In occasione di Play – Festival del Gioco 2025, abbiamo incontrato Momatoes, autrice di ARC e The Magus, due tra i titoli più originali e acclamati della scena indie internazionale. Figura di spicco nella comunità RPGSEA (giochi di ruolo del Sud-est asiatico), Momatoes è nota per la sua capacità di fondere estetica, narrativa e design ludico in opere che parlano di fine del mondo, potere, magia… e scelte significative.
Nel corso di questa intervista, realizzata durante il festival tra incontri con il pubblico e momenti di playtest, Momatoes ci ha raccontato il suo percorso, le sue ispirazioni e la visione politica e poetica che anima il suo modo di creare giochi.
Una conversazione intima e ricca di spunti, che ci porta dentro l’universo creativo di una delle voci più innovative del gioco di ruolo contemporaneo.
Chi è Momatoes
Momatoes è una game designer, visual artist e scrittrice di giochi di ruolo proveniente dalle Filippine. È conosciuta a livello internazionale per ARC, un gioco di ruolo cooperativo e narrativo sull’apocalisse imminente, e per The Magus, un’intensa esperienza in solitaria tra potere, ossessione e magia.
Vincitrice del Diana Jones Emerging Designer Award, è una figura centrale della comunità RPGSEA, il movimento che valorizza la creatività ludica del Sud-est asiatico. I suoi giochi si distinguono per l'eleganza delle meccaniche, la profondità dei temi e una forte identità visiva.
Parallelamente al suo lavoro autoriale, Momatoes ha creato Across RPGSEA, un archivio digitale dedicato ai giochi di ruolo della regione, promuovendo la visibilità e la distribuzione dei progetti indie.
Play – Festival del Gioco
Play – Festival del Gioco è il più importante evento italiano dedicato al mondo del gioco in tutte le sue forme: dai giochi da tavolo ai giochi di ruolo, dai wargame ai librogame, passando per le escape room, i videogiochi e il gioco educativo. Ogni anno, migliaia di appassionati si danno appuntamento per provare novità, incontrare autori, partecipare a tornei, laboratori e conferenze.
Nato nel 2008, Play è molto più di una fiera: è uno spazio di incontro tra creatività, cultura e divertimento, dove il gioco diventa occasione di confronto, scoperta e partecipazione. Dal 2025, il festival si svolge nel nuovo quartiere fieristico di BolognaFiere, con un programma sempre più internazionale e ricco di eventi dedicati anche a temi sociali e ambientali.

L'ingegneria industriale si occupa anche di processi, e questo mi ha aiutato moltissimo a comprendere come funzionano i sistemi, quindi il passaggio al game design è stato naturale e fluido. Quando nel 2019 molti amici e colleghi hanno iniziato a interessarsi alla progettazione di giochi, mi ci sono buttato anche io… e mi è piaciuto moltissimo.


Invece di essere vittime passive di una catastrofe, i giocatori sono messi nella condizione di reagire e salvare il mondo.


È stato un momento eureka: una meccanica che letteralmente scandisce il tempo fino alla fine del mondo.


Ma l’effetto più importante è stato personale: ha rafforzato la mia consapevolezza di essere un game designer. Ha dato senso al mio percorso.


Proprio per questo, è incredibilmente diversificata in temi, sistemi e stili. Offre al mondo dei GDR idee nuove, nate da esperienze vissute lontane dal contesto occidentale dominante.


È stato più complesso, ma stimolante. In entrambi i giochi, però, ho cercato eleganza nelle regole e flessibilità nel gioco, un principio guida in tutto il mio lavoro.


Poi li traduco in uno stile visivo. The Magus, ad esempio, evoca studiosi pazzi e torri polverose: per questo ho scelto illustrazioni antiche che evocassero quelle atmosfere.


Un’amica designer è riuscita a vendere diverse copie del suo gioco grazie alla visibilità data da Across RPGSEA, e questa per me è una grande soddisfazione.


Nel game design, ammiro il lavoro di Tim Hutchings e Avery Alder. Altri autori come Luka Rejec, Emiel Boven e Leo Hunt creano mondi straordinari che alimentano la mia scrittura.


Un mondo in cui gli dèi danno alla luce uccelli, i figli delle stelle camminano sulla terra per morire, e i ricordi possono essere scambiati con la felicità. È ancora indefinito nella mia mente, ma il mio sogno è riuscire un giorno a dargli forma.

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