Due frateli, una città pronta a esplodere da un momento all’altro e un carcere al cui interno viene amministrato il vero potere. Sono questi gli ingredienti utilizzati da Taylor Sheridan e Hugh Dillon per creare Mayor of Kingstown, serie disponibile su Paramount+, che rinnova la capacità di Sheridan come scrittore capace di scavare nel cuore dell’America.
Poco importa che sia il west contemporaneo di Yellowstone o la comunità criminale di Tulsa King, Sheridan sembra aver messo a buon frutto il suo passato di attore per comprendere come creare storie che siano in grado di esaltare le capacità degli attori per lasciare emergere la personalità dei personaggi. Con una predilezione per ruoli machisti quasi anacronistici, ma che nella scrittura di Sheridan sono costretti ad affrontare un mondo diverso, in cui devono ammettere le proprie mancanze.
Mayor of Kingstown: la storia
Una cifra stilistica quanto mai evidente in Mayor of Kingstown, dove tutte le tematiche care a Sheridan trovano l’espressione più pura. Il sistema sociale corrotto, mentalità antiquate che si trovano a dover affrontare un cambio impossibile da ignorare trovano nella famiglia McLusky una perfetta sintesi.
Creato con Hugh Dillon, Mayor of Kingstown è evidentemente una produzione di Taylor Sheridan, una storia di uomini imperfetti, basato su un sistema sociale fondato su mentalità del branco e di rispetto secondo le regole non scritte del carcere. Non una blanda copia di serie come OZ o Prison Break, ma una realtà in cui rimane il dubbio su chi siano i veri prigionieri, con una compenetrazione tra carcere e città mai sviluppata così intensamente in precedenza.
Kingstown, Michigan. Una città industriale dove il business principale è il carcere locale, attorno a cui ruota un indotto criminale estesissimo. Nel raggio di 10 miglia, Kingstown vanta sette prigioni, alcune per uomini e altre per donne
20.000 anime perse senza speranza, senza futuro
Mike McLusky (Jeremy Renner) è un ex detenuto, un tempo capo di una gang in una delle prigioni locali, che uscito dal carcere ha iniziato a lavorare con il fratello Mitch (Kyle Chandler). Conosciuto come il Sindaco di Kingstown e, operando da un ufficio squallido e senza insegne, Mitch è un abile risolutore di problemi, assieme a Mike intermediari di un potere letale, basato su una capacità di mediazione che coinvolge poliziotti e guardie che rappresentano la legge e l'ordine e le innumerevoli bande del crimine locale e i detenuti. I McLusky si sono arrogati il ruolo di guardiani della fragile pace di Kingstown, al punto di creare un proprio codice di leggi:
Non infrangiamo la legge… La pieghiamo per fare pace per tutti.
Il fratello poliziotto di Mike e Mitch, Kyle (Taylor Handley), è cauto riguardo agli affari di famiglia, e la madre Mariam (Dianne Wiest) non vuole avere niente a che fare con i suoi due figli maggiori. Se non fosse per le manovre precarie dei McLusky, tutti gli aspetti di Kingstown precipiterebbero nel caos completo.
A Kingstown tutto è corrotto. Le guardie sono più interessate alla vendetta che alla riabilitazione, i poliziotti si preoccupano più di regolare i conti che di controllare le bande della zona, che hanno ovvie ramificazioni all’interno del carcere cittadino, dove, apparentemente, sono detenute tutte le figura di peso del mondo criminale, da cui controllano la città stessa.
Una città di prigionieri
In questa polveriera pronta ad esplodere, tutti sono intrecciati, legati da loschi affari o segreti inconfessabili, che creano una fitta ragnatela di interessi che assume i toni di una condanna. Una condizione che soprattutto per Mike è gravosa, considerato comeil suo desiderio sarebbe quello di scappare e costruirsi una nuova vita, ma nessuno puòl lasciare Kingstown, specialmente un McLusky.
