Celebriamo Alfredo Castelli con 5 storie di Martin Mystère

Autore: Domenico Bottalico ,

Si è spento questa mattina il grande Alfredo Castelli. Si tratta di una perdita enorme per il mondo del fumetto italiano e per tutta la cultura pop. Non c'è modo migliori di celebrare l'autore milanese se non attraverso 5 fra le migliori storie di Martin Mystère ovvero la serie targata Sergio Bonelli Editore e il personaggio che ha fatto conoscere tutto l'estro di Castelli al grande pubblico plasmando più di tre generazioni di lettori e futuri autori e disegnatori.

Martin Mystère 15-16 (La spada di Re Artù - Il mistero di Stonehenge) di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini

Martin Mystère viene a sapere che i nazisti erano riusciti ad entrare in possesso di Excalibur, la mitica spada di Re Artù. Dotata di straordinarie capacità ora la spada sarebbe custodita in Svizzera insieme alle istruzioni per distruggerla. Inizia così una folle caccia al tesoro che vede contrattaposti il Detective dell'Impossibile e il suo fidato braccio destro Java e la sua nemesi Sergej Orloff. La caccia terminerà poi nel complesso megalitico di Stonehenge.

Perché leggerla: il cosidetto Ciclo delle Spade Magiche diventerà uno dei più prolifici nella storia editoriale di Martin Mystère fondendo tutte quelle suggestioni che rapiranno i lettori dai miti del folklore alle civilità perdute, passando per gli extraterrestri e l'idea che oggetti magici o esoterici siano in realtà doni di civilità avanzate venute a farci visita.

Martin Mystère Gigante 1 (Il Segreto di San Nicola) di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini

Dopo il Ciclo dei Mysteri Italiani (due anni di avventure interamente ambientate in Italia perché Martin si era trasferito a Firenze per produrre le puntate della sua trasmissione I Mysteri di Mystère), Castelli decide di far salutare il nostro paese al Detective dell'Impossibile con Il Segreto di San Nicola ospitata nel primo albo gigante della serie che riprende il Ciclo delle Spade Magiche. 

Questa volta il mito di Re Artù e di Excalibur passa da San Nicola, patrono di Bari, e da Castel del Monte ma anche dal Santo Graal e dall'ossessione per l'esoterismo dei nazisti. Possibile che la lancia che ha trafitto il costato di Cristo sia diventata poi la mitica spada?

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Perché leggerla: con somma maestria, Castelli tira le fila di diverse trame disseminate nei decenni precedenti mostrando che la ricchezza culturale del nostro paese è un canovaccio intrigante anche per un personaggio di fantasia come Martin Mystère. Ma non solo: la ricchezza delle ambientazioni, le diverse epoche storiche in cui è ambientata la vicenda esaltano il disegnatore Giancarlo Alessandrini che qui offre la miglior prova di linea chiara italiana elegante e ricchissima di dettagli.

Martin Mystère 62-63 (I giorni dell’incubo - Operazione Dorian Gray) di Alfredo Castelli e Giovanni Freghieri

Martin Mystére riceve una telefonata dall'amico Samuel Eulemberg che però è morto qualche anno prima. Proprio mentre i due parlano all'apparecchio, Samuel viene ucciso. L'indagine porta il Detective dell'Impossibile a scoprire che l'amico stava lavorando a un rivoluzionario computer molecolare che però è stato rubato da Mister Jinx. Scienziato malvagio che sta copiando le menti più brillanti in corpi più giovani. Stesso fato toccherà a Martin con risultati drammatici ritrovandosi però nel corpo di un senzatetto alcolizzato!

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Perché leggerla: questa storia mostra la capacità di Castelli e di Martin Mystère di rimaneggiare anche la letteratura "alta" (in questo classico il classico Il Ritratto di Dorian Gray) in storie che hanno la capacità di mescolare suggestioni diverse pur non perdendo d'intesità. Un murder mystery che diventa una storia di fantascienza ma al cui centro rimane sempre il Detective dell'Impossibile in tutta la drammaticità degli eventi. Questa storia fungerà da premessa al primo incontro fra Martin Mystére e Nathan Never.

Martin Mystère 100 (Di tutti i colori!) di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini

Nel 1990, Martyn Mystère taglia il traguardo dei 100 albi e, come da tradizione in casa Sergio Bonelli Editore, l'occasione è festeggiata con un albo interamente a colori. Alfredo Castelli ne approfitta allora per giocare proprio con il tema dei colori in tre storie autoconclusive. Nella prima un uomo decide di scoprire se tutti percepiamo i colori allo stesso modo. Costruisce una macchina per corroborare la sua tesi ma è vittima di una serie di sfortunati eventi.

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Nella seconda un fotolitista è ossessionato da un quadro di Yves Klein di cui non riesce a riprodurre il blu perché creato dallo stesso autore. Nella terza infine Martin Mystère e Java finisco sulle Ande dove incrociano la strada di una tribù che vive avendo bandito i colori. La storia fra l'altro è un omaggio a Paperino e il mistero degli Incas di Carl Barks di cui Alessandrini "riproduce" delle tavole.

Perché leggerla: questo albo numero 100 risponde a due caratteristiche quella metanarrativa e quella didattica che contraddistinguono il personaggio. Da un lato l'idea dell'albo a colori viene sfruttato come tema delle storie contenute nell'albo stesso, dall'altro, prendendo come esempio la seconda storia, si spiegano le tecniche di stampa in quadricromia al lettore. Sarà un'operazione che Castelli ripeterà con diverse materie: la storia del fumetto e la cucina solo per citarne due.

Martin Mystère 1-2 (Gli Uomini in Nero - La Vendetta di Ra) di Alfredo Castelli e Giancarlo Alessandrini

Nel 1982 veniamo a sapere che la storia non è esattamente quella che leggiamo nei libri di scuola. La scoperta la facciamo grazie al Professor Martin Mystère che ha il suo primo scontro con i misterio Uomini in Nero intenti ad insabbiare la verità sulla caduta di Atlantide e sulla sua cività rivale Mu. Da lì prende il via una storia ambientata in sudamerica: e se gli egizi fosse arrivati in Colombia?

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Il Detective dell'Impossibile ritrova quindi l'ex-amico e ora rivale Sergej Orloff, archeologo geniale ma senza scrupoli. Il mystero al centro dell'albo è un pretesto poi per raccontare anche un po' del passato dei protagonisti, della rivalità fra i due e delle loro armi impossibili (i murchadna) e di Java, un uomo di neanderthal che fa da assistente a Martin. Uno splendido inizio per oltre 40 anni di avventure mysteriose che ancora oggi appassionano migliaia di lettori.

Perché leggerla: lontano da tutto quello che popolava le edicola italiane dell'epoca, ma anche di oggi, l'esordio di Martin Mystère è fulminate. La lettura è avvicinente ma anche incredibilmente colta e stratificata, i primi due numeri della serie ci presentano un personaggio d'azione ma anche genuinamente curioso e ricco di "difetti" talmente umani da non poter non entrare subito in sintonia con i lettori.

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