I suoi più entusiasti detrattori potrebbero annoverare l'annuncio di un sequel nel lungo elenco di calamità che il 2020 ha portato con sé. Resta il fatto che se Sonic ha conquistato un secondo film a lui dedicato è anche perché è arrivato nelle sale in un anno imprevedibile e unico come quello che stiamo vivendo. Non solo: quello che si è rivelato un catastrofico flop ancor prima di arrivare sullo schermo, risistemato all'ultimo e con notevole dispendio di denaro, è riuscito a diventare un discreto successo commerciale.
Partiamo dai fatti: Paramount ha annunciato di aver ordinato un sequel di Sonic - Il film, che continuerà a narrare le avventure del riccio blu protagonista di una saga fortunata di videogiochi di Sega. Squadra che vince non si cambia. Si tratterà ancora una volta di un film live action pensato per il pubblico delle famiglie, con protagonista il piccolo e velocissimo riccio blu alieno. Alla regia tornerà Jeff Fowler, mentre della sceneggiatura si occuperanno Pat Casey e Josh Miller. Anche il cast è in via di riconferma, quindi probabilmente rivedremo Jim Carrey come villain nel cast del sequel (come anticipato dalla scena post credit). Possiamo dunque aspettarci un film molto simile al primo capitolo, almeno come squadra di partenza.
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Come ha fatto un film dal riscontro qualitativo appena mediocre (come vi raccontavo nella recensione dedicata) a diventare un vero e proprio franchise? Una serie di elementi hanno portato Paramount ha trasformare una catastrofe annunciata in un film su cui puntare. Di nuovo.
Sonic è stato veramente un flop al botteghino?
La risposta è: non proprio, anzi. Ha aperto la prima settimana di sfruttamento nei cinema con la cifra tutt'altro che deludente di 58 milioni di dollari d'incasso nei soli Stati Uniti. Si tratta del miglior esordio di sempre per un film tratto da un videogioco: Sonic quindi ha fatto meglio anche del recente Pokémon: Detective Pikachu (54 milioni in apertura). Bisogna rilevare che la serie storica mostra come nessun film di questo genere sia mai riuscito ad infiammare il box office, quindi Sonic non si è trovato davanti nessun record incredibile da infrangere.
Difficile capire con esattezza come abbia fatto ad attrarre così tanto l'attenzione del pubblico, ma è probabile che l'ondata d'indignazione seguita alla pubblicazione del primo trailer - e lo storico mea culpa di Paramount, che ha ritardato l'uscita del film per rianimare da zero il protagonista - abbiano funzionato come un traino pubblicitario non indifferente. Inizialmente infatti il film doveva arrivare nelle sale lo scorso autunno. Tuttavia alla pubblicazione del primo trailer e del poster dedicato al riccio blu, Paramount ha dovuto affrontare un'ondata d'indignazione quasi senza precedenti. L'aspetto "realistico" dei denti, degli occhi e la bizzarra forma fisica scelta dagli animatori hanno originato l'indignazione dei fan e l'ilarità dei social a livello globale.
La reazione della major è diventata un caso di studio per come il rapporto istantaneo tra pubblico e grandi case produttrici stia cambiando l'industria cinematografia e quella promozionale ad essa collegata. Paramount ha fermato tutto, pagando di tasca propria il costoso ritocchino estetico al protagonista. Ne sono seguiti strascichi infiniti: animatori sottopagati e poi licenziati che lamentavano di aver fatto bene il loro lavoro secondo le indicazioni date loro, colleghi costretti ad affrontare turni massacranti per sistemare il film in tempo per la nuova data utile annunciata da Paramount, il tutto in un diluvio di battute e meme sul web.
Pikachu vs Sonic: incassi a confronto
Arrivato nelle sale, Sonic ha dimostrato di avere una discreta forza commerciale: il film ha esordito il 14 febbraio, indovinando l'ultima finestra temporale necessaria a sfruttare fino in fondo il passaggio nelle sale fino al lock down. I numeri raccontano di un successo innegabile: 146 milioni sul mercato domestico che già ripagano ampiamente il film del suo costo di produzione e delle modifiche successive. Aggiungendo gli incassi esteri si arriva a una cifra di 306 milioni di dollari. Pokémon: Detective Pikachu si è fermato a 433, ma aveva dalla sua una star come Ryan Reynolds, un franchise videoludico ancora molto attivo e un film di fattura migliore.
Insomma, a Sonic è rimasta addosso una patina di progetto fallito, mentre in realtà è andato molto bene nei cinema, considerando le premesse e l'andamento di film simili negli ultimi anni. C'è poi da rilevare un altro dato: come vi spiegavo di recente parlandovi di flop clamorosi come Valerian di Luc Besson e King Arthur di Guy Ritchie, a giocare un ruolo cruciale per definire il successo di una pellicola è anche il costo di partenza. Sonic, con tutti i suoi ritocchi, è rimasto ampiamente sotto la soglia psicologica dei 100 milioni di dollari. Costando "appena" 85 milioni, anche con un andamento discreto è riuscito a diventare un successo, in attesa di vedere quanto renderà sul mercato Home Video, streaming e pay per view.
Pokémon: Detective Pikachu ha incassato di più, ma è anche costato 150 milioni di dollari, rendendo il suo successo molto meno remunerativo. Inoltre Sonic è riuscito a sfruttare un periodo sgombro di uscite commerciali importanti, dato che la stagione dei film da Oscar si era appena conclusa e quella primaverile dei blockbuster era ancora di là da venire. Scegliendo un mese poco appetibile come febbraio ha potuto attirare in sala il pubblico, senza dover fronteggiare una concorrenza agguerrita.
Ci ha messo lo zampino anche il 2020 e la conseguente chiusura dei cinema: siamo quasi a metà dell'annata e Sonic, scherzo del destino o amara ironia della sorte, è il secondo maggiore incasso globale dell'annata, battuto solo dall'altrettanto mediocre Bad Boys for Life. Non male per un riccio blu alieno.
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