What if...? Paperino diventa Thor, recensione: Paperino sarà degno di Mjolnir?

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Autore: Manuel Enrico ,

Non pago di aver sfoggiato artigli di adamantio in What if…? Paperino diventa Wolverine, il papero più amato del panorama disneyano prosegue i festeggiamenti per i suoi novant’anni vestendo i panni di un altro eroe di Marvel Comics: Thor. Su Topolino 3590, infatti, abbiamo modo di leggere What if…? Paperino diventa il Potente Thor, divertente rielaborazione in chiave disneyana della prima avventura dell’asgardiano marveliano.

L’occasione del centenario disneyano ha dato vita a diverse iniziative, che hanno coinvolto anche i personaggi di Marvel Comics. Diverse copertine di numeri degli eroi della Casa delle Idee mostrano rivisitazioni di grandi cult della casa editrice in ottica disenyana, grazie all’opera di apprezzati autori italiani come Lorenzo Pastrovicchio, Giada Perissinotto e Alessandro d’Ippolito.

La trama di What if…? Paperino diventa il Potente Thor

All’interno di questo percorso, Paperino ha quindi modo di brandire il Mjolnir, il leggendario martello di Thor, dimostrandosi degno di brandirlo per salvare la Terra da un’invasione aliena.

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Paperino accompagna i nipotini in una spedizione archeologica in Norvegia, finalizzata alla visita di un sito noto per la sua ricchezza di antichi manufatti vichinghi. Come da tradizione, nel cercare di rendersi utile Paperino si rivela il solito pasticcione, finendo per ferirsi e cogliere questa scusa per non lavorare agli scavi, ritirandosi nei vicini boschi per una passeggiata.

Durante la sua scampagnata, Paperino incappa in un gruppo di alieni, i paperi di pietra di Saturno. Questi sono arrivati sulla Terra come avanguardia, preparandosi per rocciaformare il nostro mondo e prepararlo alla conquista. Inizialmente convito di esser finito sul set di un film di fantascienza, Paperino osserva con divertimento questi esseri, salvo capire presto di trovarsi dinnanzi a un pericolo!

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Nello scappare, il papero viene scoperto e cerca rifugio in una grotta senza uscita, al cui interno trova uno strano bastone di legno. Irritato per la sua condizione, Paperino cede alla sua solita rabbia, che sfoga picchiando due volte il bastone contro un roccia e magicamente acquisisce i poteri del Potente Thor!

In questa nuova veste, e non senza qualche piccolo problema, Paperino riesce a sconfiggere i paperi di pietra di Saturno, anche se il suo gesto eroico non verrà ovviamente preso per veritiero dai tre diffidenti nipoti.

Una storia troppo rapida?

What if…? Paperino diventa il Potente Thor si basa su soggetto di Steve Behling e sceneggiatura di Riccardo Secchi. Si potrebbe qui vedere in questa storia un poetico ritorno, considerato che Secchi è figlio di quel Luciano che negli anni ’70 fu uno dei maggiori artefici dell’invasione marveliana, in qualità di direttore dell’Editoriale Corno. Oltre ad averci emozionato con la sua produzione autoriale con il nom de plume di Max Bunker.

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Pur apprezzando il voler omaggiare la prima apparizione di Thor, avvenuta in Journey into Mistery #83 (1962), non si può fare a meno di notare come la compressione dei tempi si sia rivelata deleteria per il godimento della trama. Nelle precedenti sperimentazioni in tal senso, questo elemento era gestito con maggior attenzione, vuoi per la presenza di un maggior dinamismo e la coralità della storia.

Nel caso di What if…Paperino diventa il Potente Thor, la sensazione è che si sia accelerato troppo sugli eventi, impattando negativamente tanto sulla caratterizzazione del Papero quanto sulle specificità del Dio del Tuono. Pur apprezzando il volersi rifare al Thor delle origini e ricordare il dualismo dell’era di Donald Blake, la trasformazione di Paperino nell’asgardiano è troppo repentina, al punto che viene da domandarsi quale sia il vero scopo di questa storia.

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Se da un lato non si può ignorare la meccanica da operazione marketing, cogliendo l’occasione di celebrare Paperino sfruttando altri asset del faraonico impero disneyano, dall’altro ci si aspetterebbe una maggior attenzione in questi progetti. Il potenziale di questa operazione è evidente e ci sono modi per poterlo gestire in modo oculato, come dimostrato con Wolverine, ma in questo caso si ha la sensazione di aver assistito a un’operazione vetrina, cui non è stata infusa la dovuta passione.

Contrariamente al lavoro di Lorenzo Pastrovicchio, che riesce invece a sintetizzare perfettamente i due differenti universi narrativi. La grammatica disneyana, con le sue vivaci fisicità e il racconto grafico leggero e divertente, viene utilizzato con maestria da Pastrovicchio, che lo rende un linguaggio ugualmente rispetto del contesto marveliano.

Nelle tavole di What if…? Paperino diventa il Potente Thor abbiamo modo di apprezzare un racconto visivo appassionante e in linea con i due character, che compensa la rapidità della storia, grazie all’ottimo lavoro di Lucio Ruvidotti, che regala una colorazione ben satura e in cui trovano la giusta visibilità gli effetti di luce legati ai poteri del Dio del tuono.

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Citazioni e riferimenti

Contrariamente alla precedente storia collegata al mito del mutante canadese, la scelta di rielaborare la prima storia del Dio del Tuono marveliano non ha lasciato grandi spazi per l’inserimento di easter egg e citazioni.

Ad impreziosire la lettura, è la presenza di due interviste agli autori, che svelano la loro esperienza con questa storia, mostrando un sincero affetto tanto per Paperino, quanto per Thor.

Commento

cpop.it

70

In What if...? Paperino diventa il Potente Thro non si può fare a meno di notare come la compressione dei tempi si sia rivelata deleteria per il godimento della trama. Contrariamente al lavoro di Lorenzo Pastrovicchio, che riesce invece a sintetizzare perfettamente i due differenti universi narrativi. La grammatica disneyana, con le sue vivaci fisicità e il racconto grafico leggero e divertente

Pro

  • Impianto grafico strepitoso
  • Colorazione in linea con il tono della storia

Contro

  • Compressione dei tempi eccessiva
  • Dialoghi non sempre in linea con la storia
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