Il trailer di Lost in Starlight: il primo film anime coreano di Netflix

Un astronauta e un musicista intraprendono un'intensa storia d'amore nella Seoul futuristica del 2050, tra tecnologia avanzata e melodie del cuore.

Autore: Domenico Bottalico ,

Nel cuore di una Seoul futuristica, dove i grattacieli si fondono con l'estetica retrò e le missioni spaziali rappresentano l'ordinario, si intrecciano le vite di un'astronauta determinata e di un musicista che ha smarrito la propria strada. Questa è la premessa di Lost in Starlight, la prima pellicola d'animazione originale coreana targata Netflix, in arrivo sulla piattaforma il prossimo 30 maggio. Un'opera che unisce romanticismo, fantascienza e riflessioni sulla distanza in un contesto visivo che richiama atmosfere retro-cyberpunk, proponendo una visione del 2050 in cui la tecnologia avanzata convive con elementi nostalgici come i dischi in vinile.

Un incontro sotto le stelle artificiali della metropoli

La trama si concentra su Nan-young, un'astronauta che coltiva il sogno di raggiungere Marte, e Jay, un musicista le cui aspirazioni sembrano essersi arenate in un vicolo cieco esistenziale. Il loro incontro avviene in circostanze tutt'altro che casuali: un negozio di riparazioni audio dove la protagonista porta un vecchio giradischi lasciatole dalla madre. Questo oggetto, simbolo di un passato che resiste in un futuro altamente tecnologico, diventa il catalizzatore di una relazione che dovrà presto confrontarsi con le distanze siderali.

La regia è affidata a Ji-won Han, che firma anche la sceneggiatura insieme a Hyun-joo Kang, mentre le voci dei protagonisti sono interpretate da due volti noti del cinema coreano: Tae-ri Kim nel ruolo di Nan-young e Hong Kyung in quello di Jay. La combinazione di talenti promette di portare profondità emotiva a una storia ambientata in un futuro non troppo lontano, in cui i viaggi interplanetari sono diventati realtà.

Quando l'amore sfida lo spazio profondo

Il materiale promozionale rilasciato da Netflix offre già diversi spunti interessanti sul tono e l'estetica del film. Il poster teaser rivela un'atmosfera visiva distintiva, dove i protagonisti si stagliano contro cieli rosa e dischi in vinile che fluttuano come pianeti, creando un suggestivo ponte tra passato e futuro. Il trailer introduce invece la questione centrale della narrazione: come può sopravvivere un amore quando uno dei due partner è destinato a lasciare il pianeta?

La partenza imminente di Nan-young per Marte non rappresenta solo una sfida logistica per la coppia, ma diventa metafora di tutte quelle relazioni che, per vari motivi, devono confrontarsi con la lontananza. In questo senso, il film si inserisce nella tradizione del cinema romantico coreano, noto per la capacità di trattare temi universali con una sensibilità particolare, aggiungendo però l'elemento fantascientifico che amplifica la portata emotiva della storia.

L'animazione coreana approda su Netflix

Con Lost in Starlight, la produzione animata sudcoreana compie un passo significativo nel panorama dello streaming globale. Negli ultimi anni, l'industria dell'intrattenimento coreana ha conquistato il pubblico internazionale con k-drama, film e musica, ma l'animazione rappresenta un territorio relativamente nuovo per l'export culturale del paese asiatico. La scelta di Netflix di investire in questo progetto riflette la crescente attenzione verso contenuti provenienti da diverse tradizioni cinematografiche.

Il film esplora temi di perseveranza e speranza in un contesto visivamente stimolante che ricorda opere come .Your Name di Makoto Shinkai, pur mantenendo un'identità distintamente coreana. La rappresentazione di Seoul nel 2050 offre uno sguardo su come la cultura coreana immagina il proprio futuro: non un domani distopico, ma uno spazio in cui tecnologia e sentimenti umani coesistono in un equilibrio precario ma affascinante.

Un'esperienza audiovisiva che guarda alle stelle

La scelta di ambientare questa storia d'amore nel contesto dell'esplorazione spaziale non è casuale. Il cinema ha spesso utilizzato lo spazio come metafora delle distanze emotive e delle sfide che separano le persone. In questo caso, la missione su Marte di Nan-young rappresenta sia il sogno professionale della protagonista sia la prova ultima per il suo legame con Jay. La tensione tra aspirazioni personali e relazionali diventa così il motore narrativo di una storia che promette di far riflettere sulle priorità della vita.

Il tema della musica, rappresentato dalla passione di Jay e dal giradischi che unisce i protagonisti, aggiunge un ulteriore livello simbolico: così come le onde sonore possono viaggiare attraverso lo spazio, forse anche i sentimenti possono superare le distanze interplanetarie. L'intersezione tra scienza e arte si configura dunque come il terreno fertile su cui si sviluppa questa insolita storia d'amore.

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