La lunga notte delle cover tra stecche e problemi tecnici: cosa è successo nella terza serata di Sanremo 2021

Autore: Elisa Giudici ,

Inizio in corsa, senza monologo di Fiorello. D’altronde per questa terza serata la scaletta è infinita, prevedendo 26 esibizioni di tutti i big in gara, impegnati nella serata delle cover (con eventuale duetto con ospite di supporto). Quest’anno sono cambiate le regole relative alla scelta del brano: si può pescare nell’intero bacino della musica italiana, non solo in quello (già vasto) delle canzoni presentate all’Ariston. 

La fortuna non assiste quasi nessuno degli artisti in gara, perseguitati da una scia di problemi tecnici e di stecche impossibili da ignorare. Non una bella serata per il bel canto, almeno nella prima metà di puntata. Auricolari che non funzionano, microfoni muti, ospiti così mal assortiti con chi è in gara che pare cantino in videoconferenza e non sullo stesso palco. Al povero Fasma, che vorrebbe cantare La fine in coppia con Nesli, tocca ricominciare dopo una pausa tecnica perché il suo microfono non funziona, ad Amadeus salta molte volte l'audio durante la diretta. Anche la regia non sembra molto coordinata con la natura delle esibizioni.

Festival di Sanremo Festival di Sanremo Il Festival della canzone italiana, o più comunemente Festival di Sanremo o anche semplicemente Sanremo, è una manifestazione di musica che ha luogo ogni anno a Sanremo, in Italia, a ... Apri scheda

Bellissima e dimenticata: è la serata della top Vittoria Ceretti

Dopo le ottime scommesse di Amadeus Matilda De Angelis ed Elodie, stasera c’è un ritorno alla tradizione nella co-conduzione al femminile, con una scelta in linea con certe conduzioni di Pippo Baudo di venti, trent'anni fa. La stella della serata è infatti una modella, la giovane Vittoria Ceretti, poco conosciuta dal pubblico italiano ma notissima (e contesa) a livello internazionale. Da quando a 14 anni è entrata nel mondo della moda come indossatrice, è diventata uno dei volti più richiesti dagli stilisti di mezzo mondo, grandi maison in testa. 

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Il motivo è evidente: corpo cesellato, volto squadrato ma armonioso, sguardo intenso. Bisogna riconosce ad Amadeus di aver scovato persone che, pur non pratiche di conduzione, non si sono rivelate belle statuine, anzi: anche Ceretti rivela una discreta parlantina. Il mistero rimane però quasi intatto perché di fondo Amadeus non sa cosa farsene della co-conduttrice, arrivata all'ultimo all'Ariston e già pronta a ripartire per Parigi. Non potendo o volendo cantare come De Angelis ed Elodie (che a ben notare lo spazio se lo sono conquistato soprattutto in seconda serata e lottando con le unghie e con i denti), non avendo uno spazio per raccontare la sua storia o fare altro, Ceretti non fa molto altro che indossare i sue tre cambi d'abito (belli ma messi insieme senza un'immagine o un discorso coerente dietro) e leggere i cartoncini con i nomi dei big in gara. Un'occasione sprecata. 

Gli ospiti della terza serata

Rimane da capire perché il Festival della canzone italiana, per giunta in un anno davvero drammatico per il settore dello spettacolo, dedichi così tanto tempo al calcio. Uno dei pochissimi comparti - sportivi e non - a non essersi praticamente mai fermato.  Zlatan Ibrahimović è arrivato all'Ariston con una storia da raccontare: bloccato da un incidente in autostrada, ha chiesto a un motociclista di passaggio di dargli uno strappo Liguria: un video girato con il cellulare testimonia la veridicità dell'incredibile storia.

