In Cena con Delitto - Knives Out - presentato anche come film di chiusura al Torino Film Festival e in sala dal 5 dicembre -, un cast stellare ci invita in casa Thrombey, dove il capofamiglia interpretato da Christopher Plummer sembrerebbe essersi suicidato sgozzandosi la gola. Ma sarà davvero andata così? O sarà stato qualcuno dei presenti alla festa per il suo ottantacinquesimo compleanno?
Cerchiamo di scoprirlo assieme al Detective Benoit Blanc (Daniel Craig).
Trama: gli eventi del film
Alcuni giorni dopo la macabra morte di Harlan, celebre scrittore milionario e patriarca della famiglia Thrombey, il Tenente Eliott (Lakeith Stanfield) fa richiamare tutti i presenti la sera dell'accaduto (oltre alla domestica, Fran, interpretata da Edi Patterson): i figli Walt e Linda (Michael Shannon e Jamie Lee Curtis), il genero Richard e le nuore Joni e Donna (Don Johnson, Toni Collette e Riki Lindhome), i nipoti Meg e Jacob (Katherine Langford e Jared Martell), e l'infermiera di Harlan, Marta (Ana De Armas). All'appello manca solo Hugh Ransom Drysdale Thrombey (Chris Evans), chiamato da tutti Ransom (tranne che dalla servitù), figlio di Linda e Richard e nipote di Harlan.
L'intera famiglia viene dunque interrogata nuovamente sulla sera dell'omicidio, perché è di questo che adesso si ha il sospetto che si tratti. A confermarlo è la presenza del celebre Detective Benoit Blanc, che è stato ingaggiato da una fonte anonima per risolvere il caso.
Come sarà subito evidente al Detective e allo spettatore, ogni membro della famiglia ha qualcosa da nascondere, e alcuni più di altri: Walt è stato licenziato dal padre quella sera, che gli aveva tolto l'incarico come CEO della casa editrice; Richard ha tradito Linda, e Harlan lo aveva scoperto, intimandogli di raccontare tutto a sua moglie, o lo avrebbe fatto lui; Joni ha ingannato per anni Harlan, facendogli pagare a doppio le tasse universitarie di Meg, e intascando lei i soldi in più, cosa che Harlan, una volta scoperta, non era disposto ad accettare; Ransom, come vedremo più in là nel film, è stato estromesso dal testamento del nonno nella speranza che inizi a combinare qualcosa con la sua vita.
Tutti sembrerebbero dunque avere se non un vero e proprio movente, come viene puntualizzato dal Tenente Elliott, almeno delle ragioni per avercela con Harlan. L'unica che, oltre ad avere un alibi, parrebbe anche essere incapace di aver compiuto un omicidio è Marta, l'infermiera immigrata - le cui origini sono oggetto di una gag ricorrente all'interno del film, con ogni Thrombey che la crede provenire da un diverso paese dell'America Latina, come a dire "sono tutti uguali, tanto" - che soffre di attacchi di vomito ogni volta che mente. No, non è uno scherzo. E questa "abilità", se così vogliamo definirla nell'economia della storia, sarà un elemento chiave per la risoluzione del caso. La prima volta in cui la vediamo in azione, infatti, è dopo l'interrogatorio dei Thrombey. Blanc, che a questo punto si è presentato a tutti i coinvolti nel mistero, la mette alla prova cercando di confermare i propri sospetti sui maggiori segreti della famiglia (sopra indicati). Dopo averne appurato l'efficacia, chiede di nuovo a Marta di raccontarle la serata per come la ricorda lei. È qui che scopriamo, almeno in parte, come è veramente morto Harlan.
