"Il cielo era ricoperto di nuvole grigie, l'intera città fredda e silenziosa, come una fotografia. Due occhi che non conoscevano il mondo danzavano e i suoi tingevano un giovane d'arancione." Così comincia Veil 1: Body temperature of Orange di Kotteri!, una delle novità di J-POP Manga che più hanno attirato l'attenzione. Pubblicato per la prima volta nel 2019, in Giappone conta per ora 6 volumi. Il primo, invece, ha raggiunto le librerie e le fumetterie italiane a partire da febbraio 2025.
Sarà per l'edizione che è un vero gioiello, oppure per l'affascinante figura in copertina, dal design elegante e fuori dal comune, che accarezza le gambe di un uomo misterioso, ma il primo volume di questo josei sembra sia nato per essere sfogliato senza se e senza ma.
Di cosa parla Veil 1?
Un giorno un poliziotto e una ragazza non vedente si incontrano per caso; da quel momento, i due diventano inseparabili. Gradualmente, lui e lei iniziano ad entrare sempre più in confidenza, e il lettore assiste al lento ma sentito sbocciare di un amore segnato dal destino.
Lui e lei sono Aleksander ed Emma, nomi che il lettore scopre soltanto alla fine, in due schede dedicate ai personaggi. Qui si rende conto di una cosa: non ha mai davvero avuto bisogno di conoscere i loro nomi. Questa è una sensazione nuova, curiosa, poiché quando si legge un racconto, quando si guarda un film, quando ci si avvicina a qualcuno, conoscere l'identità di chi ci viene incontro è percepita come una vera esigenza.
Eppure in Veil 1 non lo è, poiché si è così attratti dalle parole e dai più piccoli gesti, si è talmente catturati da quel primo, fatidico incontro, narrato nel prologo, che l'unico vero bisogno è quello di scoprire se queste due persone, lui e lei, intrecceranno le loro vite. In fondo, forse non è necessario voler sempre dare un nome alle cose.

Il racconto ha un andamento a sprazzi lineari: attraverso capitoli di variabile durata e intensità, con una narrazione episodica che dilaziona la storia nel tempo, si assiste alla progressiva evoluzione del rapporto tra i due protagonisti, che si rivela essere di un'intimità intellettuale incredibile sin dal primissimo incontro, quando lui per lei era solo una voce mai sentita prima, e lei per lui un inaspettato spirito libero pronto a destabilizzarlo piacevolmente.
Forse non dovrei giudicare le persone soltanto dalla loro voce? Non ha motivo di preoccuparsi per me.
Io ho un ottimo udito.
Dialoghi profondi si alternano a chiacchierate ordinarie; intanto lui e lei vivono un piccolo sogno, finendo pian piano per non riuscire a fare a meno di condividere tempo, spazio e anima.
I suoi capelli erano più lunghi rispetto alla prima volta che ci eravamo visti. Anche il guardaroba contava molti più capi da quando aveva incontrato Beth, mia sorella maggiore.
Per me, però, era ancora impossibile staccarle gli occhi di dosso. Farlo era troppo pericoloso. Avrebbe potuto urtare qualcuno seduto le scale, o cadere. Ormai indossava anche i tacchi alti.
No, non potevo proprio staccarle gli occhi di dosso.

Per certi versi, Veil avrebbe funzionato perfettamente anche come volume unico, proprio perché lo stile della narrazione si addice molto a una storia più condensata, che possa sigillare una parentesi cristallizzata. Non è ben chiaro, quindi, cosa ci si possa aspettare dai volumi successivi; possiamo solo sperare che il racconto non venga protratto inutilmente, impoverendo il potere dell'opera che risiede proprio nel suo essere essenziale.
Veil 1: l'incontro tra arte, moda e design
Le tavole di Veil 1 sono a colori, secondo la tecnica, nonché scelta stilistica, di lasciare alcune campiture prive di tinta (espediente che ultimamente abbiamo incontrato in Momentum 1 di Park Ji-Yeon, anche se con una resa ben diversa). Kotteri!, con un tratto essenziale, riesce a dar vita a figure, oggetti e ambienti spesso solo accennandone le forme, assecondando l'estetica di un racconto volutamente fatto di tocchi fugaci, mosso da due personaggi diversi tra loro ma entrambi raffinati, ognuno a modo proprio.
Gran parte della bellezza di Veil 1 la il character design, che vede Emma e Aleksander sempre vestiti come se fossero le punte di diamante di una sfilata d'alta moda. Il richiamo al mondo del fashion è estremamente vivo, non solo attraverso un vestiario ricercato e palette di colori studiate per essere perfettamente abbinate tra loro, ma anche perché, di tanto in tanto, i capitoli sono intervallati da una serie di artwork che talvolta sembrano degli studi dei personaggi, talvolta ricordano tanto cartelloni pubblicitari quanto figurini di moda, ossia quei disegni che hanno la funzione di mostrare gli abiti di una collezione.
Talvolta, nell'avere Veil 1 tra le mani, si ha effettivamente l'impressione di sfogliare una vecchia rivista di moda - l'ambientazione non è definita, ma tutto fa pensare agli '20 o '30 del Novecento.
Osservando attentamente la sovraccoperta, nessuna sinossi prepara alla lettura, ma in fondo non è necessaria per spingere qualcuno ad avvicinarsi a Veil 1. Questo primo volume è davvero un trionfo del non detto, affinché tutto sia una piacevole scoperta in itinere.
La copertina presenta un pattern che richiama un'antica carta da parati, perfettamente in linea con il design degli ambienti in cui i protagonisti si muovono e agiscono. Persino il lettering, seppur inusuale e non sempre immediatamente leggibile, vuole a tutti i costi rendere Veil 1 un prodotto uniforme e armonioso nei minimi dettagli.
Commento
Voto di Cpop
92Pro
- I nomi dei protagonisti si scoprono solo alla fine, ed è un interessante capovolgimento delle norme narrative
- Stile raffinato ed essenziale
- Gli splendidi artwork tra i capitoli
- Il richiamo alla moda
- Edizione dal design impeccabile, anche se...
Contro
- ...Il lettering non è sempre immediatamente leggibile
- Forse avrebbe funzionato meglio come volume unico
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