Era l'1 aprile 1988 quando Beetlejuice - Spiritello porcello ha fatto il suo debutto nei cinema USA. Il regista era un certo Tim Burton, un esordiente che dopo l'ottimo risultato del suo primo lungometraggio, Pee-wee Big's Adventure (1985), era finito nei radar delle major, che lo consideravano "bankable", cioè in grado di generare buoni profitti ai botteghini. E infatti, la pellicola ha portato a casa oltre 73 milioni di dollari a fronte di un costo di 13, risultando il decimo migliore incasso dell'anno.
Ma Beetlejuice non è stato solo un successo commerciale. Lodato dalla critica e premiato con l'Oscar per il Migliore trucco nel 1989, ha conquistato una generazione di spettatori dopo l'altra ed è diventato un vero e proprio cult.
Per festeggiare i 30 anni del film, noi di NoSpoiler vi proponiamo un tuffo nel passato, alla scoperta delle curiosità sulla trama, il cast, i personaggi della pellicola e molto altro ancora!
- La trama: l'evoluzione della sceneggiatura di Beetlejuice
- Il cast: Michael Keaton e gli altri
- I personaggi e le curiosità da scoprire sul film
- Il cartoon e il sequel, Beetlejuice 2
La storia di Beetlejuice: la trama e i suoi cambiamenti
Il Beetlejuice - Spiritello porcello che i fan conoscono e amano è una commedia grottesca in cui due giovani coniugi, Adam e Barbara Maitland, muoiono per una tragica fatalità, diventano fantasmi e si ritrovano a dover condividere la loro bella casa di provincia con i Deetz, una odiosa coppia di New York con una figlia goth intelligente e sensibile, Lydia. Per eliminare gli sgraditi ospiti, i Maitland evocano Beetlejuice, un ghoul autoproclamato "bio esorcista", ovvero specializzato nello scacciare i vivi dalle abitazioni popolate dagli spiriti. Beetlejuice si rivela completamente inaffidabile e ne combina di tutti i colori, ma la pellicola rimane sempre giocosa e si conclude con un lieto fine.
Invece, la sceneggiatura originale firmata da Michael McDowell e da Larry Wilson era dichiaratamente horror. Beetlejuice non voleva solo spaventare i Deetz, bensì ucciderli. Lui stesso aveva un aspetto completamente diverso ed era un demone alato con fattezze da rettile, che si trasformava in un uomo mediorientale di piccola taglia per interagire con gli umani. Lydia Deetz era un personaggio minore ed era la sua sorellina Cathy (assente nel film di Burton) a essere capace di vedere i Maitland.
Nella prima stesura del copione, erano presenti anche diverse scene disturbanti. In una, Beetlejuice assumeva le sembianze di uno scoiattolo rabbioso e straziava Cathy. In un'altra, cercava di violentare Lydia.
Pure il finale era differente. Beetlejuice veniva eliminato con un esorcismo e finiva intrappolato tra i Vermi delle Sabbie. La casa dei Maitland era risucchiata nel plastico della cittadina costruito da Adam e i Deetz tornavano a New York, lasciando Lydia a vivere con i due fantasmi nel mondo in miniatura.
Ma l'addio di McDowell e Wilson per "divergenze creative" e l'ingaggio di Warren Skaaren hanno cambiato faccia al film. Tuttavia, il diverso epilogo della pellicola non è stata una scelta dello sceneggiatore scomparso prematuramente nel 1990. A volere un finale differente è stato Tim Burton, dopo che nei test screening il pubblico aveva mostrato grande simpatia per Beetlejuice. Il successo dello "spiritello porcello" ha convinto il regista a regalargli una chance, confinandolo nel limbo e facendolo vedere mentre importuna una donna segata in due (le gambe della quale, per la cronaca, erano della fidanzata dell'epoca di Burton) e... viene punito da uno stregone.
Un altro cambiamento radicale nella trama di Beetlejuice è stata l'introduzione della scena del Calypso. Perché quella che senza dubbio è la sequenza più memorabile del film ha rischiato di rimanere sul pavimento della sala di montaggio.
