Il compianto maestro Akira Toriyama ha contribuito attivamente alla storia e al character design di Dragon Ball Z - La Battaglia degli Dei, il lungometraggio animato ispirato al suo capolavoro manga dopo esattamente 17 anni dalla pubblicazione dell'ultima pellicola. Si è trattato di un vero e proprio revival del franchise, prodotto da Toei Animation, dopo parecchi anni dall'ultimo avvincente combattimento di Goku e compagni.
Dragon Ball Z - La Battaglia degli Dei torna al cinema per un evento speciale di ben 4 giorni! Sarà proposto in un’anteprima esclusiva il 16 marzo in lingua originale giapponese con sottotitoli in italiano: per la prima volta nelle sale europee, sarà infatti proiettata anche questa speciale versione estesa del film da 105 minuti totali, con 20 minuti di scene inedite che ampliano l’esperienza narrativa e rendono omaggio al lavoro di Toriyama. A seguire, il 17, 18, 19 marzo ci sarà invece l’uscita ufficiale nella versione doppiata da 85 minuti.
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- Il contributo di Akira Toriyama
- La prima di Toriyama alla macchina da presa
- L'idea di Beerus e Whis
- L'idea del Super Saiyan God
Il contributo di Akira Toriyama
Akira Toriyama comincia a ricevere notizie circa la volontà di nuova pellicola dal suo primo editor del manga, Torishima, nel 2011. Toriyama riceve proprio dal suo editor lo scenario abbozzato e proprio in tale sede precisa che da lì a poco da quelle linee guida sarebbe sorto un nuovo film animato.
Il mangaka giapponese inizialmente era stato incluso nel progetto di realizzazione esclusivamente per supervisionare lo scenario, proponendo linee approssimative, poichè già impegnato alla serializzazione di Jaco the Galactic Patrolman, manga prequel di Dragon Ball composto da 11 Capitoli e in origine pensato per arrivare sul mercato nello stesso periodo di uscita nei cinema di Dragon Ball Z: La Battaglia degli Dei (marzo 2013). Il manga poi fu pubblicato più tardi sempre nel corso dello stesso anno.
Il rinvio del manga è dovuto, presumibilmente, al fatto che il maestro, come egli stesso non nasconde, si è trovato coinvolto molto più profondamente di quanto credesse. Allo stesso modo Toriyama parla della produzione dell'attuale serie anime, Dragon Ball Daima, all'interno della quale, partendo dalle retrovie, si è ritrovato a realizzare gran parte del lavoro in un'accezione non negativa.
La prima di Toriyama alla macchina da presa
In qualità di supervisore, dal punto di vita della storia, Toriyama ha fatto in modo che, fra le linee guida, la produzione facesse particolare attenzione che il dio della distruzione, Beerus, non colpisse la sensibilità dei fedeli di tutto il mondo, cercando di rendere leggero il personaggio senza conferirgli una prospettiva trascendentale. Di riflesso, dal punto di vista dei dialoghi il maestro non puntava, pertanto, alla complessità o all'astrattezza.
Inizialmente, difatti, lo scenario a lui proposto si presentava un po' più oscuro di quanto poi realizzato. Il tratto del maestro è poi possibile percepirlo mediante interazioni divertenti, gag esilaranti e battaglie elettrizzanti.
Toriyama ha percepito difficoltà quando è stato supervisore poichè, causa il trascorrere del tempo, non riusciva a ricordare quale tipologia di personalizzazione attribuire ai personaggi.
All'epoca autodefinitosi "di rango principiante" nel campo del cinema e dell'animazione, l'autore non aveva ben a mente la reale quantità di materiale da proporre per rispettare lo specifico minutaggio di un film animato, proponendo una quantità di materiale molto più abbondante. La mancanza di esperienza nel mondo del cinema ha fatto si che lo scenario proposto fosse già di per sè così tanto esteso che lo staff ha dovuto tagliarlo e il primo storyboard, a taglio già avventuro, constava più di 120 minuti (il film dura 85 minuti).
Come per la storia, dal punto di vista dei personaggi Toriyama aveva un'immagine precisa affinché ben si collocassero all'interno dei contenuti del progetto cinematografico, pertanto ha pensato che sarebbe stato più facile disegnarli in prima persona, piuttosto che stilare bozze o linee guida da far sviluppare allo staff.
