenere molto.

Takahashi del negozio di biciclette 1: anche un bento può raccontare una storia

Nonostante una scarsa maturità nel gestire alcune dinamiche interpersonali, in parte figlia di una fretta di spensierato romanticismo ma anche di alcune dinamiche editoriali che la stessa mangaka descrive, l'edizione di Takahashi del negozio di biciclette 1 si presenta come un vero gioiellino, munito persino di un simpatico adesivo per chi è riuscito ad ottenere la prima tiratura. Con un'estetica a metà strada tra Hirayasumi di Keigo Shinzo e Skip & Loafer di Misaki Takamatsu, (entrambi di casa J-POP), il primo volume del manga vuole subito catturare il lettore e trasportarlo in un mondo tanto ordinario quanto speciale per chi ne attraversa le strade e ne assaggia i sapori.

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Takahashi del negozio di biciclette 1

Il dolce stile di Arare Matsumushi emerge tanto nel character design quanto nella resa di ambienti (soprattutto curiosi posticini in cui mangiare), pietanze, oggetti di uso comune, proprio come una bicicletta emblema di questo josei, in grado di tracciare molte linee e raccontare una storia, talvolta anche più di una. I personaggi secondari, ben caratterizzati più fisicamente che psicologicamente - almeno per ora - non saturano il racconto, anzi aiutano il lettore a delineare un "prima di Takahashi del negozio di biciclette 1" più o meno esplicito. A questo proposito, è bene segnalare un capitolo extra estremamente illuminante, che vi "costringerà" a contare quanti giorni mancano per l'uscita del secondo volume.

Commento

Voto di Cpop

70
Takahashi del negozio di biciclette 1 gioca subito la carta romance a discapito della credibilità di alcune dinamiche relazionali, soprattutto rispetto a un dato vissuto, Ciononostante, è una lettura piacevole, ricca di stimoli anche nelle più piccole cose, che invoglia a indagare ulteriormente nel passato dei personaggi.

Pro

  • L'inserimento di pagine a colori
  • L'ordinario diventa straordinario
  • Il capitolo extra è una grande sorpresa
  • C'è cura per il passato che determina le azioni presenti, ma...

Contro

  • ...la fretta di romance contagia la credibilità
  • Si rischia di prendere poco sul serio i protagonisti
  • Il carattere del testo spesso ostacola la lettura
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