La solidità di Mayor of Kingstown è merito della visione precisa di Sheridan sulla società americana, un punto di vista cinico e disincantato. Conosce la barbarie della pena di morte e la vuota retorica sulla riforma, ma non dimentica che si tratta di un mondo sporco e ipocrita, in cui la verità è nascosta da gesti violenti nel silenzio di una connivenza collettiva che si muove su una morale propria.
Il focus sull’ambiente carcerario è frutto in uno studio attento, una ricerca di una dimensione estraniante dell’individuo in cui certe mentalità da branco e di dominio trovano piena espressione, frutto di un’esperienza, anche diretta, da parte degli autori, come rivela Dillon:
Le prigioni sono i luoghi più brutali e ingiusti della nostra società. I genitori dei miei amici erano guardie carcerarie e detenuti. Era semplicemente il luogo da cui venivo. Sono sempre stato affascinato da questo complesso carcerario invisibile. È un mondo a sé stante: come trattiamo quei detenuti e quelle persone e come ciò si riflette su una città che li ospita. Come scrittore e attore continuerei a tornare su questa storia
E su questa meccanica di compromessi e di tentativi di salvare una città al collasso, si muove l’intera serie. Vedere Mayor of Kingstown significa entrare nella mentalità di Mike McLusky, nella sua frenetica corsa per accontentare tutte le forze in gioco, cercando al contempo di non perdere la propria posizione di potere, preservando i propri segreti. Una condanna per lui, che eredita il ruolo alla morte di Mitch, diventando l'unica persona di cui tutti si fidano, ma, a differenza di Mitch, Mike non ha un senso infallibile della risposta proporzionale, una linea etica o un briciolo di moderazione.
Eppure, nonostante la sua indole esplosiva e poco propensa al dialogo, Mike riesce a farsi carico dell’eredità paterna, comprendendo il suo ruolo, come ha raccontato lo stesso Renner:
Questo è il lavoro È capire i bisogni e i desideri di tutti e l'ambiente in cui si trovano – le regole non scritte all'interno della prigione, per non parlare delle regole effettive. Vuole mantenere la pace ed è l'unico che può farlo. È il lubrificante che mantiene il motore in funzione in quella città.
Il centro di assistenza che gestisce Mike è un centro di difesa per i detenuti. Inoltre, quello che potrebbe non essere noto è che il mio personaggio è stato in carcere per 10 anni. È per questo che ha connessioni con la prigione. Leader all'interno. Suo padre era un poliziotto. Suo fratello è un poliziotto. Ma lui è in grado di piegare le regole e le leggi senza infrangerle
Renner con Mike McClusky ritrova un personaggio che riporta agli albori della sua carriera, dove questa tipologia di ruoli per lui erano all’ordine del giorno. Dopo anni come Hawkeye, Renner ha modo di tornare a un ruolo che sfrutta al meglio la sua espressività, il suo volto segnato e il suo sorriso compresso che nasconde una vulcanica personalità.
Perché vedere Mayor of Kingstown
Mayor of Kingstown parte lentamente, con una meccanica ripetitiva che inizialmente rischia di allontanare lo spettatore, ma riesce a trovare rapidamente una nuova dimensione, con una brusca accelerata quando gli eventi iniziano a susseguirsi rapidamente.
Sheridan e Dillon colgono il giusto spirito, creano situazioni in cui i dialoghi tradiscono una matrice da uomini rudi, ma che risultano anche manifestazioni di debolezze e di sogni infranti, attirando i personaggi in una spirale impazzita, in cui regolamenti di conti e rabbia repressa hanno modo di esplodere con una ferocia quasi animale.
Per il suo tono e per l’approccio crudo con cui vengono affrontati certi temi, Mayor of Kingstown è una delle produzioni più intense al momento disponibili nel catalogo di Paramount+, capace di proseguire il percorso di Sheridan alla scoperte delle ombre di una nazione
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