10 film horror spaventosi e di grande successo tratti da storie vere

Raramente le storie più spaventose nascono solo dalla fantasia dei loro autori. Spesso, purtroppo, la realtà si cela dietro di esse. Ecco 10 storie terrificanti che hanno ispirato altrettanti film horror.

Autore: Chiara Poli ,

Quando c’è di mezzo l’horror, il dibattito è eterno: la realtà è peggio della fantasia, o è la fantasia a ispirare i peggiori mostri, nella realtà? Per quanto mi riguarda, in quasi vent’anni di studio del Cinema, la risposta è semplice: la realtà è infinitamente peggio della fantasia.

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Lo dimostrano i film che seguono, ispirati da reali fatti di cronaca. Tanto agghiaccianti quanto esasperati dai registi e dagli sceneggiatori che ne hanno tratto spunto per raccontare storie spaventose e di grande successo.

Di seguito non troverete film su quelle che tutti sappiamo essere storie vere: non ho inserito i film su Jeffrey Dahmer, su Jack lo Squartatore o sul serial killer noto come Zodiac. E sono abbastanza sicura che quasi tutti sappiano, ormai, che il personaggio di Norman Bates (Psyco) è basato sul serial killer - purtroppo molto reale - Ed Gein (che ispirò anche Non aprite quella porta e, in parte, Il silenzio degli innocenti).

Anche L’esorcismo di Emily Rose è noto per raccontare la storia vera della ragazza tedesca Anneliese Michel, morta di stenti mentre le veniva praticato un esorcismo.

In tutti questi casi, si tratta di trasposizioni più o meno fedeli di fatti realmente accaduti. Io ho selezionato, invece, alcuni fra gli horror più famosi di tutti i tempi: magari non tutti sanno che sono nati da fatti di cronaca. Il che, col senno di poi, potrebbe convincere anche i più scettici che il mostro più terrificante mai visto sul grande schermo è soltanto uno: l’uomo.

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Non violentate Jennifer (1978)

Dopo lunghe (e scabrose) discussioni, questo film (drammatico, thriller, exploitation…) è stato annoverato fra gli horror. A ragione o a torto, ecco la storia: una giovane donna di nome Jennifer si trasferisce in una casetta di campagna, in mezzo al nulla, per scrivere il suo libro senza distrazioni. Finirà per attirare l’attenzione di quattro delinquenti locali, che la stuprano a turno e vengono in seguito torturati e uccisi, uno dopo l’altro, dalla stessa Jennifer in cerca di vendetta.

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Non violentate Jennifer ha avuto un (come sempre rivedibile) remake nel 2010. Anche il film originale è stato molto criticato per la violenza che presenta, ma in questa selezione non può mancare: la storia vera dietro le quinte ha coinvolto lo sceneggiatore e regista del film, Meir Zarchi.

Nel 1974 fu infatti Zarchi a imbattersi in una donna picchiata, stuprata e abbandonata - perché creduta morta - sul ciglio di una strada. Zarchi la soccorse, chiamò la polizia e dovette assistere anche al trattamento poco rispettoso che le autorità le riservarono. Decise quindi di scrivere la storia di una donna come lei, offrendole l’opportunità di farla pagare cara ai suoi aguzzini.

Blob (1958)

Incredibile, ma vero: uno dei horror più acclamati degli anni ’50, di quelli che svuotavano i cinema terrorizzando gli spettatori, nasce da una storia realmente accaduta.

Nel 1950, a Philadelphia, un agente di polizia trovò una strana massa gelatinosa, di origine sconosciuta. Incuriosito e desideroso di saperne di più, chiamò i colleghi ma, al primo tentativo di spostare la massa per analizzarla, essa si dissolse.

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Il caso fu riportato dai giornali, facendo molto clamore. Sicuramente non si trattava di un mostro di origini spaziali che divorava la gente, ma fu sufficiente a farne inventare uno in Blob - Il fluido che uccide...

La città che aveva paura (1976 e 2014)

Nell’estate del 1946, la città che aveva paura era Texarkana: una tranquilla cittadina in cui un mostro soprannominato “Il killer fantasma” iniziò a uccidere giovani coppie che si appartavano in luoghi solitari (sì, proprio come il Mostro di Firenze, se ve lo state chiedendo).

Le autorità indagarono su diversi uomini e, sebbene il killer non venne mai identificato con certezza per mancanza di prove, le autorità lo identificarono in Youell Lee Swinney, morto in carcere nel 1994.

Le vittime furono otto. I film dal titolo La città che aveva paura sono due, originale e remake-sequel. E, come spesso accade, l’originale supera di gran lunga il remake…

Open Water (2003)

Una giovane coppia, durante un’immersione guidata, si separa dal resto del gruppo e viene “dimenticata” in acque infestate dagli squali, al largo dell’Australia.

Il film di Open Water, molto realistico e girato con un budget bassissimo (poco più di 100mila dollari), è ispirato alla storia vera di Tom ed Eileen Lonergan, due coniugi americani che nel 1998 si ritrovarono da soli, al largo della barriera corallina australiana, durante un’immersione di gruppo con la Outer Edge Dive Company.

