Tutto Tutto ma Proprio Tutto, recensione: un party game per cui ci si prepara da una vita

Disponibile in tutti i negozi fisici e online il party game di Nathan Thornton, Tutto Tutto ma Proprio Tutto, distribuito da Studio Supernova.

Autore: Gianni Negrini ,
Gioco
7' 8''

Tutto Tutto ma Proprio Tutto è un party game di carte che punta tutto sulla conoscenza enciclopedica e sulla prontezza di riflessi mentali. Il proprio trascorso in termini di visioni, letture o anche solo sentito dire, assume un valore che prima il giocatore potrebbe non aver considerato. I giocatori sono chiamati a rispondere rapidamente con nomi di cose appartenenti a categorie di cultura generale, mettendo alla prova la propria memoria, creatività, capacità di fare collegamenti.

La tensione del gioco è ulteriormente amplificata dalla possibilità di incorrere in penalità se si fallisce nel rispondere entro il tempo limite o se si risponde qualcosa che possa essere contestato dagli altri giocatori. Con un’idea che mescola il trivia e la sfida diretta tra i partecipanti, il gioco di Nathan Thornton si presenta come un titolo per serate conviviali o partite in famiglia, anche se il suo focus sulla cultura generale potrebbe non essere apprezzato da tutti.

Meccanica

Il cuore del gioco ruota intorno alle duecentocinquanta carte categoria, che stabiliscono dei temi specifici (ad esempio, "Animali Feroci", "Film degli anni '90", "Capitali Europee") a cui i giocatori devono fornire risposte valide. A turno, ogni partecipante deve nominare un elemento che appartiene alle due categorie svelate. Se un giocatore non riesce a rispondere, fornisce una risposta errata o viene contestato, accumula delle penalità.

La partita, che ha mediamente una durata tra i quindici e i venti minuti, termina quando si esaurisce il mazzo di pesca delle categorie e quindi non possono più essere rimpiazzate quelle svelate. Il vincitore è colui che presenta il numero più basso di carte nel suo mazzo delle penalità o, in caso di pareggio, chi vince un ulteriore giro di spareggio.

Il ritmo di gioco è scandito dal veloce scorrere del tempo, dall'incalzare degli avversari e dalla concentrazione su cosa dire all'occasione successiva, che costringe i giocatori a pensare molto velocemente. Questo elemento aumenta la pressione, rendendo il gioco più dinamico e sfidante.

Tuttavia, la semplice meccanica di base, ispirata principalmente ai sistemi trivia, rischia di risultare meno incalzante se i giocatori non sono particolarmente competitivi o se si concedono tempi di risposta più rilassati.

Livello dei giocatori

Il gioco richiede una conoscenza generale abbastanza ampia per poter gareggiare con successo e soprattutto per potersi divertire. Giocatori con una cultura generale più limitata o che non si sentono a proprio agio con questo tipo di giochi potrebbero trovarlo frustrante in tempi brevi.

Per contro, chi ama i trivia e ha un approccio mentale sistematico ed enciclopedico potrebbe trovarlo troppo facile, specialmente in gruppi di livello eterogeneo, dove la conoscenza di base viene a costituire un vantaggio competitivo.

Una possibile soluzione, oltre a valutare l'omogeneità dei partecipanti, potrebbe essere quella di sfruttare le varianti regolamentari eventualmente suggerite dagli autori o creare vere e proprie varianti casalinghe che bilancino il livello.

La soglia d'ingresso per i più piccoli è fissata dai dodici anni a salire, quando la scolarizzazione e l'accesso controllato ai mezzi d'informazione pubblica possono accrescere il bagaglio delle conoscenze a supporto.

Componentistica

Le carte di Tutto Tutto ma Proprio Tutto sono realizzate con cura, possiedono un design e uno stile illustrativo semplici, ma funzionali. Le categorie sono scritte in caratteri grandi e leggibili, e i colori utilizzati, combinati alla dimensione consistente delle illustrazioni, aiutano a distinguere le diverse tipologie di carte.

Una critica potrebbe riguardare la distribuzione delle duecentocinquanta carte categoria, alcune delle quali hanno significati molto vicini tra loro. Se è pur vero che risposte buone per più categorie concedono bonus, all'aumentare del gruppo di gioco, aumenta il numero di carte utilizzate, riducendo sensibilmente la protezione del sistema dalla ripetitività.

Alcune carte categoria, inoltre, sono piuttosto generiche e rischiano di perdere progressivamente difficoltà con lo scorrere delle partite. Un set di carte aggiuntive o una modalità di espansione diventerà certamente utile per rinfrescare la varietà e garantire la rigiocabilità.

Il gioco è conservato in una scatola compatta a capiente, in grado di contenere mazzo e regolamento. Le carte sono di buonissima fattura per spessore, scorrevolezza e flessibilità, ma come in tutti i giochi in cui occorre mescolare sarà necessario dotarsi delle proverbiali bustine protettive.

