Grazie alle tante avventure di Dragonero, fra serie principale, volumi speciali e spin-off, il pubblico italiano ha ormai da tempo conosciuto il fantastico mondo dell'Erondár, sfondo delle avventure di Ian Aranill e di tanti altri personaggi. Ben prima del nostro scout e dell'Impero, però, l'Erondár è stato teatro di particolari eventi, che hanno scritto la Storia del mondo per come lo conosciamo e anche forgiato miti e leggende.
Con uno spirito enciclopedico, che strizza l'occhio al folklore e alla mitologia ma non dimentica di offrire una narrazione appassionante immersiva e riflessiva, Sergio Bonelli Editore lancia Le cronache dell'Erondár, una nuova serie di volumi dedicata interamente all'esplorazione del passato di un mondo fantasy ricco di fascino e di suggestioni.
La Storia dell'Erondár
Ogni saga fantasy che si rispetti ha bisogno non soltanto di personaggi caratterizzati, azioni dinamiche ed eventi fuori dall'ordinario, ma anche di un mondo epico e curato in ogni dettaglio; l'ambientazione è senza dubbio un elemento centrale della narrazione, col mondo di sfondo che diventa un vero e proprio personaggio aggiuntivo.
Di storia in storia, attraverso le avventure di Ian Aranill e non solo su Dragonero, Vietti e Enoch ci hanno presentato l'Erondár per come lo conosciamo oggi: un mondo intricato e complesso, nel quale spicca un impero (comprendente diverse nazioni minori) con capitale Vàhlendàrt e diverse figure di spicco, tra cui ovviamente l'Imperatore e il Cancelliere, ma anche i Tecnocrati (studiosi della natura e del progresso tecnologico), i Luresindi (che controllano la magia e svolgono delle funzioni religiose) e la Gilda dei Mercanti (che detiene il controllo dei commerci e delle strade).
Una divisione sociale piuttosto snella, a cui si possono aggiungere anche particolari gruppi come l'Esercito Imperiale (diviso nella cavalleria candaryana, gli Incursori e nel Corpo degli Scout Imperiali), la Guardia Cittadina e la Cura (polizia segreta che risponde al Cancelliere dell'imperatore). Le dinamiche sociali e l'azione si muovono in una geografia piuttosto vasta: la mappa dell'Erondár può infatti essere suddivisa in una parte una occidentale, chiamata Suprelùrendàr, una parte orientale, detta Novelùrendàr e in una parte meridionale, detta Margondàr.
A Nord confina con il Varliendàr (controllato dalle tribù degli Algenti) e e a Sud con il Vhâcondàr, un grande deserto controllato dalle Satrapie Nomadi e dai Sultanati. Una geografia che porta con sé storie e leggende, fatte di invasioni, conflitti e non solo: la nuova collana Le cronache dell'Erondár punta a raccontare in modo epico la mitologia dell'Erondár, portando il lettore, di secolo in secolo, a scoprire come si è arrivati allo spazio socio-geografico che abbiamo imparato a conoscere con Ian Aranill
Dragonero - Le cronache dell'Erondár: i volumi
Le cronache dell'Erondár nasce con la volontà, con un approccio storico piuttosto dinamico, ricco di fascino e suggestioni, di presentare ai lettori (sotto forma di narrazione) la Storia e le leggende dell'Erondár. I fan del fantasy sono sempre interessati alla struttura del mondo in cui si muovono i personaggi e quale migliore occasione, per dare una profondità diacronica all'Erondár, se non quella di raccontare la sua evoluzione attraverso personaggi ed eventi leggendari? Attraverso i racconti di Børge il Rosso, le sue esplorazioni e le sue scoperte, il lettore viene immerso nel passato dell'Erondár, assistendo in presa diretta agli eventi che hanno cambiato per sempre il mondo di Dragonero.
La collana viene presentata da Sergio Bonelli Editore con una serie di eleganti volumi cartonati, dal formato piuttosto grande ( 22 x 29,7 cm) e a colori: un compendio perfetto per i lettori della serie fantasy, capace non solo di fornire informazioni enciclopediche sull'Erondár, ma anche di offrire storie ricche di fascino, strettamente collegate al mondo di fuoco e sangue, tra ribellioni e lotte intestine, che ormai conosciamo bene. Il grande formato e il colore aiutano gli artisti a presentare tutto il fascino epico di un Erondár ancora inesplorato, che sembra costituirsi nel suo spazio geografico e nella sua organizzazione sociale di pagina in pagina, con tavole di ampio respiro che puntano a coinvolgere e suggestionare, ma soprattutto a mostrare visivamente.
Il primo popolo
Com'era l'Erondár prima di Dragonero, dell'Impero, con le sue lotte intestine e ribellioni, del mondo di fuoco e sangue in cui siamo ormai abituati a muoverci? Scopriamo le origini arcane di questo continente, tramandate nelle leggende che narrano di creature ancestrali e popolazioni misteriose... Attraverso i racconti di Børge il Rosso, vedremo costumi e usanze del Vecchio Popolo; comprenderemo il suo legame indissolubile con la natura, fatto di equilibrio, armonia e rispetto, e saremo testimoni di cosa accadrà quando un evento improvviso e irreversibile sconvolgerà per sempre questo ciclo vitale
Il primo volume de Le cronache dell'Erondár, sceneggiato da Luca Enoch per le matite di Francesca Aureli (con Michele Rubini ai colori e Alessandra Baccaglini coinvolta nella copertina) racconta del Vecchio Popolo, delle sue usanze ancestrali e di come l'incontro con l'alterità abbia per sempre scosso un equilibrio precedentemente fatto di armonia e rispetto. Il racconto inizia con la scoperta da parte di Børge il Rosso (e della sua compagna di viaggio, e letto, elfa) della tomba di un fauno, uno degli abitanti della foresta primigenia e probabilmente ultimo esemplare del Vecchio Popolo.
Grazie a questo espediente narrativo, il lettore viene immerso nella storia del giovane fauno, proprio quando la foresta primigenia, dominata da regole ferree, viene sconvolta dall'arrivo del popolo delle creature parlanti- Un drammatico incontro-scontro fra due civiltà, fatto di dolore ma anche di amore, presentato con una narrazione dall'atmosfera inizialmente bucolica e piuttosto lenta, ma che esplode in maniera repentina nella seconda parte, mettendo in campo tutte le riflessioni sulle tematiche centrali della leggenda.
Il rischio di cadere in una lentezza didascalia era dietro l'angolo, ma nonostante la profondità dei piani di lettura gli autori hanno saputo mantenere alta la tensione narrativa, non caratterizzata da colpi di scena troppo sconvolgenti ma comunque ben funzionale. Oltre al fascino delle vicende raccontato, dal fascino antico e piuttosto familiari nonostante il contesto fantasy, da sottolineare le scelte di regia utilizzate per la costruzione del racconto, assorbito dal lettore come se fosse in esplorazione insieme a Børge il Rosso. Il passaggio fra i due piani narrativi avviene in maniera fluida proprio grazie ai reperti archeologici scoperti dal nostro narratore interno, aumentando l'aura mitica degli eventi trattati (per cui i colori e i tratti artistici risultano fondamentali) senza rinunciare alla dinamicità delle tavole. Non ci resta, a questo punto, che seguire il 'Rosso' nel suo prossimo viaggio.
Commento
Voto di Cpop
70Pro
- Narrazione immersiva e tavole visivamente stimolanti
- Ottima cura editoriale
Contro
- Prezzo impegnativo che potrebbe precludere il volume a nuovi lettori
- Un compendio piuttosto scarno
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