Nella cornice del Grand Hotel Plaza di Roma, in via del Corso, è stata presentata la serie tv de Il Gattopardo da Netflix. Disponibile sul portale di streaming dal 5 marzo 2025, e tratta dall’omonimo e celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, questa porta sul piccolo schermo la storia di una famiglia aristocratica siciliana, in un’Italia “a cavallo” fra il vecchio e il nuovo. Sul posto c’era il cast comprendente Kim Rossi Stuart, Deva Cassell, Benedetta Porcaroli e Saul Nanni, il regista Tom Shankland e gli sceneggiatori e altri addetti ai lavori.
Rinfrescando il grande e storico peso immortale di un’opera quale Il Gattopardo, la serie Netflix tenta il lavoro della ricostruzione e, in qualche modo, del “restauro”, presentando gli eventi di un racconto complesso e sfaccettato che trova radice in un'Italia che si appresta all’unità nazionale. In tutto ciò troviamo le vicende del Principe di Salina (Kim Rossi Stuart) e della sua famiglia. La loro identità aristocratica dovrà confrontarsi con i moti di un cambiamento forte e apparentemente inevitabile, coinvolgendo ogni aspetto della nazione nascente, in un confronto continuo fra un passato indelebile e il futuro ancora tutto da scoprire.
Il peso nel portare i personaggi de Il Gattopardo nel presente seriale
I membri del cast de Il Gattopardo sono stati interrogati sui loro personaggi all’interno della serie, e sulle sfide che li hanno inevitabilmente coinvolti nella rappresentazione e interpretazione di questi. Il primo a intervenire è stato Kim Rossi Stuart, rivelando che:
Io, quando ho letto la sceneggiatura mi sono prima di tutto confrontato con quest’immagine mastodontica di questo corpo, tanto, due metri di uomo… pesante, con questa superbia con questa forza, no? Io mi percepisco come esile e fragile, insicuro. Quindi, inizialmente ho detto ‘accidenti qui si tratta di fare un bel triplo salto mortale’. Poi ho letto il libro, che non avevo mai letto, e ho avuto accesso a tutto il mondo interiore del principe, che me lo ha anche, per certi versi, avvicinato. Oltre a comporsi, davanti a me, il prospetto di un personaggio davvero articolato ed entusiasmante, l’ho trovato anche più approciabile. Quindi sono andato prima sul pratico, parlandone con Tom e gli ho chiesto se dovessi ‘allargarmi’ un po’, mettere qualche chilo, muscoli, ciccia. Dunque, diciamo che quella è stata la base. Poi la stessa cosa sulla voce, abbiamo fatto una riflessione su quella. Ho lavorato molto nel tentativo di stare su questa profondità.
Successivamente l’attore de Il Gattopardo ha ricordato che non questa non è stata la prima volta in cui ha lavorato su un personaggio letterario, dato che in precedenza aveva indossato i panni del Julien Sorel al centro de Il Rosso e il Nero di Stendhal, rivelando che con il Principe di Solina si è sentito “trascinato da lui. C’era qualcosa in questo personaggio, in quello che lui vive che evidentemente risuonava in me in modo particolare".
Di seguito è intervenuta Benedetta Porcaroli, parlando della sua Concetta nella serie de Il Gattopardo:
Rispetto al romanzo, che è il riferimento principale di questa storia, sono forse l’unica che ha dovuto lavorare un po’ d’immaginazione, pur avendo dei copioni meravigliosi, con un personaggio che era per lo più sacrificato senza veramente uno sviluppo di questa giovane. Quello che io ho immaginato è la complessità di mettersi alla giusta distanza quando c’è un legame molto forte, quindi la presenza di questo superuomo [il Principe] nella vita di tutte le persone che gli sono attorno è una presenza molto ingombrante, molto difficile da sconfiggere. È una sorta di vincolo che quasi ti stritola, perché è un amore, quello per il padre, incondizionato, però allo stesso tempo, soprattutto rispetto ai codici di quell’epoca, era molto difficile trovare la propria strada e, anzi, quasi impossibile immaginare un futuro che non fosse stato già deciso. Dunque, quello che mi è piaciuto durante tutto il lavoro che ho fatto su questo progetto, di questa ragazza, d’immaginare che lei si porti dentro una rivoluzione, che per quell’epoca era impensabile, che comunque fa da contraltare alla figura maschile di queso papà, ed è l’unica che si contrappone a lui e che cerca di instaurare con lui un dialogo alla pari rispetto a una questione privata e umana e anche di amore. Sono molto felice e onorata di aver avuto questa opportunità e di aver potuto lavorare su un romanzo così con Tom e tutte le persone coinvolte.
Raccontando, invece, il personaggio di Angelica, Deva Cassel ha detto del suo lavoro sul set de Il Gattopardo:
Tante cose mi hanno conquistata di questo personaggio. È un personaggio con tante sfumature e strati. È una ragazza che viene da un passato molto umile e che ha avuto un’educazione per entrare in questo contesto e cerchio, e prova di tutto per fare parte di questo ambiente, essere mischiata insieme a queste persone, questi vestiti… Però la realtà è che lei sta vivendo una battaglia interiore, non si trova esattamente al suo posto qua e prova di tutto per trovarlo. Più va avanti la serie e più si racconta il fatto che ha una sensibilità che è nascosta, che nasconde perché giustamente ha paura che qualcuno gliela rompa. Ha tante difficoltà in generale Angelica, è cresciuta tentando di abbracciare una missione non sua, ma non ha mai avuto la scelta di fare qualcos’altro, e quindi ha iniziato a usare la sua bellezza per provare a rendere orgoglioso il padre e anche a rendersi indipendente da lui e creare la sua propria storia. Sono stata onorata di aver potuto accettare questo ruolo perché ha una progressività che mi ha toccata profondamente.
Anche il regista di 4 episodi de Il Gattopardo, Tom Shankland ,ha raccontato del suo legame con l’Italia e con quest’opera in particolare, approfondendo qualche retroscena dietro la macchina da presa, rivelando che in qualche modo, questo progetto seriale si connette con la sua infanzia dato che “il padre insegnava italiano all’università, in Inghilterra” e per questo, da bambino, la sua famiglia aveva la possibilità di visitare l’Italia anche per periodi lunghi, ricordando il legame anche con il libro de Il Gattopardo. Dalle ricerche del paà, quindi, il legame con un paese che ritorna centrale e fondamentale nella serie Netflix.
Ricordiamo che la serie de Il Gattopardo sarà disponibile su Netflix dal 5 marzo 2025.
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