Al centro di Star Wars: The Acolyte, la nuova serie di Star Wars in uscita il 5 giugno su Disney Plus, sono posti alcuni Jedi intenti a dare la caccia a un’assassina che ha preso di mira alcuni membri dell’Ordine. A guidare questa indagine è il Maestro Sol, interpretato da Lee Jung-jae, un Jedi atipico anche per i canoni dell’Alta Repubblica.
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The Acolyte è ambientato nell'Alta Repubblica di Star Wars, circa 100 anni prima di La Minaccia Fantasma. Con una galassia completamente diversa da quella precedentemente mostrate nella Skywalker Saga, in cui tanto la Repubblica quanto l’Ordine Jedi sono al loro massimo splendore.
Il segreto del maestro Sol
Star Wars: The Acolyte è collocato nella fase terminale di questa epoca aurea, in cui si cominciano a vedere i primi cenni di cedimento di quella che sarà poi la Caduta della Repubblica e la Purga Jedi.
Lee Jung-jae ha rivelato in esclusiva a Screen Rant come ha cercato di infondere a Sol una personalità diversa rispetto ai Jedi del passato. Quando gli è stato chiesto in che modo Sol si distingua dai Jedi dei vari film e programmi TV di Star Wars, Jung-jae ha dichiarato:
Ho avuto tanti pensieri mentre mi preparavo per il mio ruolo di Maestro Sol. Inizialmente pensavo: 'Dovrei imitare i Maestri Jedi preesistenti in questo vasto canone di film e serie di Star Wars?' Ma bisogna anche rendersi conto che The Acolyte si svolge in una linea temporale che è cento anni prima di qualsiasi cosa esistente ora, quindi il Maestro Sol rappresenta una generazione passata. Se non altro, i Maestri Jedi che vengono dopo di lui sono i suoi giovani allievi e Padawan. Quindi, volevo esprimere qualcosa di diverso con il Maestro Sol, e penso che sia il fatto che lui provi davvero paura mentre è in battaglia e mentre combatte. Volevo aggiungere questo elemento umanistico a lui esprimendo la paura.
Basandosi sui commenti di Jung-jae, Sol si discosta da Jedi a cui siamo solitamente abituati perché questo Maestro non nasconde la propria parua. Questo è piuttosto evidente nei vari trailer di The Acolyte, dove Sol appare comprensibilmente sorpreso dall'emergere del misterioso guerriero del lato oscuro dello show.
I Jedi dell'Alta Repubblica
Il fatto che Lee Jung-jae sia disposto a mostrare questa paura permette a Sol di esprimere emozioni in un modo che molti Jedi, soprattutto quelli dell'era dei prequel, non hanno fatto prima in Star Wars.
Jung-jae dimostra di comprendere l'era dell'Alta Repubblica, conscio di come i vari libri e fumetti ambientati in questa era mostrino come i Jedi del periodo non temano le emozioni come faceva l'Ordine dei prequel. mostrandosi molto più aperti verso le loro emozioni.
Sebbene si impegnino ancora nello stesso Codice Jedi dogmatico della trilogia prequel, che impone il divieto di attaccamento e altri aspetti passionali della vita, i Jedi dell'Alta Repubblica seguono questo Codice in modo più sano.
I Jedi dell'Alta Repubblica riconoscono di avere emozioni: provano amore, dolore e paura, e hanno desideri, bisogni e voglie. Tuttavia, i Jedi di questo periodo sono al culmine dei loro poteri, il che significa che sono meglio equipaggiati per impedire a queste caratteristiche di sopraffarli e condurli su un sentiero oscuro.
Aprendosi alla realtà che i Jedi provano queste cose, possono più facilmente padroneggiare le loro emozioni. Nei prequel, l'Ordine Jedi era terrorizzato dalle emozioni, vietandole in quasi ogni occasione.
Questo li accecava rispetto a ciò che avrebbero dovuto essere, portando alla loro caduta. Con i commenti di Jung-jae, è chiaro che The Acolyte presenterà un Ordine Jedi più aperto, adatto a una nuova era della timeline di Star Wars, alimentando la narrazione tematica dei prequel di Lucas in cui i Jedi cadono dalla luce che incarnavano tanto nell'Alta Repubblica.
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