Inizialmente, per il ballo della possessione collettiva, Burton e il suo team avevano pensato di utilizzare una canzone del gruppo doo woop The Ink Spot. Poi, Catherine O'Hara e Jeffrey Jones (interpreti dei coniugi Deetz) hanno convinto il regista a usare Day-O (Banana Boat) di Harry Belafonte.
La scena ha richiesto un enorme lavoro per girare la coreografia (filmata in 5 giorni), realizzare gli effetti speciali dei gamberetti che diventano una mano demoniaca e sincronizzare le labbra degli attori con la musica, ma a Warner Bros. non è piaciuta e i produttori hanno invitato Burton a eliminarla. Fortunatamente, dopo avere acconsentito, il regista ha cambiato idea e l'ha (ri)messa dove doveva stare. Day-O è diventata una sorta di marchio di fabbrica per Beetlejuice e all'inizio della pellicola si può sentire il compositore del film, Danny Elfman, mentre la canta.
Non solo. La canzone di Belafonte è stata utilizzata durante il servizio funebre di Glenn Shadix, l'attore che interpreta il designer e occultista dilettante Otho, mancato a 58 anni nel 2010 in seguito a un incidente domestico.
L'ingerenza della produzione ha rischiato anche di fare uscire la pellicola con un titolo ben poco elegante. Warner Bros. non era convinta di Beetlejuice e ha fatto pressione su Burton per cambiarlo con House Ghost (traducibile come Il fantasma di casa). In aperta polemica, il regista ha proposto ironicamente di utilizzare Scared Shitless, che in italiano può approssimativamente essere reso con C***** sotto. Lo sconcerto di Burton è stato enorme quando la major ha davvero preso in considerazione la sua alternativa.
Il cast: Michael Keaton e tutti i (possibili) protagonisti
Con la sua eccezionale interpretazione di Beetlejuice, Michael Keaton ha contribuito in maniera fondamentale al successo del film. Tuttavia, l'attore originario della Pennsylvania non è stata la prima scelta di Tim Burton. Al principio, il regista aveva immaginato il "bio esorcista" come un personaggio dall'approccio rilassato e per portarlo sullo schermo aveva pensato a un membro del leggendario Rat Pack, ovvero Sammy Davis Jr.
Ma David Geffen, che supervisionava la produzione del film per conto di Warner Bros., non era d'accordo ad affidare la parte al musicista allora 63enne e ha proposto a Burton di prendere in considerazione il giovane Keaton. Il regista non conosceva l'attore, ma si è convinto rapidamente delle sue qualità, al punto da volerlo con sé anche in Batman (1989) e Batman - Il ritorno (1993).
Burton ha lasciato carta bianca a Keaton, dicendogli solamente che Beetlejuice "aveva vissuto in ogni epoca, ma non apparteneva a nessuna". L'attore ha utilizzato la libertà creativa che gli è stata concessa per dare al personaggio alcuni dei suoi tratti caratteristici, come la capigliatura da pazzo e la muffa che lo ricopre a chiazze, e per improvvisare buona parte delle scene. Per definire l'aspetto e il comportamento borderline e disturbante dello "spiritello porcello", Keaton si è ispirato anche a Chop Top Sawyer di Non aprite quella porta - Parte 2.
Per il ruolo di Delia Deetz era stata scelta Angelica Houston, ma l'attrice ha dovuto rinunciare al film per problemi di salute. Burton ha contattato Catherine O'Hara per sostituirla, ma quest'ultima ha declinato la proposta del regista. Per convincerla ad accettare la parte, Burton ha preso un aereo e si è recato da lei di persona. Alla fine, l'attrice ha detto di sì e mai decisione è stata più saggia, dal momento che sul set ha incontrato suo marito, lo scenografo Bo Welch.