Ci vollero ben due giorni perché le oltre trenta persone - fra membri dell’equipaggio e altri turisti - capissero che mancavano all’appello.

Nonostante le massicce ricerche, i due non vennero mai ritrovati.

Le colline hanno gli occhi (1977 e 2006)

Sia l’originale #Le colline hanno gli occhi di Craven che il (non eccelso, diciamolo pure) remake di Alexandre Aja fanno riferimento alla stessa, inquietante verità: la figura storica di Sawney Bean, leader di un clan scozzese che intorno al 1500 rapì e mangiò (!) dozzine di persone, insieme alla sua famiglia.

Alcune fonti parlano addirittura di centinaia di sparizioni collegate al clan, sebbene le vittime “certe” siano una cinquantina. Per me, bastano e avanzano.

E in ogni caso, anche una sola vittima con questo destino sarebbe stata sufficiente a far venire la pelle d’oca…

Lo squalo (1975)

Il primo blockbuster (cioè campione d’incassi al botteghino) di tutti i tempi, firmato da Steven Spielberg, trae ispirazione dai fatti avvenuti nel luglio del 1916 lungo la costa del New Jersey. Quattro persone (e un cane, s’ipotizza) morirono durante o a seguito degli attacchi di uno squalo.

Quell’estate, particolarmente calda, aveva spinto moltissime persone a riversarsi in spiaggia. Nonostante il caos seguito al primo attacco, molti erano scettici sull’eventualità della presenza di uno squalo assassino e i bagnanti continuarono ad affollare quel tratto di mare.

Ufficialmente, Lo squalo si basa sull’omonimo romanzo di Peter Benchley, a sua volta ispirato - oltre che dagli attacchi del 1916 - dalla storia di un pescatore che nel 1964 uccise un grande squalo bianco nelle acque di Long Island.

The Conjuring (2013)

I coniugi Warren del film sono basati su Ed e Lorraine Warren, nati a Bridgeport negli anni ’20. La coppia divenne famosa per le sue ricerche sul paranormale e la demonologia in particolare e si legò a molte vicende di pubblico dominio a partire dagli anni ’50.

Oltre a The Conjuring - L'evocazione, che ne racconta la storia e in particolare il caso di un’infestazione in Rhode Island, i coniugi Warren hanno ispirato diversi altri film, tratti da fatti su cui i due avevano indagato: Amityville Horror, film su una casa infestata tratta da un caso di cronaca; Annabelle, il film sulla bambola posseduta che trae origine dalla storia di una studentessa negli anni ’70; Il messaggero, legato a una famiglia che dopo essersi trasferita in una casa del Connecticut segnalò la presenza di “presenze infestanti”.

L’opinione pubblica, oggi (Ed è morto nel 2006, Lorraine nel 2019) come allora, si divide fra sostenitori e scettici, che li identificano come truffatori disposti a tutto pur di far parlare di sé.

Il serpente e l’arcobaleno (1988)

Il serpente e l'arcobaleno, quello che è senza dubbio il capolavoro del grande Wes Craven, autore e regista di cui sentiamo molto la mancanza, è ispirato da fatti ripetutamente documentati.

La “polvere zombie” che riduce gli esseri umani a uno stato di morte apparente, con paralisi totale e segni vitali così rallentati da risultare impercettibili (e da far seppellire la gente ancora viva), esiste veramente ed è il frutto di un’antica tradizione tramandata sull’isola di Haiti. E non solo.

Basta, a farvi tremare di paura?

Wolf Creek (2005)

Girato con meno di un milione di dollari, il film di Greg McLean ne ha incassati 17, vincendo anche diversi premi. E ha fatto gelare il sangue nelle vene a moltissimi spettatori.

La storia di Wolf Creek è interessante: McLean aveva già scritto il copione da parecchio tempo, con l’intento di realizzare uno slasher movie ambientato in Australia. La sceneggiatura, però, nonostante tutte le riscritture del caso, non lo convinceva.

Fu il caso di cronaca di Ivan Milat, a dare la svolta. Prendendo spunto dalla terribile vicenda, che vide Milat accusato formalmente di 7 omicidi avvenuti negli anni ’90, sebbene gli investigatori sospettassero che le vittime fossero molte di più, McLean riscrisse il film.

Milat aggrediva i turisti durante la notte, mentre dormivano in tenda o nei loro sacchi a pelo. Li pugnalava alla colonna vertebrale, paralizzandoli e abusando di loro, per poi finirli con diverse armi da fuoco. Considerato uno degli assassini più spietati mai esistiti, Milat venne condannato a 7 ergastoli, uno per ogni omicidio accertato.

L'esorcista (1973)

Come tutti sappiamo, il capolavoro di William Friedkin è tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty. Ma il romanzo, a sua volta, s’ispira alla storia di un ragazzino.

Per quanto ci riguarda, la conclusione è una sola: Regan MacNeil non è mai esistita, ma le manifestazioni che la circondano e la coinvolgono sono state riportate nel caso di Roland e in molti altri casi, documentati anche da fonti religiose ufficiali.

Il che, secondo me, è sufficiente a renderle L'esorcista più spaventoso basato su fatti riportati anche nella realtà…

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