Sono passati più di 30 anni da quando l'intramontabile classico con protagonisti Richard Gere e Julia Roberts è arrivato nelle sale cinematografiche. Correva l'anno 1990 quando il film cult diretto da Garry Marshall conquistava il pubblico con una delle storie d'amore più belle e romantiche del cinema statunitense.
Un po' (quella gran culo di) Cenerentola, un po' Enchanted - Come d'incanto, Pretty Woman racconta l'improbabile storia d'amore che sboccia tra un ricco imprenditore e una giovane prostituta che ha portato nella sua camera d'albergo per una notte di passione.
A differenza di Richard Gere (che sostiene di non aver mai rivisto il film), il pubblico non sembra mai essere sazio di questo film. All'epoca nessuno si aspettava questo successo clamoroso: prodotto con appena 14 milioni di dollari, la pellicola ne incassò oltre 430 milioni di dollari in tutto il mondo e diventando così un vero e proprio cult di genere. Pretty Woman fu il titolo su cui l'attrice Julia Roberts, consolidò definitivamente il suo status di star: all'epoca infatti era considerata all'epoca la nuova stella nascente di Hollywood.
Nonostante in molti conosceranno a memoria tutte le battute del film, ci sono alcuni retroscena curiosi e poco noti riguardo questo popolarissimo film degli anni '90. Per questo a seguire vogliamo svelarvi le curiosità più interessanti su Pretty Woman.
- La sceneggiatura e il finale originale del film
- Il lungo e complicato casting
- La scena della collana
- L'iconico vestito rosso doveva essere diverso
- Julia Roberts e la scena di sesso
- La locandina di Pretty Woman
La sceneggiatura e il finale originale del film
Sembra impossibile, ma è così. L'emozionante e romantico finale di Pretty Woman in cui vediamo Richard Gere arrivare in limousine con un bellissimo mazzo di fiori per poi arrampicarsi sulla scala antincendio del palazzo in cui vive la sua amata Vivian, non era il finale pensato in origine per il film.
Inizialmente la pellicola cult di Marshall, il cui titolo originario era 3000 dollari (riferito alla cifra che Edward doveva pagare a Vivian), doveva concludersi in maniera completamente differente. La sceneggiatura doveva essere diversa e molto più drammatica: nella prima stesura della trama Vivian era una ragazza drogata ed Edward un uomo alcolizzato e violento.
Il finale del film vedeva l'uomo riportare Vivian doveva l'aveva incontrata, lasciandole i 3000 dollari. Vivian avrebbe dovuto prima lanciargli contro il denaro, poi chinarsi a raccoglierlo, per necessità e per sprezzo. Vivian con quei soldi sarebbe finalmente riuscita a coronare il sogno di andare a Disneyland insieme alla sua amica Kit. La scena finale avrebbe visto le due salgono sull'autobus per il parco divertimenti.
Il lungo e complicato casting
La scelta dei due protagonisti di Pretty Woman non è stata così semplice. Il casting, infatti, si è rivelato più complicato e lungo del previsto, a partire dal ruolo dell'affascinante milionario Edward. Infatti Richard Gere non è stato il primo attore selezionato dal regista Garry Marshall.
Inizialmente la sua parte è stata offerta ad attori del calibro di Sylvester Stallone, John Travolta e Harrison Ford. Ma quello che ci andò più vicino ad essere scritturato fu Al Pacino, che arrivò anche a girare una scena con Julia Roberts.
Alla fine però l'attore rifiutò il ruolo e venne scelto come ripiego proprio Richard Gere. L'attore però non era troppo convinto e non disse subito di sì. A rivelarsi decisiva fu proprio la giovane collega. Julia Roberts convinse Richard Gere ad unirsi al cast con un simpatico cartello che riportava la scritta "Dì di sì, ti prego".
Anche per il ruolo di Vivian, il regista aveva pensato ad altri attrici: Sarah Jessica Parker, Diane Lane, Sandra Bullock, Meg Ryan, Drew Barrymore e Winona Ryder. Alla fine venne scelta Roberts, allora una stella in ascesa.
La scena della collana
Secondo il regista Garry Marshall, la scena della collana del film non è stata effettivamente sceneggiata nel modo in cui la conosciamo oggi, bensì è frutto d'improvvisazione.
Quando è arrivato il giorno delle riprese con Richard Gere, Julia Roberts si sentiva un po' giù di morale. L'attore ha così deciso di tirare su la sua collega cercando di farla ridere e nella sequenza ha chiuso la scatola sulla mano dell'attrice mentre provava a toccare la collana. Quella breve scena non era prevista nel film, ma a Marshall è piaciuta così tanto la spontaneità che ha deciso di tenerla.
Il gioiello che Vivian porta al collo nel film non era affatto un oggetto di scena, ma una vera e propria collana affittata in una gioielleria e dal valore di ben 250000 dollari.
L'iconico vestito rosso doveva essere diverso
Una delle scene più iconiche di Pretty Woman è senza dubbio quello in cui Vivian indossa uno splendido vestito rosso per accompagnare Edward a teatro, a vedere l'opera. Inizialmente però l'abito non doveva essere di quel colore, in quanto la produzione lo voleva nero.
A rivelarlo è stata la costumista del film, Marylin Vance, in un'intervista rilasciata ad Elle nel 2010. Ecco le parole della donna:
Lo studio voleva davvero il nero, ma io sapevo che doveva essere rosso. Prima di prendere la decisione definitiva, abbiamo dovuto creare ben tre vestiti differenti. Abbiamo preso tutti i colori e la povera Julia ha dovuto sedersi per così tanti scatti di prova del colore. Ala fine sono riuscita a trovare la giusta tonalità e a convincere tutti ad appoggiare la mia scelta.
Julia Roberts e la scena di sesso
La famosa scena di sesso tra Vivian ed Edward è stata forse quella più complicata da girare per Julia Roberts. L'attrice infatti era così nervosa sul set che le si è ingrossata la vena sulla fronte. Sia Richard Gere sia il regista Marshall hanno dovuto massaggiarle la testa per farla sgonfiare, aiutando la star a calmarsi.
Successivamente le è venuta anche una forte orticaria e un rush cutaneo, che hanno costretto la produzione ad usare una lozione per coprirne le tracce sulla pelle.
La locandina di Pretty Woman
C'è un piccolo dettaglio poco noto nella famosissima locandina del film, in cui appare Julia Roberts che tira la cravatta ad un elegante Richard Gere.
La testa dell'attrice è stata aggiunta soltanto successivamente, grazie a un ritocco. Il corpo che vediamo nel poster non appartiene alla Roberts ma alla sua controfigura, la modella Shelley Michelle.
Sono stati modificati anche i capelli di Richard Gere, che nel film sono grigi, ma nella locandina appaiono neri.
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