I Am Groot 2: intervista all'autrice e regista Kirsten Lepore

Autore: Livia Soreca ,

In occasione dell'uscita di I Am Groot 2 su Disney Plus, abbiamo avuto l'occasione di un'intervista a Kirsten Lepore, autrice, regista e produttrice esecutiva della serie di corti dedicati a Baby Groot, uno dei personaggi più amati tra i Guardiani della Galassia e, in generale, in tutto il Marvel Cinematic Universe.

Ciascuna stagione della serie TV è composta da 5 brevi episodi, noti per il loro carattere comedy. In ognuno di essi, il piccolo e buffo Groot si ritrova alle prese con bizzarre creature, con cui prova ad interagire, generando situazioni esilaranti. Con Kirsten Lepore si è parlato proprio del protagonista, del processo creativo dietro le scelte comunicative, delle ispirazioni e anche delle aspettative per la nuova stagione.

Il linguaggio universale di Groot

Nella nostra recensione di I Am Groot 2 è stato evidenziato l'aspetto fondamentale della serie TV, nonché la sua vera peculiarità: quella di possedere un linguaggio universale, fatto di umorismo, musica e immagini, che permette anche ai neofiti di avvicinarsi agli episodi, senza alcuna conoscenza pregressa necessaria. Kirsten Lepore ne ha raccontato il processo creativo alla base.

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Penso che fosse naturale che il progetto avesse una sorta di linguaggio universale, visto che di dialoghi ce ne sono pochi o nulla. Voglio dire, questo è un po' il caso anche di molti dei miei lavori passati. Mi attira sempre che per fare qualcosa che, a prescindere dal linguaggio, tutti possano capire e apprezzare e divertirsi. È stata una parte molto interessante di questo processo. Conosco persone che potrebbero essere intimidite da un personaggio che ha una linea così forte. Era proprio nelle mie corde ed è stato un gioco da ragazzi. Ero super entusiasta di lavorare con un personaggio divertente, così amato da tutti.

Walt Disney Studios
Kirsten Lepore
Kirsten Lepore

Quella di veicolare emozioni e sensazioni prevalentemente attraverso le immagini e la musica può sembrare una vera sfida, ma Kirsten Lepore ne ha tratto davvero il meglio, trovandosi in una sorta di comfort zone.

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È sempre molto divertente lavorarci su. Sì, Groot è sicuramente un albero di poche parole ed è tutto veicolato dall'azione, dalla musica e da una sorta di gioco tra tutto ciò. È così naturale per me lavorare in questi termini, ed è stata una sfida divertente. Insomma, dovevamo tenerlo a mente anche quando avevamo delle idee per gli episodi, si è davvero limitati nel dialogo. In certo senso è una bella limitazione con cui lavorare, perché a volte quando si può fare tutto è un po' troppo spaventoso o intimidatorio, oppure non sai da dove cominciare. Avere quella limitazione del tipo "Ok, non hai alcun dialogo o pochi dialoghi" è un bel parco giochi, una specie di sandbox su cui lavorare. Questo mi aiuta a generare idee, quando penso "Ok, questi sono i miei limiti". È stata una sfida divertente.

Così divertente e stimolante che l'autrice e regista non ricorda di aver avuto a che fare con qualche episodio particolarmente ostico rispetto ad altri. Le difficoltà incontrate, tuttavia, hanno riguardato qualcos'altro.

Abbiamo avuto altre sfide in un altro senso, ingenuamente penso di averci messo un sacco di tempo a creare gli effetti come la neve e tutta quella roba molto difficile da realizzare in CGI. Ma per fortuna siamo riusciti ad essere davvero creativi con alcune delle nostre soluzioni, in modo da poter ottenere tutte queste cose. Poi sai, i nostri studi d'animazione erano incredibili e hanno fatto un bellissimo lavoro per rendere tutto semplicemente eccezionale e stupendo. Ero molto eccitata di poter scrivere scenari strani per Groot.

I Am Groot 2: un passo in avanti?

Walt Disney Studios
I Am Groot 2 - Groot su un pupazzo di neve
Groot su un pupazzo di neve

L'umorismo di entrambe le stagioni di I Am Groot si rifà moltissimo alla slapstick comedy, una scelta sia stilistica sia "tecnica", proprio per andare incontro alla quasi totale mancanza di interazioni verbali. Kirsten Lepore ci ha raccontato nel dettaglio quali sono state le sue ispirazioni.

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Siamo stati sicuramente ispirati dai vecchi film di Buster Keaton, con uno stile simile a quello dei Looney Tunes. Sono corti davvero divertenti, che hanno questo elemento slapstick: deve essere una parte importante della commedia se non hai i dialoghi. Quindi ci siamo affidati molto all'azione. Direi che Buster Keaton è stato una grande ispirazione, è lo stesso che Kevin Feige disse quando stavamo facendo i corti per la prima volta. Era come se infondessimo lo spirito di Buster Keaton. Ne ho guardati un po' [di suoi film] e sono super intelligenti e divertenti e guidati dall'azione, apprezzo la semplicità e l'eleganza delle gag.

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Passando dalla prima alla seconda stagione, l'autrice ha sentito di aver superato le proprie aspettative insieme al suo team, non solo a livello di nuovi concept ancora più divertenti, ma sotto ogni punto di vista.

Mi sembra che abbiamo alzato il livello. Penso che, come per la prima stagione, siamo entrati nel vivo e ci siamo divertiti, siamo davvero entrati nel ritmo. Credo che questo si veda nella seconda stagione, come se ci fossimo entrati dentro. Ci siamo ancor più divertiti con i concept e siamo stati bene. Penso che ci siamo superati.

Per scoprire se davvero la seconda stagione di I Am Groot abbia superato la prima, non vi resta che guardare i nuovi episodi, disponibili dal 6 settembre 2023. Inoltre, non perdetevi le novità di settembre su Disney+.

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