Regolamento

Il regolamento di gioco è di dimensione ridotta, concreto e ridotto a quanto strettamente necessario per cominciare a giocare. Generalmente chiaro e ben strutturato, il piccolo manuale spiega le regole in modo schematico e con esempi pratici che rendono facile comprendere le dinamiche principali.

Il gioco può essere avviato in pochi minuti, il che lo rende ottimo per partite improvvisate o serate dove non c’è molto tempo per studiare regole complesse o per trasferirle a giocatori alle prime armi.

Inoltre, per chi non amasse il testo scritto è sempre disponibile un QR Code attraverso cui accedere a contenuti multimediali. Si tratta di una cifra stilistica dello Studio Supernova, sempre molto attento in questo frangente.

Pecca veniale di un regolamento complessivamente ben fatto è l'assenza sostanziale di suggerimenti per adattare il gioco a gruppi con livelli di conoscenza sbilanciati. L’aggiunta di varianti ufficiali che parifichino la soglia di partenza potrebbe rendere l’esperienza più equilibrata e divertente.

Accessibilità

Dal punto di vista dell’accessibilità, il gioco è adatto a un pubblico molto ampio, ma con alcune piccole limitazioni. La necessità di conoscere termini specifici legati alle categorie lo rende meno inclusivo per giocatori più giovani o per chi non parla fluentemente la lingua in cui è scritto il gioco.

Relativamente a questa considerazione, il regolamento lascia espressamente all'accordo interno al gruppo la possibilità di giocare includendo parole straniere rispetto alla lingua dominante.

La scansione del tempo di gioco impone un ritmo serrato che potrebbe risultare stressante per alcune persone, specialmente chi preferisce giochi più rilassati e meditativi. La possibilità di giocare senza timer (o con tempi più lunghi) rende comunque il gioco adattabile a preferenze diverse.

Dal punto di vista visivo, dimensione e gamma colore delle carte sono una garanzia di accessibilità e facile comprensione del contenuto delle carte, riducendo il tempo necessario a eventuali spiegazioni e abbassando ulteriormente il confine d'ingresso.

Longevità

La longevità di Tutto Tutto ma Proprio Tutto dipende in gran parte dalla composizione del gruppo e dalla varietà delle categorie utilizzate. In gruppi eterogenei o con elevato spirito competitivo, il gioco può offrire diverse ore di divertimento, ma la ripetitività delle categorie e delle meccaniche di base potrebbe necessariamente ridurre il suo appeal nel lungo termine.

Come tipico di tutti i trivia, è sul breve termine che il gioco fa sentire il suo peso e di conseguenza una buona distribuzione dell'utilizzo ne allunga l'appetibilità, sebbene, come in gran parte dei filler, una sconfitta veloce richiama immediatamente una rivincita e quindi un'aumento della frequenza d'uso.

Ad aggiungere vita a un prodotto certamente competitivo, l'estrema apertura con cui la sua meccanica si propone alla creazione di carte da parte degli stessi giocatori o di tematizzazioni che aumentino la profondità della conoscenza necessaria per vincere.

In definitiva, Nathan Thornton ha equilibrato un prodotto che ringiovanisce un genere molto tradizionale, portandosi dietro i suoi difetti in termini di longevità, ma contemporaneamente ha teso la mano affinché il suo ciclo vitale in potenza si possa prolungare indefinitamente.

Conclusione

In sintesi, Tutto Tutto ma Proprio Tutto è un gioco di carte semplice e dinamico, che sfrutta la conoscenza e la prontezza per creare sfide coinvolgenti tra i giocatori.

Il design accessibile e le regole intuitive lo rendono adatto a gruppi casuali, ma il suo focus su categorie di cultura generale potrebbe scoraggiare i partecipanti meno preparati o meno inclini a giochi di tipo trivia.

Il suo più grande punto di forza è la facilità di apprendimento e la possibilità di avviare partite rapide in qualsiasi contesto, ma il rischio di ripetitività in rapporto alla. frequenza e al numero di giocatori ne possono ridurre la longevità.

Se giocato con un gruppo giustamente calibrato, però, può offrire momenti di grande divertimento e un sano spirito di competizione. Consigliato per chi cerca un gioco leggero e interattivo, con l’avvertenza che il livello di cultura generale del gruppo influirà significativamente sull’esperienza complessiva.

Commento

Voto di Cpop

70
Tutto Tutto ma Proprio Tutto è un veloce, interattivo, sfidante e coinvolgente party game adatto a chi vuole misurare conoscenza e prontezza, che non solo ha una veloce messa in azione grazie alla sua semplicità, ma ha anche un design intelligente in grado di ampliare i potenziali giocatori, tanto per età quanto per propensione.

Pro

  • Regolamento e meccanica di gioco semplici e intuitivi, adatti gruppi di giocatori con diversi stili e qualità
  • Design ideale per l'obiettivo del gioco, accattivante e utile per includere tutti i tipi di giocatore

Contro

  • Ripetitività delle categorie in proporzione alla frequenza delle partite e al numero di giocatori
  • Soglia di conoscenza e risposta allo stress vincolanti per il risultato dell'esperienza
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