Doctor Who - Chi è River Song?

Chi è River Song? Quanto è importante in Doctor Who? Scopriamo insieme le origini e l'evoluzione di questo misterioso personaggio.

Autore: Imma Antonella Marzovilli ,

Nel corso degli anni, Doctor Who ci ha pian piano abituato a diverse storie con colpi di scena davvero importanti. La serie parla delle avventure del Dottore, un alieno appartenente alla razza dei Signori del Tempo che viaggia attraverso il tempo e lo spazio accompagnato dai suoi companion.

Questi sono spesso umani, ma sono stati anche alieni, come nel caso della sua prima compagna di viaggio che, come lui, apparteneva alla specie dei Signori del Tempo, nello specifico era sua nipote. Anche Nardole, che accompagna spesso il Dodicesimo Dottore, non appartiene alla razza umana, ma è un alieno umanoide. 

A questa schiera di companion sui generis si aggiunge uno dei personaggi più importanti di tutta la nuova serie: River Song.

ATTENZIONE: l'articolo conterrà pesanti SPOILER sulla serie moderna di Doctor Who

River Song, una companion enigmatica

Chi è River Song?

River Song è nata dalla mente e dalla penna di Steven Moffat, showrunner della serie per diverso tempo fino al 2017, divenendo mente principale della narrazione con l’Undicesimo Dottore. Moffat, inoltre, è l’unico degli autori di Doctor Who ad aver partecipato con almeno una sceneggiatura ad ognuna delle stagioni fino alla fine dell’era Capaldi.

La prima apparizione di River Song la abbiamo nella puntata della quarta stagione dal titolo Le Ombre Assassine (episodio firmato da Steven Moffat). Già dalla sua prima comparsa abbiamo il sentore che River sarà un personaggio molto importante per comprendere gli avvenimenti legati al futuro del Dottore.

Infatti, appena i due si incontrano, nella puntata citata, River Song sembra già conoscere il Signore del Tempo protagonista della serie. Il Dottore, d’altro canto, non conosce la donna e all’inizio la tratta con sufficienza, finché lei dimostra di conoscere il vero nome del viaggiatore solitario, cosa che lo sconvolge non poco.

Nel corso della sesta stagione, apprenderemo che Amy, la ragazza dai capelli rossi, compagna di viaggio del Dottore insieme a suo marito Rory, è la madre di River Song. Lei è stata concepita a bordo del T.A.R.D.I.S., quindi in uno spazio-tempo non definito e per questo è anche lei una Signora del Tempo.

Successivamente Il Silenzio, uno dei nemici del Dottore, sarà molto interessato ad appropriarsi di lei per crescerla come colei che ucciderà l’alieno al bordo del T.A.R.D.I.S. Questo effettivamente avverrà e la bambina, dal nome emblematico di Melody Pond, viene cresciuta dal Silenzio in un orfanotrofio degli anni sessanta fino al momento in cui viene mandata, vestita da astronauta, a combattere il Dottore.

Questo lo vediamo già nelle prime due bellissime puntate della sesta stagione, dove protagonisti sono il silenzio e la bambina vestita da astronauta che ucciderà il Dottore. Comprendere la sesta stagione e le linee temporali che in essa confluiscono non è un gioco da ragazzi, ma ci fanno comprendere la grandezza narrativa dello showrunner Steven Moffat che darà lustro a tutta l’era in cui Matt Smith veste i panni del Dottore.

River Song e il Dottore, un rapporto complicato

Nel corso delle stagioni apprenderemo che River è molto legata al Dottore, così come lo è lui con lei, il problema è che i piani temporali in cui si incontrano non coincidono. Questi dettano il passato di River Song e il futuro del Dottore, motivo per cui, ogni volta che i due si incontrano aggiornano i propri diari, per vedere a che punto della loro storia sono arrivati.

Nella linea temporale del Dottore, egli conosce River durante la sua decima incarnazione nella Biblioteca, nell’episodio già citato Le Ombre Assassine. Fino alla sesta stagione, però, non sappiamo quando River incontra per la prima volta il Dottore. Sappiamo però che, essendo stata cresciuta dal Silenzio, è addestrata ad ucciderlo appena lo vedrà.

Questo succede della puntata Uccidiamo Hitler, dove Mels, figlia dei Pond sotto copertura, diventa amica della coppia e si fa trasportare con l’inganno dal Dottore nel 1938 dove muore uccisa da Hitler stesso. Quando Mels si rigenera assume le sembianze che già conosciamo di River Song e cerca in tutti i modi di uccidere il Dottore. Ci riuscirà e poi, consumerà tutte le sue rigenerazioni per salvare la vita del Dottore stesso. Egli poi la trasporta all’ospedale delle Sorelle dello Scisma Infinito dove la lascia e le regalerà il diario tanto caro a entrambi.

Il rapporto complicato tra River e il Dottore diviene sempre più evidente nella settima stagione, dove il paradosso temporale assumerà delle caratteristiche ben più delineate, poiché anche noi spettatori riusciamo a mettere in ordine le varie tessere del mosaico. Il pathos che caratterizza, quindi, le stagioni con protagonista Matt Smith sono frutto dell’ambiziosa tela narrativa di Moffat che riesce in maniera encomiabile a dare lustro a una serie ripartita in sordina nel 2005 e diventata un vero e proprio fenomeno di massa in pochissimi anni.

L’amore vince su tutto

L’amore tra i due, River e il Dottore, è talmente profondo che nemmeno il destino, da qualche parte già scritto, potrà intaccare i loro sentimenti. La Dottoressa Song è destinata ad uccidere il Signore del Tempo ma farà di tutto per non farlo, riuscirà anche, grazie all’energia scaturita da un bacio, a raggirare il fato rifacendosi alla provvidenza dell’energia dell’universo. Solo in questo modo salverà se stessa e il Dottore che è diventato suo marito.

Ma il rapporto tra River e il Signore del Tempo travalica ogni consuetudine e ogni ordine logico, assurgendo allo stesso infinito in cui le linee temporali dei due sembrano danzare in un ballo senza fine. I coniugi si incontreranno nuovamente all’inizio della settima stagione dove saranno separati per sempre dai Pond che, a causa degli angeli piangenti, verranno trasportati in un altro tempo e vivranno un’altra vita dove il Dottore e River non potranno mai arrivare.

Questo è una sorta di dramma familiare, dove elementi propri della narrazione delle grandi saghe si mescolano a paradossi temporali dove la fantascienza è solamente un escamotage per parlare di altro. La grandezza della narrazione di Moffat sta proprio nel fatto di voler donare allo spettatore un paradosso temporale dove tutto è possibile e dove anche l’amore può essere riscritto.

L’amore vince su tutto alla stessa maniera in cui esso non vince su nulla. Perché la tragedia finale è sempre dietro l’angolo e il Dottore è ben consapevole del proprio destino solitario in cui solo qualche volta può avere un barlume di speranza. River, identificata come sua compagna di viaggio non è altro che allegoria della speranza e della redenzione, così come lo è stato e sarà (successivamente alla scomparsa definitiva di River) il Maestro.

Ma i due coniugi sono destinati a vivere per sempre in un paradosso temporale, nutrendosi dei residui energetici del loro amore infinito, che travalica lo spazio e il tempo.

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