Star Wars - L'Attacco dei Cloni: la vera Caduta della Repubblica

Autore: Manuel Enrico ,

Per decenni, i fan italiani di Star Wars hanno associato la caduta della Repubblica alla Guerra dei Quoti. Citati da Leia in Una Nuova Speranza, i quoti sonon divenuti un mistero per il fandom nostrano, fuorviato da una traduzione che non ha saputo come adattare in modo corretto il termine clones. Per avere una corretta interpretazione di questo evento della saga, abbiamo dovuto aspettare l’arrivo della Trilogia Prequel, con L’Attacco dei Cloni.

Sin dalle prime idee di Lucas, il suo racconto della galassia lontana, lontana avrebbe compreso tre archi narrativi. Dopo avere mostrato l’ascesa di Luke Skywalker, era arrivato il momento di svelare il passato di questo universo, dando finalmente forma a un’idealizzazione che aveva spinto gli appassionati del franchise a vedere la Repubblica come una società quasi utopica, contrapposta all’Impero.

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Creare la Guerra dei Cloni

L’idea della Guerra dei Cloni era da sempre un pensiero di Lucas. Ai tempi della scrittura de L’Impero Colpisce Ancora, inizialmente Lando Calrissian era stato concepito come un clone, uno dei tanti di un remoto pianeta, che aveva dato origine alla Guerra dei Cloni citata da Obi- Wan Kenobi in Una Nuova Speranza.

Questa prima intuizione venne abbandonata in favore di un esercito di cloni creato su un lontano pianeta, un’armata che la Repubblica avrebbe utilizzato in una guerra contro una minaccia esterna, dando vita alla Guerra dei Cloni. In questa fase della sceneggiatura, tuttavia, Lucas stava già immaginando un’altra fazione militare, i mandaloriani, che sarebbero rimasti però una semplice menzione per dare maggior fascino e mistero a Boba Fett.

Con la nascita dell’universo espanso seguente a Il Ritorno dello Jedi, il compito di proseguire la saga venne affidato a romanzi e libri, in cui l’idea della clonazione venne utilizzato spesso. A partire da Timothy Zahn che nella Trilogia di Thrawn immaginò il clone di un maestro Jedi della Vecchia Repubblica, sino al ciclo del ritorno dell’Imperatore, dove la presenza di cilindri spaarthi e il centro di clonazione sul monte Tantriss divennero un elemento cardine. Tutte idee che, anni dopo, sono state riciclate nel Canon, grazie a L’Ascesa di Skywalker e The Bad Batch.

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Queste idee rimasero nella mente di Lucas, che le avrebbe riutilizzate nella Trilogia Prequel, rendendole parte integrante della Caduta della Repubblica. Un intento lodevole, che però si era scontrato con la scarsa accoglienza da parte del fandom, che non aveva apprezzato quanto fatto con La Minaccia Fantasma, tanto che Lucas aveva accusato particolarmente il colpo, al punto che non riusciva più a trovare stimoli per scrivere la sceneggiatura del secondo capitolo della nuova trilogia.

Una difficoltà che venne superata a fatica, dopo due stesure della sceneggiatura, a cui collaborò infine anche Jonathan Hayes, che con Lucas aveva lavorato alla serie Le avventure del giovane Indiana Jones. Pur avendo poca familiarità con la scrittura per il grande schermo, Hayes supportò Lucas, arrivando alla stesura della sceneggiatura definitiva pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.

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Star Wars - L'Attacco dei Cloni

Star Wars - L'Attacco dei Cloni

Come da tradizione, anche a L’Attacco dei Cloni venne dato un working title che depistasse le attenzioni, e quasi ad esorcizzare la pessima performance de La Minaccia Fantasma venne scelto come titolo provvisorio Jar Jar’s Great Adventure, riferimento ironico a uno dei personaggi meno amati del precedente film.

La vera caduta della Repubblica Galattica

La Trilogia Prequel era, dal punto di vista di Lucas, l’occasione per raccontare ai fan la vita dei Jedi e della Repubblica, raccontando l’ascesa di Darth Vader e la nascita dell’Impero. All’intendo della Trilogia Classica, l’Alleanza Ribelle presentava la Repubblica come un’utopia, veniva idealizzata come contrappunto per la caratterizzazione dispotica dell’Impero.

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Il citato universo espanso aveva già mostrato come anche un’organizzazione come la Repubblica non fosse priva di pecche e fragilità, raccontando la nascita della Nuova Repubblica, con tutte le difficoltà legate ai giochi di potere tipici di una struttura politica.

