Welcome to Wrexham 2, recensione: si torna dove si è stati bene

Autore: Livia Soreca ,

Che siate o meno fan dello sport, c'è una docu-serie plurinominata agli Emmy in grado di unire gli appassionati di calcio e quelli di cinema: si tratta di Welcome to Wrexham, una produzione di Boardwalk Pictures che vede la partecipazione di due volti ben noti: nientemeno che Ryan Reynolds e Rob McElhenney.

Welcome to Wrexham 2 è giunta negli Stati Uniti sull'emittente FX già a settembre 2023 e poco dopo ne è stata addirittura annunciata una terza stagione. In Italia, invece, la seconda è disponibile su Disney Plus dal 10 gennaio 2024, per ora - a differenza della prima - in lingua originale e con sottotitoli in italiano (al momento non si sa quando e se sarà fruibile anche con doppiaggio).

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Rispetto alla stagione precedente di ben 18 episodi, Welcome to Wrexham 2 ne vede 15 dalla durata media di 30 minuti ciascuno: un numero comunque consistente in confronto alla maggior parte degli show televisivi in streaming degli ultimi anni e, soprattutto, rispetto alla durata media dei documentari. Questo, unito all'assenza del doppiaggio, potrebbe scoraggiare la visione specialmente di chi non ama il genere, ma vi invitiamo a non fermarvi di fronte a questo scoglio iniziale, poiché anche la seconda stagione si rivela un progetto importante e accattivante che vi farà tornare dove si è già stati bene.

Welcome back to Wrexham

Il Wrexham A.F.C. è la squadra di calcio professionistica più antica al mondo della città operaia di Wrexham in Galles. Ryan Reynolds e Rob McElhenney hanno acquistato i cosiddetti Red Dragons nel 2020. La prima stagione della docu-serie (o meglio ancora docu-reality) ha visto i due attori intraprendere e trainare un percorso di rinascita per il Wrexham A.F.C. fino alla National League; Welcome to Wrexham 2, invece, vede la squadra concorrere per la promozione nella Football League Two.

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Ancora una volta, da Hollywood al Galles, gli episodi si soffermano non solo sui match e sulla "vita negli spogliatoi", ma anche sulla gestione del team, le questioni burocratiche, la città di Wrexham, l'appassionata community e tutto ciò che ha arricchito questo lungo percorso fino a oggi.

Welcome to Wrexham 2 comincia con un punto di grande svolta per l'Inghilterra: l'ascesa di Re Carlo III dopo la morte della Regina Elisabetta II:

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Due attori di Hollywood e la Famiglia Reale d'Inghilterra. Cos'hanno in comune? Non ne ho idea.

Questa buffa citazione del primo episodio Welcome back to Wrexham riassume ciò che ha sempre stuzzicato il pubblico: cosa ci fanno due attori americani alla guida di una società calcistica? A voler essere onesti, in genere è piuttosto difficile che una persona non amante dello sport possa avvicinarsi spontaneamente a una serie TV di questo tipo, ma in questo caso sono proprio le figure centrali di Ryan e Rob a strizzare l'occhio e a suscitare la curiosità di vederli in azione.

Welcome to Wrexham 2, ovviamente, ha già superato il primo ostico step, infatti si nota una consapevolezza in più: quella di aver già conquistato una buona fetta di pubblico. Al tempo stesso, resta invariata la passione con cui vengono mostrati e raccontati gli eventi, insieme a una particolare attenzione per lo storytelling. Il punto di forza, infatti, è proprio l'intelligenza di aver narrato una storia in modo che fosse accessibile anche a chi di sport non ne mastica nemmeno un boccone. Certo, alcuni episodi sono inevitabilmente incentrati su aspetti più "tecnici" del football, su cui i fan andranno a colpo sicuro, ma non c'è nulla che uno spettatore medio estraneo al calcio non possa apprezzare.

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Perché guardare Welcome to Wrexham 2

Abbiamo detto che Welcome to Wrexham 2, come la prima stagione, può appassionare anche chi non è mai stato un fan dello sport o del calcio. Il motivo principale possiamo trovarlo nelle parole di Humphrey Ker durante la nostra intervista (il noto attore britannico è anche direttore esecutivo del Wrexham A.F.C.):

Questa [la serie] parla di persone, delle loro storie e di ciò che amano, delle loro sfide, dei loro problemi, delle loro passioni. Ed è questo che amiamo dello storytelling, no?

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Welcome to Wrexham mostra uno spiccato interesse per il lato più umano delle persone coinvolte, non solo Raynolds e McElhenney ma anche gli stessi giocatori, la community che visto il team riscattarsi e la città svegliarsi da un assopimento durato troppo a lungo. C'è tanto calore da parte chi ha lottato e chi ha supportato questa "battaglia  e lo si tocca con mano guardando questo docu-reality in cui le reazioni sono autentiche, le emozioni sono vere e non c'è bisogno di essere amanti del calcio per farle proprie.

Anche la seconda stagione ci tiene a parlare di come una passione possa unire le persone e anche se in questo caso si tratta di sport, il sentirsi parte di qualcosa va ben oltre, è una sensazione che tutti almeno una volta abbiamo provato e dunque la si può comprendere a priori.

Welcome to Wrexham 2 è buon prodotto televisivo, un progetto nuovamente ambizioso che oltre a raccontare una storia tanto singolare quanto universale nei suoi messaggi e valori, può vantare un'ottima realizzazione. C'è una forte cura non solo per lo storytelling, ma anche per la regia, la fotografia e il montaggio. Come di solito accade nelle docu-serie, si alternano riprese dirette a intermezzi con i commenti del cast, ma se ne riesce a preservare un unico stile e una forte continuità, ottenendo un prodotto sempre ben coeso e coerente a se stesso.

Le poche parti presumibilmente scriptate - quelle di commento da parte di Ryan, Rob, Humphrey Ker e altri - danno alla docu-serie una buona dose di leggerezza e umorismo, che talvolta smorza la tensione tangibile di alcuni episodi decisivi.

Un po' alla volta, pubblico può osservare i noti attori in un limbo tra il set e la vita reale: seppur davanti a una macchina da presa, riescono ad essere se stessi, in una sorta di "ruolo-non-ruolo" che non prevede un vero copione, né tantomeno una maschera: una spontaneità che lo spettatore è certamente curioso di assaporare, essendo invece abituato a vederli quasi sempre in panni altrui.

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Commento

cpop.it

85

La seconda stagione di Welcome do Wrexham conferma un prodotto ben realizzato che riesce ad andare oltre al semplice documentario sportivo, toccando il cuore di un pubblico molto più vasto.

Pro

  • La resa complessiva conferma il livello della stagione 1
  • Forte carica emozionale
  • Accessibile a un pubblico eterogeneo, anche se...

Contro

  • ... L'apparente selettività rischia di scoraggiare
  • Il doppiaggio in italiano sarebbe stato gradito
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