3 Serie TV tratte dai videogiochi davvero inguardabili

Autore: Giuseppe Benincasa ,

Il fascino dei videogiochi ha da sempre stuzzicato l'immaginario di Hollywood e dei produttori televisivi. Trasformare un'esperienza interattiva in una serie TV o in un film, però, si rivela spesso un'impresa ardua, con risultati altalenanti che oscillano tra successi eclatanti e clamorosi flop.

Proprio i prodotti tratti da videogame vivono ormai in un limbo in cui una serie TV o un film accettabile dal punto di vista qualitativo è un miracolo. Hollywood non ha mai centrato in pieno l'anima di un videogame così come è stato percepito dai fan.

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Negli ultimi tempi però qualcosa di buono si è visto, anche grazie all'uso massivo degli effetti visivi. Questi ovviamente permettono ai filmaker di colmare eventuali problemi di sceneggiatura e buchi di trama.

Con questo articolo andiamo alla ricerca di quelle serie TV tratte dai videogame che non avremmo mai voluto vedere! Se vi state chiedendo quindi quali sono le serie TV tratte dai videogiochi più brutte di sempre siete nel posto giusto. Seguite il nostro menù per orientarvi:

Mortal Kombat: Conquest

Ambientata 500 anni prima del primo torneo Mortal Kombat, la serie segue le avventure di Kung Lao, il Gran Campione del Mondo, e del suo mentore, il monaco Shaolin Siro. Insieme, viaggiano per le terre esterne combattendo contro stregoni malvagi, creature mostruose e guerrieri subdoli, proteggendo il regno di Earthrealm dalle forze oscure di Outworld.

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Nel corso della serie, Kung Lao si confronta con nemici iconici come Shang Tsung, Quan Chi, Goro e Reptile, affrontando sfide epiche e prove di lealtà. La serie esplora anche la mitologia di Mortal Kombat, approfondendo le origini del torneo e le sue implicazioni per il destino dei due regni.

Criticità:

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Nonostante l'appeal del franchise e la presenza di alcuni combattimenti ben coreografati, Mortal Kombat: Conquest ha sofferto di diverse criticità che ne hanno decretato la cancellazione dopo una sola stagione:

  • Trama debole e poco originale: La storia era spesso ripetitiva e prevedibile, con cliché narrativi e personaggi poco sviluppati.
  • Effetti speciali: La CGI era datata e poco convincente, soprattutto per le scene di combattimento più elaborate.
  • Inaccuratezze rispetto al franchise: La serie si prendeva diverse libertà rispetto al materiale originale, creando confusione nei fan più affezionati.
  • Tono troppo serio: Mancava l'umorismo e l'ironia che caratterizzavano i videogiochi, rendendo la serie cupa e pesante.
  • Mancanza di budget: La produzione era limitata, con scenografie poco elaborate e costumi poco curati.

La combinazione di questi fattori ha reso Mortal Kombat: Conquest una serie poco apprezzata sia dai fan dei videogiochi che dal pubblico generalista. La delusione è stata particolarmente sentita dai fan del franchise, che si aspettavano un adattamento più fedele e coinvolgente.

Witcher: Blood Origin

The Witcher: Blood Origin, miniserie Netflix in 4 puntate, è ambientata 1200 anni prima delle vicende di Geralt di Rivia, Yennefer e Ciri. Si propone di raccontare una storia dimenticata del mondo creato da Andrzej Sapkowski, svelando le origini dei witcher.

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Sette emarginati, provenienti da mondi diversi, uniscono le forze per affrontare una minaccia incombente. Tra loro spiccano Scian, l'ultima guerriera di una tribù nomade di elfi, e Fjall, un guerriero maledetto. Insieme, intraprendono un sanguinoso viaggio che culmina nella creazione del primo prototipo di witcher. La loro missione si svolge sullo sfondo di un conflitto che porterà alla "Congiunzione delle Sfere", evento catastrofico che fonderà i mondi di uomini, elfi e mostri.

Criticità:

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Nonostante il fascino del franchise e l'alone di mistero che circondava la serie, The Witcher: Blood Origin ha ricevuto recensioni negative da pubblico e critica:

  • Distanza dall'universo narrativo: La serie si discosta troppo dall'ambientazione medievale e dalle atmosfere cupe tipiche di The Witcher. Alcuni critici l'hanno definita un prodotto che avrebbe potuto chiamarsi diversamente senza snaturare la trama.
  • Scarsità di legami con la serie principale: I fan affezionati a Geralt e agli altri personaggi si sono sentiti esclusi, trovando pochi collegamenti con le vicende già note.
  • Personaggi poco sviluppati: La caratterizzazione dei protagonisti è stata giudicata superficiale e frettolosa, impedendo al pubblico di empatizzare con loro.
  • Qualità degli effetti speciali: La CGI non è sempre all'altezza, soprattutto nelle scene di combattimento più elaborate.
  • Narrazione convenzionale: La trama si svolge in modo prevedibile, priva di colpi di scena e con dialoghi poco ispirati.
    Perché non è piaciuta:

La serie sembra non aver trovato una propria identità, finendo per deludere sia i fan hardcore di The Witcher che il pubblico generalista. L'eccessivo distacco dal franchise e la mancanza di originalità nella narrazione sono stati i principali fattori che hanno portato al flop di The Witcher: Blood Origin.

Resident Evil

La serie Netflix Resident Evil uscita nel 2022 si sviluppa su due linee temporali distinte:

1998: le sorelle Jade e Billie Wesker si trasferiscono a New Raccoon City, una città progettata e controllata dalla Umbrella Corporation. Le due adolescenti scoprono oscuri segreti che le porteranno ad affrontare un'apocalisse zombi. 2036: un mondo devastato dal virus T, dove Jade, ormai trentenne, lotta per la sopravvivenza in un gruppo di sopravvissuti. La sua speranza è ritrovare Billie e capire il suo ruolo in questa nuova realtà.
Criticità:

Nonostante il successo del franchise videoludico, la serie ha ricevuto diverse critiche:

  • Dissonanza con i videogiochi: La trama si discosta parecchio dai giochi originali.
  • Personaggi iconici come Leon S. Kennedy e Chris Redfield sono stati reinterpretati in modo non convincente.
  • Storia confusa e poco avvincente: Il montaggio alternato tra le due linee temporali risulta spesso disorientante e la narrazione manca di coesione.
  • Personaggi poco sviluppati: Le protagoniste, Jade e Billie, non sono caratterizzate a fondo e risultano poco empatiche.
  • Effetti speciali non all'altezza: La CGI non sempre convince, soprattutto nelle scene d'azione più concitate.

La serie ha deluso molti fan del franchise per la sua distanza dai videogiochi e per la mancanza di una trama solida e avvincente. La caratterizzazione dei personaggi e la qualità degli effetti speciali non sono stati all'altezza delle aspettative.

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