Anche il resto del casting si è rivelato complesso. Jeffrey Jones, interprete di Charles Deetz, ha accettato il ruolo solo dopo molte insistenze da parte del regista (di cui poi è diventato un attore feticcio, comparendo anche in Ed Wood nel 1994 e ne Il mistero di Sleepy Hollow nel 1999). E pare che Burton abbia letteralmente implorato la star della "Golden Age" di Hollywood, Sylvia Sidney, per vestire i panni della "assistente tombale" Juno. Ma evidentemente la collaborazione è andata bene, perché l'attrice ha lavorato di nuovo con il regista in Mars Attacks! nel 1996.
L'ultimo scoglio per Burton è stato trovare l'interpreta di Lydia Deetz. Diane Lane, Sarah Jessica Parker, Brooke Shields, Molly Ringwald, Lori Loughlin, Justine Bateman e Jennifer Connelly hanno tutte rifiutato la proposta del regista di comparire nel film (cosa che tutto sommato non stupisce, considerato che lui stesso lo definiva "un copione strambo, di cui non sappiamo cosa fare"). Invece, Juliette Lewis ha fatto un provino senza successo. Alla fine, la gara si è ridotta a una corsa a due tra Winona Ryder e Alyssa Milano e la prima l'ha spuntata dopo che Burton ha visto la sua performance nella commedia drammatica Lucas (1986).
In controtendenza, Geena Davis ha accettato subito con entusiasmo la parte di Barbara Maitland. Ma pure la sua è stata una seconda scelta. A quanto pare, la prima era Kirstie Alley, che però ha dovuto rifiutare per il suo impegno nella serie TV Cin Cin. Dopo di lei, sono state prese in considerazione Sigourney Weaver, Goldie Hawn, Laura Dern e Linda Hamilton. Ma alla fine, l'ha spuntata la futura Thelma di Thelma & Louise.
Invece, non si sa quale sia stata la reazione di Alec Baldwin al casting. Però è noto che l'attore non ama il film e considera l'interpretazione di Adam Maitland una delle peggiori performance della sua carriera.
I personaggi e tutti i riferimenti da scoprire
Beetlejuice si chiama così per ... una stella! Per l'esattezza Betelgeuse, che si trova nella costellazione di Orione ed è la nona più luminosa del cielo notturno. Il nome ha un'importanza cruciale nel film, perché è proprio pronunciandolo 3 volte di seguito che si invoca il "bio esorcista".
D'altra parte, lo stesso 3 ha un significato speciale. Per fuggire da Beetlejuice, i Maitland dicono 3 volte "casa". E 3 volte bussano per entrare nell'Altro Mondo. Ma non solo. Quando i Deetz si trasferiscono nella villa di Adam e Barbara, Delia si chiede perché ci siano 3 sculture anziché 4.
Invece, pur essendo colui che dà il titolo alla pellicola e di fatto il protagonista, lo "spiritello porcello" ha appena 17 minuti di presenza sullo schermo (su 92 totali) ed entra in scena solo dopo 25. Michael Keaton ci ha messo due settimane a girare la sua parte e nonostante l'impegno ridotto all'osso, continua a ripetere che Beetlejuice è in assoluto uno dei suoi film preferiti.
Oltre ai protagonisti principali, nella pellicola compaiono diversi personaggi secondari. In particolare, abitanti dell'Altro Mondo.
Durante la cena dei Deetz, Otho afferma che i suicidi finiscono a fare gli impiegato pubblici nell'Aldilà e la sua dichiarazione trova conferma nei vari dipendenti che Adam e Barbara incontrano mentre sono nella sala d'attesa dell'Altro Mondo. La segretaria Miss Argentina si è tagliata i polsi e tra i lavoratori ci sono pure un uomo impiccato e un altro che si è buttato sotto un autobus.
Ma i morti che affollano gli uffici ultraterreni sono anche vittime di incidenti, come il campeggiatore morso da un serpente, il surfista ucciso da uno squalo e la squadra di football che i Maitland trovano nell'ufficio di Juno. Non solo. Attraverso la finestra della stanza, si vede un cinema pieno di scheletri e fantasmi. Nelle intenzioni di Burton, questa fuggevole sequenza doveva dare l'impressione agli spettatori del film di essere essi stessi osservati dalle creature dell'Aldilà.
