Il Frankestein di Guillermo Del Toro? Sarebbe stato rivoluzionario: parola di Doug Jones

Il Frankestein di Guillermo Del Toro è uno dei tanti progetti accantonati dal regista premio Oscar per La Forma dell'acqua. Il suo collaboratore Doug Jones ha rivelato che sarebbe stato davvero rivoluzionario a livello visivo.

Autore: Elisa Giudici ,

Il film su Frankestein di Guillermo Del Toro avrebbe dovuto rivoluzionare l'immagine della Creatura assemblata dal dottor Frankestein: parola di Doug Jones, l'esperto di realizzazione di effetti visivi e creature fantastiche cinematografiche che collabora da tempo con il regista messicano. Sfortunatamente il progetto è naufragato e quindi molto probabilmente non vedremo mai l'idea che Del Toro voleva portare su grande schermo.

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La Creatura è in buon compagnia: il regista di Hellboy e La forma dell'acqua è noto per l'incredibile numero di progetti presi in considerazione, annunciati e poi scartati prima ancora di entrare in pre-produzione.

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Grazie all'intervistatore della testata Collider che ha chiesto a Jones qualche informazione in merito al progetto di Del Toro di rivitalizzare il mito del "mostro" nato dal romanzo di Mary Shelley, finalmente abbiamo qualche informazione concreta a riguardo. L'impressione è che, dopo aver scoperto cosa avesse in mente di fare Del Toro, si finisca per essere ancor più rammaricati per la brusca interruzione del progetto. 

Come sarebbe stato il Frankestein di Del Toro

Ancor prima di essere un suo fidato collaboratore, Doug Jones è un grande appassionato del cinema di Del Toro. Come ha specificato nell'intervista, al regista messicano non direbbe mai di no, anzi. Gli ha più volte detto sì ancor prima di sapere quale fosse nello specifico il progetto su cui avrebbero lavorato insieme. Così quando nel 2008 Del Toro ha cominciato a interessarsi a un possibile nuovo adattamento di Frankestein, Jones ha risposto subito alla sua chiamata, cominciando a lavorare sul look della Creatura. 

Secondo l'esperto di effetti speciali non si è mai arrivati alla realizzazione di un modello ultimato. Tuttavia Del Toro gli aveva dato specifiche molto precise in merito, citando anche un'opera letteraria come principale fonte d'ispirazione. La sua Creatura sarebbe stata simile a quella delle illustrazioni di Bernie Wrightson, illustratore scomparso nel 2017 di cui il regista era grande fan e amico. Wrightson ha illustrato un'edizione del Frankestein di Mary Shelley e Del Toro voleva partire da lì. 

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La sua Creatura quindi non sarebbe stata alta e possente, dal colorito verdastro e con cicatrici evidenti sulla fronte e sul collo. Al contrario: il suo corpo sarebbe stato frutto dell'assemblaggio di poche parti, con arti longilinei e lunghi capelli

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Doveva essere emaciato, un po' più magro del solito, con un'aria abbastanza patetica. Eppure avrebbe avuto un'aria di prestanza fisica, una certa atleticità innaturale. Si pensava di cucire insieme parti anatomica provenienti da corpi differenti. Il volto ossuto, i capelli lunghi e sottili. 

Jones aveva così cominciato a lavorare con colleghi esperti nel campo della realizzazione di modelli e protesi della rivendita/laboratorio specializzato Spectral Motion. A un certo punto il proprietario del negozio Mike Elizalde gli ha stato mostrato un busto in un avanzato stato di lavorazione e l'effetto era quello di:

una bellezza spettrale e ammaliante.

Perché Guillermo Del Toro non dirigerà Frankestein

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Non poteva mancare una domanda sul perché il progetto sia naufragato. Prima di dare la sua versione dei fatti, Jones precisa che non conosce racconti di prima mano di come siano andate le cose dalle parti coinvolte, né ha mai più sentito parlare del film una volta che il progetto si è arenato. 

La sua supposizione è molto simile a quella che fan e stampa hanno ipotizzato all'epoca. Per capire cosa sia successo bisogna tenere presente che Universal detiene i diritti di Frankestein, L'uomo invisibile, Il mostro della Laguna Nera (a cui La forma dell'acqua è palesemente ispirato) e altri personaggi horror che hanno fatto la storia della Hollywood classica. Per realizzare un film sugli stessi (come il recente L'uomo Invisibile prodotto da Jason Blum) bisogna passare per forza da un accordo con lo studio. 

Quando Del Toro lavorava alsuo Frankestein (tra il 2009 e il 2010) il successo strepitoso del Marvel Cinematic Universe stava già spingendo gli studios concorrenti a pensare alla creazione di franchise simili con il materiale a loro disposizione. Universal quindi ipotizzò di creare un universo narrativo intorno ai suoi "mostri storici", ridando linfa vitale a ciascuno di loro con un reboot dedicato. Il progetto è noto con il nome di The Dark Universe.

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A questo punto le cose con Del Toro potrebbero aver preso una brutta piega: dalle dichiarazioni di quegli anni è evidente che il regista messicano volesse fare un film slegato dalle logiche commerciali e non inserito in un franchise più grande. Da grande appassionato dei mostri Universal qual è, Del Toro voleva rendere omaggio a Frankestein con una sua versione, senza dover rendere conto alle alte sfere o fare riferimento ad altri progetti. 

In realtà Universal non ha mai abbandonato l'idea del suo Dark Universe, nonostante il reboot di La Mummia con Tom Cruise si sia rivelato fallimentare. Al contrario, il successo di L'uomo invisibile ha spinto lo studios a rivolgersi a Jason Blum per i successivi reboot. Nel frattempo Guillermo Del Toro si è dedicato (e ha abbandonato) altri progetti, ma il rimpianto per questo Frankestein rivoluzionario rimane. 

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