Gli Oscar 2018 hanno visto un grande trionfo: quello della favola dark, horror e surreale di Guillermo del Toro, La Forma dell'Acqua. Il film, già vincitore della Mostra del Cinema di Venezia, racconta l'amore impossibile tra una donna e una creatura pisciforme nella cornice chiaroscurale della Guerra Fredda.
Elisa, addetta alle pulizie in un laboratorio, è affetta da mutismo e mediante l'incontro con l'uomo-pesce, immerso in una cisterna d'acqua, scoprirà un nuovo modo di comunicare e una travolgente storia d'amore.
Il film è uscito nelle sale italiane il 14 febbraio 2018. Ecco 10 curiosità sul film di Del Toro, vincitore di 4 Oscar 2018: Miglior film, Miglior regia, Miglior colonna sonora e Miglior scenografia.
1 - L'idea durante una colazione
L'idea venne a Del Toro nel 2011, mentre stava facendo colazione con l'autore Daniel Kraus. I due hanno poi lavorato insieme a Trollhunters.
2 - L'ideale bianco e nero

Originariamente il film avrebbe dovuto essere in bianco e nero. Ma poi Del Toro si convertì al colore per ragioni produttive/di budget. La pellicola in bianco e nero sarebbe stata giustificata da un budget di 16 milioni ma Del Toro ne aveva a disposizione altri 3.
3 - L'ispirazione dal mostro della laguna

Passione, mostruosità e fiaba si fondono con lo stile innovativo di Del Toro nella storia de La Forma dell'Acqua. Per costruire la propria creatura pisciforme, il regista ha preso spunto da un film fantascientifico (con risvolti horror) del 1954, #Il Mostro della Laguna Nera, che raccontava di una spedizione nel Rio delle Amazzoni dove un gruppo di esploratori in una laguna s'imbatteva in un essere ibrido tra uomo e pesce, ostile agli umani e in grado di uccidere.
Del Toro vide il film quando era piccolo e ne rimase sconvolto. Anzi, la sua prima idea era proprio quella di occuparsi di un remake dell'horror sci-fi, ma poi preferì riscrivere una storia d'amore.
4 - La grande scommessa
Del Toro investì il proprio denaro nel progetto in cui tanto credeva, per l'esattezza 200mila dollari. Cominciò a scriverlo e a disegnare la creatura, prima ancora che gli studios gli permettessero di realizzarlo.
A distanza di tempo possiamo dire che la sua scommessa sia stata vinta.
5 - Le lacrime dei produttori
I produttori di Fox Searchlight, a un primo incontro con Del Toro che illustrava il progetto, scoppiarono in lacrime, commossi dalla fiaba surreale. Il primissimo pubblico del film non aveva fatto altro che anticipare il successo de La Forma dell'Acqua, già pluripremiato prima degli Oscar.
6- Alfonso Cuarón and Alejandro Iñárritu incoraggiarono La Forma dell'Acqua
La genesi de La Forma dell'Acqua è dovuta anche al ritardo di Pacific Rim - La rivolta. Folgorati dal progetto, i registi Alfonso Cuarón and Alejandro Iñárritu convinsero Del Toro ad accantonare il sequel di Pacific Rim e concentrarsi sulla storia tra Elisa e l'uomo pesce.
7 - L'uomo-pesce è stato un uomo-anfibio

A interpretare la creatura pisciforme del film è Doug Jones, L'attore in Hellboy interpretava un uomo anfibio, Abraham "Abe" Sapien.
8 - Il primo incontro tra Del Toro e Sally Hawkins
Guillermo del Toro scrisse La Forma dell'Acqua con in mente Sally Hawkins. Non la conosceva personalmente, però, e non aveva il coraggio di proporsi direttamente. La incontrò durante un premio cinematografico nel 2014 e, complici le presentazioni effettuate da Cuarón e Iñárritu, le svelò il progetto. In seguito il regista raccontò di aver approcciato l'attrice mentre era "completamente ubriaco".
9 - Sally Hawkins ha caratterizzato alcuni aspetti chiave di Elisa
Guillermo del Toro chiese una consulenza alla stessa Sally Hawkins nel tratteggiamento della personalità di Elisa. L'attrice inserì la propria fantasia nella caratterizzazione e si ispirò a un'altra sceneggiatura che stava scrivendo, su espressa richiesta del regista.
10 - Il tema politico è molto attuale

Il film è ambientato nel 1962, in piena Guerra Fredda, ma il contesto politico narrato è estremamente attuale. Del Toro ha spiegato di aver contestualizzato la sua fiaba in un'America che si professava all'avanguardia, innovativa e piena di promesse ma che in realtà era schiava del classismo e del razzismo.
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