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Ha ben da ironizzare Amadeus sulla lunghezza della serata quando dedica quasi mezz'ora al dialogo tra Zlatan Ibrahimović e Siniša Mihajlović, allenatore del Bologna. È noto come l'uomo sia amico di Zlatan e stia affrontando una dura battaglia contro la malattia. L'Ariston non ha mai negato cinque minuti canori a nessuno (qualche anno fa il claim dell'edizione era "tutti cantano a Sanremo"), ma di fronte allo scempio compiuto dai due sportivi a Vagabondo dei Nomadi, verebbe da sperare che la policy musicale del Festival sia meno accogliente. 

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Molto meno tempo viene invece dedicato ai Negramaro e al loro cantante Sangiorgi, interpellati giusto per assolvere al compito di omaggiare Lucio Dalla ad inizio serata nel giorno del suo compleanno e proporre qualche pezzo del loro repertorio all'una e mezza, quando persino il chiacchiericcio dei social si è ridotto a un sussurro. 

Le cover: promossi e bocciati

Ventisei cover sono davvero tante in una sola serata, è difficile anche solo tentare di giudicarle nel loro complesso, tanto sono numerose. Citerò quindi chi si è particolarmente distinto, nel bene e nel male. A partire da Noemi in coppia con Neffa, che le rovina l'esibizione. Sulla scalinata lui rifiuta la mano che lei gli tende per scendere insieme, durante l'esibizione è così fuori tempo da far deragliare la performance, nonostante Noemi faccia tutto il necessario per rimettere in carreggiata la cover di Prima di andare via.

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Il rock e l'energia riscuotono il torpore di una serata non troppo emozionante: le esibizioni più memorabili le danno La rappresentante di lista, graffianti e all'altezza della super ospite Donatella Rettore (l'unica ad affrontare a muso gli acuti e a vincere) con "Splendido splendente e i Måneskin, che insieme a Manuel Agnelli azzeccano una perfetta cover rock di Amandoti; voci ruvide, profondità espressiva, ritmo esplosivo nella seconda parte. 

Il vincitore di serata è Ermal Meta - che ormai sembra aver ipotecato il Festival - con una cover di Caruso che gioca così sul sicuro che si porta sul palco pure i mandolini. Lui non sbaglia, ma ci va vicino. La pressione si sente, anche alle 01:49, l'orario criminale a lui assegnato. Eroico Aiello, che a cinque minuti dalle due di notte conserva le energie per fare una versione urlata ma divertita (suo marchio di fabbrica) di Gianna. Sul fronte eleganza e padronanza, Malika Ayane con Insieme a te non ci sto più e Arisa con Quando, in perfetta alchimia con Michele Bravi (che si mormora essere uno degli esclusi eccellenti di Amadeus dalla gara). Orietta Berti con Le Deva fa davvero rimpiangere la scelta di un brano dal gusto retrò per la gara ufficiale. 

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Sul fronte dell'impegno, Willie Peyote tira fuori dal cassetto un Samuele Bersani in gran forma, che porta una sua canzone che è un patrimonio nazionale, Giudizi universali. Non male anche a inizio serata Fulminacci che con Roy Paci tira fuori una cover di Penso positivo che Lorenzo Jovanotti promuove suoi social. 

La classifica dei duetti e generale dopo la terza serata

A trionfare nella serata dei duetti è ancora un volta Ermal Meta, che si piazza al primo posto della classifica generale e ipoteca già la vittoria finale. Lo tallona Annalisa, che sembra un'altra delle favorite dell'edizione, seguita da Willie Peyote, Arisa e Irama. Il quintetto che guida la classifica ha canzoni molto forti e radiofoniche, oltre che un fandom che li sosterrà nella votazione popolare. 

La serata delle cover ha scompigliato parzialmente le carte in tavolo e fatto fare un bel balzo in avanti in classifica generale a Orietta Berti, arrivata seconda nella classifica della terza serata riguadante le sole cover. La classifica di stasera è determinata dai voti dei direttori d’orchestra e ha visto le votazioni svolgersi dopo le prove generali. Menzione speciale per gli Extraliscio, che conquistano il terzo posto nella classifica di serata (invero molto nostalgica) grazie a un medley di Rosamunda che pare filtrare dalle porte di una balera. ù

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