Al termine della festa in questione, durante una partita di Go, Harlan rovescia il piano di gioco che lui e Marta stavano utilizzando, facendo cadere anche le fiale con i medicinali che la ragazza è solita iniettargli. Marta, però, non si accorge di aver confuso le due fiale, e somministra una dose eccessiva di morfina a Harlan, che a causa del fatale errore, ha ormai solo pochi minuti di vita davanti a sé. Mentre Marta si dispera, Harlan architetta un piano per far sì che la colpa della sua morte non ricada sulla ragazza e, cosa ancora più cara a Marta della sua stessa innocenza, per fare in modo che tramite le indagini non venisse fuori l'illegalità della presenza della madre sul suolo americano.
Marta, impossibilitata a fare altrimenti, e dopo aver assistito al gesto estremo di Harlan (si taglia la gola prima che faccia totalmente effetto la morfina), decide di andare avanti con il piano ideato dallo scrittore: scende di corsa le scale, facendosi vedere da Walt e da Jacob e attirando attenzione sull'orario, lascia la villa in auto, per poi parcheggiarla in un punto cieco per le telecamere - in realtà si sbaglierà, e in seguito dovrà cancellare le prove che la incastrerebbero smagnetizzando il nastro della telecamera di sicurezza -, torna indietro passando per il retro della casa, arrampicandosi per il cornicione - da cui si staccherà un pezzo - e rientra nella stanza di Harlan tramite un passaggio segreto nel muro. Lì si mette gli abiti dell'uomo, e fa finta di scendere per uno spuntino, facendo credere a Walt (e in seguito agli investigatori) che a quell'ora Harlan fosse ancora vivo.
Una volta portate a termine tutte queste azioni, Marta si cala dal cornicione, vista solo dalla nonna (la mamma di Harlan, interpretata da K Callan, che sembra non essere del tutto lucida la maggior parte del tempo) che la scambia per Ransom, e fugge via diretta verso casa sua.
La ragazza, che dovrebbe essere incapace di mentire, riesce ad aggirare momentaneamente la sua strana condizione durante l'interrogatorio omettendo dei particolari, ma raccontando fondamentalmente la verità. In seguito la vediamo comunque in preda a un attacco vomito per i sensi di colpa, seppur lontana da occhi indiscreti.Dopo aver sentito tutti, Blanc decide che è ora di esaminare ogni angolo della casa. Recluta Marta come sua aiutante - che farà il possibile per coprire ogni traccia che possa ricondurre a lei -, e inizia le indagini. Nel frattempo, giunge il giorno della lettura del testamento. La famiglia è di nuovo tutta riunita per l'occasione, e questa volta si presenta anche Ransom, che non era stato nemmeno al funerale. Tutti (o quasi) si accaniscono contro di lui, e a un certo punto verrà fuori il suo essere stato tagliato fuori dall'eredità, poiché Jacob aveva sentito stralci della discussione tra Ransom e Harlan avvenuta la sera del compleanno, inclusa la non tanto velata minaccia di congedo da parte del primo, e lo aveva raccontato al padre. A ogni modo, dalla lettura del testamento risulta che, con gran stupore e sgomento di tutti, l'eredità di Harlan andrà tutta, ma proprio tutta, a Marta.
È inutile dire che i Thrombey assalgono letteralmente la ragazza, che più scioccata di loro, non sa come venirne fuori. È qui che interviene Ransom, che la fa salire in macchina e la porta via. I due si fermano in un locale per pranzo, e a Marta, con le spalle al muro vista la situazione, non resta che confessare l'accaduto. Ransom, dopo averla ascoltata, decide inaspettatamente di aiutarla, e getta le basi di un piano che possa scagionare la ragazza (e non lasciare che la madre ci vada di mezzo), permetterle di tenere l'eredità, e dare poi a lui la fetta che gli sarebbe spettata in precedenza.
