L’ultimo episodio della seconda stagione di Halo ha portato la serie di Paramount Plus a impattare con gli eventi del primo capitolo della celebre saga videoludica. Un finale di grande pathos, in cui sono stati introdotti elementi fondamentali della storia di Master Chief, dando alla serie una decisa sferzata.
Soprattutto, attraverso una progressiva rivelazione di dettagli presentati in una sorta di thriller scientifico, sono stati introdotti all’interno della serie un’altra razza cara ai fan del franchise: i Flood.
- La scoperta del Flood in Halo
- Le origini del Flood
- La guerra tra Flood e Precursori
- Il Flood nei videogiochi di Halo
- Il Flood nella serie di Halo
La scoperta del Flood in Halo
La dottoressa Halsey rivela che durante un precedente periodo trascorso su Onyx, ha trovato il DNA, sia umano che di un’altra specie, nell'installazione dei Precursori.
Mentre il laboratorio dei Precursori è abbandonato, il corpo di uno scienziato è accovacciato a terra, stringendo qualcosa. Contro il parere di Kwan, Halsey e Miranda prendono con sé il dispositivo dello scienziato dei Precursori. Insistendo nel voler aprire il dispositivo, Miranda libera involontariamente il Flood sulla struttura dell'UNSC. Poiché una singola spora di Flood è in grado di distruggere un'intera specie, non sorprende che il parassita si diffonda con straordinaria rapidità all’interno della base umana.
Le origini del Flood
Ribattezzato il Parassita dai Covenant, il Flood è una specie antica che precede sia gli umani che i Covenant di diversi millenni. Come ogni organismo parassitario, anche il Flood si propaga consumando forme di vita senzienti. Quando un gruppo di Precursori viene infettato dal Flood, questo inizia a diffondersi, causando mutazioni oreende.
Tuttavia, la manifestazione fisica del Flood non è l'unico aspetto inquietante della sua natura. Oltre ad acquisire i ricordi e l'intelligenza delle sue vittime, le vittime del Flood condividono una sola coscienza. Più ospiti il Flood piega alla sua volontà, più complessa diventa questa mente collettiva. Come si vede nei dipinti rupestri esaminati da Kwan Ha nella seconda stagione di Halo nell’episodio Sanctuary, la coscienza del Flood diventa un mostruoso ente senziente una volta che infetta ti abbastanza organismi. Date le sue caratteristiche di mente collettiva, il Flood è considerato un superorganismo transsenziente, pressoché inarrestabile se ha sufficiente biomassa da consumare.
La guerra tra Flood e Precursori
Il Flood è la ragione per cui i Precursori hanno creato non solo l’Halo, ma anche Mondi Scudo come Onyx. Secoli e secoli prima della Guerra tra umani e Covenant, si è svolto un conflitto molto più brutale. Come custodi della galassia, i Precursori erano pronti a respingere il Flood e fermarlo dal consumare tutto. Dopo aver perso legioni proprie nella guerra, questi esseri altamente avanzati hanno creato diversi enormi mondi ad anello (o Halo) come misura difensiva. Ciò che fa un Halo è piuttosto semplice: sterilizza la galassia, privando così il Flood di nutrimento distruggendo eventuali potenziali ospiti.
Naturalmente, distruggere tutta la vita senziente nella galassia è una misura estrema. I Precursori pianificarono di ripopolare la galassia, ecco perché le loro biblioteche e altre installazioni non sono solo depositi di conoscenza, ma anche di informazioni genetiche. Per lo stesso motivo, i Precursori crearono Mondi Scudo: domini artificiali intrappolati all'interno di bolle di spazio temporali e nascosti dal Flood da gusci artificiali. Con Onyx, la seconda stagione di Halo ha introdotto un Mondo Scudo dei Precursori, che è forse l'unico luogo dove nascondersi non solo dalla potenza della serie Halo, ma anche dal Flood.
Il Flood nei videogiochi di Halo
Il primo gioco della serie, Halo: Combat Evolved, introduce i giocatori non solo nel mondo di Halo ma anche al Flood. Dopo che il Pilastro d'Autunno si schianta sull'Installazione 04, UNSC e Covenant si imbattono tutti nel Flood. Precedentemente confinato in una zona di contenimento, il Flood infetta sia gli ospiti umani che quelli del Covenant. Ciò spinge 343 Guilty Spark, il monitor dei Precursori introdotto nel finale della seconda stagione di Halo, a reclutare l'aiuto del Master Chief. Poiché gli umani sono i nuovi custodi della galassia nella cronologia di Halo, Master Chief è in grado di attivare gli Halo.
Per 343 Guilty Spark, è imperativo contenere il Flood. Il monitor sa quanto danni potrebbe causare anche una singola spora e è disposto a sacrificare tutta la vita senziente nel raggio dell'Installazione 04 per assicurarsi che il Flood muoia di fame. Prima che Master Chief possa attivare l'Halo, però, Cortana lo informa del vero scopo dell'arma. Invece di usare l'Halo, Master Chief lo distrugge. Molto probabilmente, una trama simile a quella di Halo: Combat Evolved si svolgerà nella terza stagione di Halo, specialmente considerando i punti di vista contrastanti del Capo e di Makee (Charlie Muprhy) sull'uso dell'Halo.
Il Flood nella serie di Halo
Nel finale della seconda stagione di Halo, la maggior parte delle morti sono causate dal Flood. Dal sopraffare l'ammiraglio Parangosky (Shabana Azmi) all'infezione della dottoressa Halsey, l'organismo si diffonde rapidamente. Il modo in cui il Flood devasta Onyx è un'anteprima di ciò che potrebbe accadere nelle future stagioni della serie, senza dubbio influenzando le decisioni future su come utilizzare gli Halo..
Ciò che distingue John dagli altri umani in Halo, però, non è solo la sua composizione genetica. Sebbene quella differenza certamente gli consenta di attivare la tecnologia dei Precursori, ha un forte senso morale che guida le sue azioni. Per John 117, proteggere l'umanità a tutti i costi è più che una missione, obiettivi che pota a pensare che difficilmente attiverebbe gli Halo, sterilizzando consapevolmente la galassia, anche se quello è il modo migliore per fermare il Flood.
Iscriviti al nostro canale Telegram e rimani aggiornato!