Invece, mentre Adam e Barbara sono seduti in sala d'attesa, una voce ripete più volte: "Il volo 409 è in arrivo al gate 3". L'annuncio fa riferimento a un drammatico fatto di cronaca, ovvero lo schianto dell'aereo United Airlines 409, avvenuto il 6 ottobre 1955 nei pressi di Centennial, in Wyoming. Nell'incidente sono morte 66 persone e ancora oggi le cause della tragedia non sono note.
Nel film ci sono anche quelli che sembrano due (incredibili) riferimenti ad altrettanti personaggi delle pellicole successive di Tim Burton.
Quando Beetlejuice viene invocato da Lydia, emerge dal plastico di Adam con le sembianze di una sorta di giostra (nel video qui sotto dal minuto 0:18). In cima al tendone-cappello c'è una testa che assomiglia moltissimo a quella di Jack Skeletron, il protagonista di Nightmare Before Christmas (1993). Inoltre, lo "spiritello porcello" sfoggia delle orecchie ad ali di pipistrello che fanno inevitabilmente pensare a Batman.
Poco dopo, Beetlejuice riprende le sue (disgustose) sembianze quasi umane e si prepara a sposare Lydia. Tutti e due indossano abiti rossi, in riferimento al modo di dire anglosassone che recita: "Married in red, better off dead". Ovvero: "Meglio morti che sposati in rosso". Una citazione che calza decisamente a pennello, considerata la natura delle nozze...
Il cartoon e il sequel di Beeetlejuice
Il grande successo di Beetlejuice ha portato alla creazione di una omonima serie animata, composta da 4 stagioni e 109 episodi da 30 minuti ciascuno, andata in onda negli USA dal 9 settembre 1989 al 6 dicembre 1991. In Italia, il cartoon è arrivato con grande ritardo, nel 1998, ed è stato trasmesso con il titolo In che mondo stai Beetlejuice? La serie si discosta radicalmente dal film e il "bio esorcista" è rappresentato come uno spiritello bizzarro ma non malvagio, che adora fare scherzi paurosi ed è molto amico di Lydia. A sua volta, la ragazzina conserva degli aspetti dark, ma ha un carattere solare e ottimista.
Ma è la notizia di un possibile sequel a tenere sulla corda i fan... da 30 anni.
Le voci hanno iniziato a circolare subito dopo l'uscita di Beetlejuice e a un certo punto ha sembrato prendere consistenza l'ipotesi di un seguito "balneare", ovvero Beetlejuice Goes Hawaiian. Come scriveva The Huffington Post un po' di tempo fa, il film racconterebbe (il condizionale è d'obbligo) una nuova avventura di Lydia, ora studentessa universitaria, e dei suoi genitori. I Deetz vorrebbero costruire un albergo di lusso sull'isola hawaiana di Kanooka, senza curarsi delle gravi conseguenze ambientali, finendo con lo scatenare l'ira non solo della popolazione locale, ma anche degli spettri. Questi ultimi invocherebbero Beetlejuice, con le conseguenze che si possono immaginare.
A quanto pare, la sceneggiatura sarebbe stata offerta per essere sviluppata a Kevin Smith (Clerks - Commessi) e a Jonathan Gems (Mars Attacks!), ma entrambi hanno rifiutato.
Invece, più di recente Deadline riportava che un nuovo copione sarebbe in fase di riscrittura da parte di Mike Vukadinovich, autore di Rememory. Lo sceneggiatore sarebbe stato messo al lavoro da Warner Bros. su uno script di David Katzenberg e Seth Grahame-Smith ( Orgoglio, Pregiudizio e Zombie), ma non è chiaro se Tim Burton e Michael Keaton prenderanno parte al progetto. Il regista ha cambiato più volte idea sulla possibilità di realizzare Beetlejuice 2, mentre l'attore si è sempre mostrato pessimista.
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