Ma le speranze di gettarsi tutto alle spalle non durerà a lungo: i paparazzi assalgono casa di Marta, Walt le fa visita per cercare di costringerla a rinunciare all'eredità, e una misteriosa busta appare tra la posta ricevuta. La busta è però ciò che la preoccupa di più: una fotocopia parziale degli esami del sangue di Harlan con un messaggio intimidatorio. Marta si affretta a raggiungere Ransom e raccontargli l'accaduto, e insieme si dirigono verso la clinica per cercare di rubare il referto medico... Solo per trovarla distrutta dalle fiamme. Sul posto c'è anche la polizia, assieme a Blanc, che si accorgerà dei due e li inseguirà una volta che tenteranno la fuga per raggiungere il punto d'incontro con il mittente della lettera, che via mail aveva fornito ora e luogo per uno scambio. Ransom, a seguito di una telefonata anonima che lo incolpava dell'accaduto, viene portato in centrale, mentre Blanc e Marta si dirigono (a insaputa del primo) sul luogo dell'incontro. Blanc rimane in macchina, Marta incontra... Fran, che però è in fin di vita: qualcuno è arrivato prima di lei e ha provato a eliminarla. Vedendola in quelle condizioni, Marta chiama l'ambulanza, consapevole ma incurante del fatto che questo significherà rivelare a tutti la sua colpevolezza. Prima che la portino via, Fran, dopo aver riferimento a una "scorta", le sussurra a fatica:
You... Killed him...
In ospedale, Marta confessa tutto a Blanc - che tra l'altro aveva già appreso le dinamiche da Ransom, che per scagionarsi aveva raccontato tutto alla polizia - ed esprime la volontà di voler rivelare la verità alla famiglia. Una volta alla villa, dopo aver trovato il referto medico originale nell'orologio dove Fran nascondeva la sua "scorta" di marijuana, Marta comincia a raccontare l'accaduto ai Thrombey, ma viene bloccata da Blanc che, dopo aver esaminato il referto, sembrerebbe aver risolto l'enigma, e trovato la risposta al mistero.
Chi è il colpevole?
C'era dunque, in pieno stile Murder Mystery, qualcos'altro dietro. Qualcosa che andava oltre ciò che ci avevano mostrato i ricordi dei protagonisti, ma che è stato comunque sempre presente - e abilmente inserito da Johnson - nella narrazione fin dall'inizio del film.In un'altra stanza della casa vengono quindi convocati Marta, il Tenente Elliott e l'Agente Trooper (Noah Segan) e il vero colpevole della morte di Harlan... Ransom.È stato Ransom a ingaggiare Blanc, svela il Detective. Ed è stato Ransom a tentare l'omicidio del nonno.
Il piano del colpevole e commento al finale
La sera della festa, Ransom ha discusso con Harlan, proprio come era stato detto in precedenza. La nuova informazione - che Blanc ha ricavato dal racconto di Marta di quanto accaduto dopo che lei e Ransom sono andati via dalla villa a seguito della lettura del testamento - è che Ransom era a conoscenza della volontà del nonno di lasciare a lei la sua eredità (era stato un commento fatto da Ransom durante la conversazione con la ragazza a darlo a intendere). Stando alla versione ufficiale dei fatti conosciuta finora, Ransom, livido per la discussione, aveva lasciato la villa nel mezzo della festa. Quello che invece nessuno poteva sospettare è che il ragazzo ha avuto fondamentalmente la stessa idea di Harlan: parcheggiare l'auto in un punto cieco, lontano dalle telecamere di sorveglianza, passare per il retro della villa, arrampicarsi per il cornicione (dove è stato visto dalla nonna, e qui capiamo perché poi la donna scambia Marta per il nipote), utilizzare il passaggio segreto ed entrare nella stanza del nonno per... Scambiare il contenuto delle due fiale.
