In un’epoca in cui le sfide globali sembrano sempre più urgenti e complesse, anche il gioco può diventare uno strumento potente per capire, riflettere e agire. È questa la visione che guida il lavoro dietro Daybreak, un gioco cooperativo che affronta la crisi climatica non solo come minaccia, ma anche come opportunità per immaginare – e praticare – un cambiamento collettivo.
In questa intervista, Matteo Menapace, co-autore di Daybreak, ci accompagna in un viaggio tra teoria del game design, pedagogia e attivismo ambientale. Ci racconta come l’esperienza di progettare giochi cooperativi possa aiutare a esplorare problemi di sistema, stimolare il dialogo strategico e rafforzare la capacità di immaginare soluzioni condivise.
Dal rapporto con Matt Leacock (creatore di Pandemic) alla sfida di rendere giocabile un tema complesso come il cambiamento climatico, passando per l’impatto che Daybreak ha avuto tra i giocatori, emerge una riflessione profonda su cosa significhi oggi progettare giochi con un impatto sociale reale.
Matteo Menapace autore di Daybreak
Matteo Menapace è un game designer italiano noto per la creazione di giochi cooperativi che affrontano sfide reali, come il cambiamento climatico. Ha co-progettato Daybreak, un gioco da tavolo cooperativo in cui i giocatori collaborano per fermare il cambiamento climatico, sviluppando tecnologie innovative e costruendo società resilienti.
Oltre alla sua attività di designer, Matteo ha insegnato user experience, web e game design, e ha ricoperto il ruolo di game designer in residence presso il V&A Museum di Londra. In questa posizione, ha esplorato l'intersezione tra giochi e sfide del mondo reale, conducendo workshop e sviluppando prototipi che incoraggiano i giocatori a riflettere su questioni sociali e ambientali.
Matteo è attivo nella comunità ludica internazionale e partecipa a eventi di rilievo come il Play – Festival del Gioco. Per l'edizione 2025, è ospite del festival, dove presenta Daybreak e tiene panel legati al ruolo che i giochi possono avere nel sensibilizzare il pubblico su temi complessi come la crisi climatica
Play – Festival del Gioco
Play – Festival del Gioco è il più importante evento italiano dedicato al mondo del gioco in tutte le sue forme: dai giochi da tavolo ai giochi di ruolo, dai wargame ai librogame, passando per le escape room, i videogiochi e il gioco educativo. Ogni anno, migliaia di appassionati si danno appuntamento per provare novità, incontrare autori, partecipare a tornei, laboratori e conferenze.
Nato nel 2008, Play è molto più di una fiera: è uno spazio di incontro tra creatività, cultura e divertimento, dove il gioco diventa occasione di confronto, scoperta e partecipazione. Dal 2025, il festival si svolge nel nuovo quartiere fieristico di BolognaFiere, con un programma sempre più internazionale e ricco di eventi dedicati anche a temi sociali e ambientali.



Questo è l’ottimismo alla base di Daybreak, in cui abbiamo cercato di modellare accuratamente la velocità e la vastità della crisi climatica, dando a chi gioca gli strumenti per effettuare quel cambio di rotta, che sono anch’essi modellati su politiche e tecnologie realistiche, non fantascienza.


Per la parte delle soluzioni, i prototipi iniziali erano probabilmente più accurati e complessi, ma anche più macchinosi. Per esempio, ogni carta aveva un costo monetario e un costo politico, ma ci siamo resi conto che manipolare queste due risorse richiedeva troppi calcoli, e rendeva il gioco un esercizio di bilancio. Siamo passati a un'economia di gioco che utilizza le carte come risorsa spendibile: per attivare una carta, ne devi “spendere” un’altra.
Questo sposta l’attenzione sulla priorità delle politiche climatiche, piuttosto che sui loro costi. E poi abbiamo creato un sistema di icone (tags) e meccaniche che permettono a chi gioca di combinare le carte in vari modi per ottenere diversi benefici. Questo non solo semplifica il gioco, ma ne cambia la natura, da un esercizio di matematica a un esercizio di tattica.











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