L'idea di Beerus e Whis
Inizialmente Beerus era concepito come un personaggio completamente cattivo e oscuro. Toriyama in persona non è riuscito a mantenere tale assetto tutto a causa della sua personalità scherzosa. Il maestro ha infinte deciso di eliminare il modello preliminare e mantenere il tratto minaccioso. Nella mente del maestro giapponese l'unico modo per donare freschezza a Dragon Ball era proprio quello di non creare un nemico già visto (come le tre corone di Dragon Ball Z). Questa concezione, fra l'altro, si sposa bene con l'indole di Son Goku il quale non combatte per sconfiggere il nemico, bensì per vincere, dunque non era necessario creare un avversario che sia necessariamente cattivo.
L'autore ha, difatti, realizzato i due personaggi inediti per il film e che da lì in poi hanno assunto valore e rilevanza sempre più importanti. Oltre al già citato Beerus, il secondo è il suo maestro e Angelo, Whis.
In merito la realizzazione dell'antagonista Beerus, Toriyama svela che puntava a proporre un design mai fatto prima all'interno del suo mondo narrativo dal quale si dovesse percepire umanità. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, difatti graficamente l'autore non è riuscito a creare qualcosa che potesse far venire in mente l'umanità e il modello a cui si è ispirato è il suo gatto domestico di razza Cornish Rex Inizialmente la gente vedeva in Beerus l'immagine di un coniglio per le lunghe orecchie, in realtà si tratta della caratteristica di tale razza felina. L'apparenza di Beerus non lo fa sembrare potente nè spaventoso, ma è solo questione di tempo prima di comprendere che in realtà la sua pasta è completamente opposta.
In merito il costume di Beerus l'autore cita come fonte di ispirazione la moda tipica dell'antico Egitto. Allo stesso modo, di conseguenza, il pianeta di Beerus è ispirato graficamente alle piramidi.
Per quanto riguarda l'Angelo Whis, Toriyama precisa che nella fase di realizzazione grafica puntava a concepire un personaggio non soltanto grazioso da vedere, ma che avesse tante risorse e conoscenza. Alla fine dei giochi Toriyama è rimasto parecchio soddisfatto dal suo character design.
Per quanto riguarda il motivo per cui il maestro ha creato una coppia di personaggi, piuttosto che uno singolo, è perché con la coppia è possibile far comprendere il tipo di personalità attraverso la conversazione, non necessariamente affidandoti alla narrazione.
L'idea del Super Saiyan God
Akira Toriyama ha altresì ideato una nuova trasformazione per Goku in vista della sua nuova avventura, ovvero il Super Saiyan God. Si tratta di una forma divina del Super Saiyan, mai vista prima di Dragon Ball Z: La Battaglia degli Dei, ottenibile attraverso un rituale in cui sei Saiyan dal cuore puro trasferiscono il loro potere a un settimo Saiyan.
Primo passo per padroneggiare il ki divino, questa trasformazione conferisce un'aura rossa, un corpo più snello e un aumento esponenziale della forza, permettendo di combattere divinità come Beerus, il Dio della Distruzione. Il Super Saiyan God ha influenzato evoluzioni successive come il Super Saiyan Blue che combina la potenza divina con la stabilità dello storico Super Saiyan.
Toriyama ha precisato che l'idea dei sei Saiyan dal cuore puro è stata semplicemente un'intuizione di comodo ai fini narrativi, privo di ogni particolare significato.
Per essere sinceri, come concetto narrativo, era solo un numero comodo
Il maestro giapponese rivela che non era d'accordo con l'idea di creare una nuova forma muscolosa per Goku, pertanto decise di creare un'evoluzione che non cambiasse più di tanto l'aspetto fisico se non il colore degli occhi e dei capelli.
In occaisone del film animato Akira Toriyama ha anche pensato al character design dell'Oracolo Pesce (doppiato da Shoko Nakagawa), ovvero l'entità divina, servitore e consigliere di Beerus. L'Oracolo ha l’aspetto di un piccolo pesce fluttuante e possiede la capacità di fare profezie, sebbene spesso siano vaghe o enigmatiche. La sua predizione più famosa è quella, per l'appunto, dell'arrivo del Super Saiyan God che spinge Beerus a cercare Goku. Nonostante il suo ruolo mistico, l'Oracolo ha una personalità pigra e un po’ svampita contribuendo agli elementi comici della serie profusi dalla mente di Toriyama.
L'immagine di copertina è tratta da amazon.it
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