La Trilogia Prequel segue questa linea guida, privando la saga della sua connotazione di avventura tra le stelle e portando lo spettatore in una dimensione più concreta e cinica.  A partire da La Minaccia Fantasma, Lucas sembra avere rinunciato alla visione romantica dell’adolescente che voleva raccontare una storia avventurosa, complice il crescere e affrontare le difficoltà della vita adulta, maturando uno stile più pratico e realistico della narrazione, per quanto mitigato dall’elemento fantascientifico.

Se da un lato questo significa privare i Jedi della loro componente mistica, dando alla Forza una spiegazione pseudo-scientifica, dall’altro porta Lucas a presentare la Repubblica come un organo politico fallibile e corruttibile. In La Minaccia Fantasma, questo si traduce nell’incapacità di reagire alle difficoltà di Naboo e all’emergere delle machiavelliche pratiche del Senato Galattico.

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È con L’Attacco dei Cloni, tuttavia, che assistiamo alla vera manifestazione di come la Repubblica sia una struttura fallace, preda perfetta per la spietata vendetta di Darth Sidious. Come per la precedente Trilogia, anche in questo caso il secondo capitolo è il punto nodale degli eventi, forse ancora di più rispetto a L’Impero Colpisce Ancora.

Palpatine ci viene presentato come l’ennesimo dittatore arrivato al potere in un momento di stasi sociale. Difficile non rivedere in Palpatine un’esco dell’ascesa di Hitler, con il conferimento di poteri straordinari e la sua evidente tendenza a imporre la propria visione anche prima di questo, muovendosi in modo subdolo ma impeccabile tra le maglie della politica di Coruscant, non ultima la creazione dell’esercito di cloni, al nascosto dalla Repubblica e dei Jedi.

Se La Vendetta dei Sith consacra l’ascesa del Lato Oscuro e la caduta di Anakin Skywalker, con L’Attacco dei Cloni sono presenti le basi di questa rivoluzione sociale. Non solo per le macchinazioni di Palpatine, ma anche per come viene mostrata la fragilità di Anakin, la sua visione spesso dispotica, figlia di un’infanzia lontana dalla sicurezza della Repubblica e guidata dalla mentalità basata su criminalità e schiavitù di Tatooine.

Non meno lucido è il ritratto che viene dato dai Jedi. La Minaccia Fantasma risente, seppur inconsciamente, ancora della visione dei Jedi come potenti servitori della Repubblica, lontani dalla visione di massimo splendore tipica dell’Alta Repubblica, ma con L’Attacco dei Cloni emergono le prime evidenti criticità dell’Ordine.

La loro sicurezza al limite della superbia li condanna a esser facili vittime delle macchinazioni di Palpatine. Nel momento in cui Yoda e Windu, scoperta la creazione dell’armata di cloni, comprendono di avere perso la loro lucidità (‘ciechi noi siamo', dice Yoda) rivelando la prima crepa nell’Ordine Jedi, che crollerà definitivamente in La Vendetta dei Sith.

La centralità de L'Attacco dei Cloni

L’Attacco dei Cloni ha una rilevanza narrativa centrale nello sviluppo della trama di Star Wars, venendo ulteriormente valorizzato come turning point della saga anche dalla successiva creazione dell’Alta Repubblica.  Con la presenza di una serie come The Acolyte, in cui la presenza di un Accolito Sith cento anni prima dovrebbe allertare i Jedi, anche alcuni passaggi della Trilogia Prequel, tra cui L’Attacco dei Cloni, alcune delle rivelazioni dei prequel potrebbero venire rivalutate, soprattutto in merito alle tradizioni Sith e alla citata Regola dei Due, messa spesso in crisi dalle scelte di Darth Sidious.

Tuttavia, la familiarità de L’Attacco dei Cloni con L’Impero Colpisce Ancora rinnova la sensazione che il canovaccio su cui si muove la narrativa di Star Wars, non solo ripresentando una rodata costruzione degli eventi, ma anche costruendo dei riferimenti visivi che assumono il tono di veri e proprie citazioni.

Gli stessi titoli, L’Impero Colpisce Ancora e L’Attacco dei Cloni, sono evidenti indicazioni di una reazione da parte del potere costituito, Impero e Repubblica, a una minaccia esterna, implicando un intervento militare di grande impatto.

Nell’economia di Star Wars, L’Attacco dei Cloni rimane un elemento fondamentale, in cui non assistiamo solamente allo sviluppo di un’evoluzione sociale sempre più fragile, ma siamo testimoni della progressiva Caduta della Repubblica, che culmina con La Vendetta dei Sith.

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