Rifacendo il percorso all'indietro, Ransom va via, lasciando Harlan al suo triste destino (Il giorno del funerale, il ragazzo si introdurrà nell'abitazione vuota, dato che sono tutti altrove intenti a porgere l'ultimo saluto al capofamiglia, e scambierà nuovamente le due fiale). Ovviamente, la rivelazione getta nello sconforto Marta, dato che questo significa che Harlan non è mai stato realmente in pericolo di vita. Blanc le spiega infatti che, da quanto risulta anche dall'esame tossicologico, non si era mai sbagliata nell'iniettargli le medicine, ma non perché le due fiale erano state scambiate, ma perché la stessa Marta, essendo estremamente professionale e attenta ai bisogni del paziente, e avendo ripetuto più e più volte il processo, non si sarebbe mai potuta sbagliare davvero, a prescindere dalle etichette: la sua esperienza e la sua bravura l'avrebbero aiutata, come anche in questo caso, a riconoscere automaticamente la consistenza e l'aspetto del liquido all'interno delle fiale; cosicché, anche con le etichette invertite, lei avrebbe comunque somministrato le dosi giuste del giusto medicinale.
Ma perché, allora, è stato chiamato in causa Blanc? Ebbene, il fatto è questo: la reazione di Harlan è stata del tutto inaspettata. Ransom, che con le sue azioni aveva cercato di incastrare Marta per fare in modo che il caso venisse etichettato come un omicidio, in maniera tale da renderla non idonea a ricevere l'eredità, si è ritrovato invece con un suicidio.
Un suicidio che, a livello legale, non gli sarebbe stato utile proprio a nulla. Ed ecco che arriva l'dea: ingaggiare anonimamente Blanc e fargli ficcare il naso nella faccenda, con la speranza che Marta venisse poi accusata di omicidio.Fran, nel frattempo - che aveva assistito al secondo scambio di fiale da parte di Ransom, e aveva rimesso a posto i pezzi del puzzle una volta venuta a conoscenza delle indagini - aveva deciso di ricattare il ragazzo.
Era stata lei a mandare i risultati dell'esame tossicologico, di cui si era impossessata avendo un parente che lavorava alla clinica. Ma non li aveva spediti a Marta, bensì a Ransom. Il ragazzo aveva poi strappato parte della fotocopia e inserito la parte utile nella buca delle lettere di Marta, le aveva mandato la mail anonima con luogo e ora dell'incontro, e si era presentato prima della ragazza sul posto, dove aveva avvelenato Fran - anche la telefonata anonima alla polizia era stata fatta da Ransom, per ovvi motivi -. Fran, che ora giaceva in un letto d'ospedale, in bilico tra la vita e la morte. Fran che aveva cercato di rivelare il colpevole: la donna, infatti, non aveva detto "You... Killed him..." bensì
Hugh... Killed him...
Hugh, come lo chiamava la servitù.Intanto, dall'ospedale arriva una telefonata per Marta. La ragazza risponde, e quando riattacca comunica che Fran è viva ed è fuori pericolo. A quel punto, Ransom si alza e confessa l'accaduto, oltre a minacciare vendetta. Perché, spiega il ragazzo, i capi d'imputazione e le prove contro di lui serviranno a ben poco, dato che Harlan si è suicidato, e Fran sta bene. Con i suoi avvocati, sarà un gioco da ragazzi sbrogliarsela, visto che nessuno è morto per causa sua, alla fine. Ma a questo punto, Marta cede a un conato di vomito, che finisce dritto in faccia a Ransom: la ragazza ha mentito. Fran è morta. E... i detective hanno registrato la confessione di Ransom con il telefono.Ransom, in preda alla rabbia, prende un coltello dal trono fatto di coltelli messo a decorazione della stanza e pugnala Marta. Ma anche quella si rivela una mossa inutile: il coltello è, come prevedibile, solo un oggetto di scena.
Così Ransom viene arrestato e la sua avidità punita. La bontà d'animo e l'onestà di Marta, che viene completamente scagionata e diventa a tutti gli effetti ereditiera di Harlan, vengono invece premiate. E la complicata, poco solidale ed egoista famiglia Thrombey viene lasciata a se stessa e a fare i conti (senza soldi... o forse Marta, la sempre troppo buona Marta, li aiuterà?) con i suoi demoni. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene... Per come possa finire bene in questi casi.
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