The Creator: il nostro incontro con il regista Gareth Edwards

Gareth Edwards, regista di The Creator, ci ha raccontato qualche dettaglio inedito sul suo nuovo film di fantascienza. Curiosi?

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Autore: Nicholas Massa ,

In uscita nei cinema il 28 settembre 2023, The Creator è un thriller d’azione di matrice fantascientifica ambientato in una guerra che coinvolge in prima linea la razza umana e la IA (intelligenza artificiale). Ancor prima del suo rilascio nei cinema abbiamo avuto l'opportunità di fare due chiacchiere con Gareth Edwards, il suo regista, che durante una conferenza con la stampa ha approfondito qualche aspetto della pellicola, senza mai incorrere in spoiler. 

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Per chi non lo sapesse, al centro di The Creator troviamo la storia di Joshua (John David Washington), un ex agente precedentemente nelle forze speciali che, in seguito della scomparsa della moglie, viene assunto per cercare di catturare il cosiddetto Creatore, la mente dietro l’avanzata della IA che, a quanto sembra, è riuscito a costruire un’arma di distruzione di massa così potente da poter concludere per sempre la guerra in atto con le macchine, spazzando via l’umanità. 

Il percorso alla ricerca di questo strumento di morte, però, porterà Joshua davanti a una svolta inaspettata: l’arma tanto potente e pericolosa, infatti, ha le sembianze di una bambina (Madeleine Yuna Voyles). Posto davanti a una dinamica del genere, l’uomo dovrà cercare di scindere quello che vede dalla realtà effettiva di una situazione che mescolerà emotività e freddezza mortale, in un mondo sul ciglio di un baratro molto profondo. 

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Le origini creative di The Creator

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Le prime domande si sono tutte concentrate sulle origini creative e narrative di The Creator, con il regista che ha spiegato da dove è scaturita l’idea per il film, e quali sono state le ispirazioni alla base della storia che vedremo al cinema. Così Gareth Edwards ha rivelato che le prime scintille per la sceneggiatura sono nate durante un viaggio con la sua fidanzata: 

Terminato Rogue One, avevo bisogno di una pausa. Sono partito per un lungo viaggio in macchina con la mia ragazza, per raggiungere i suoi genitori in Iowa. È curioso ma, quando si finisce la lavorazione di un film, il cervello può finalmente liberarsi di due anni di idee e immagini, in un batter d’occhio, come se si formattasse un hard disk. Ci si ritrova improvvisamente con questa enorme tela bianca nella mente, completamente aperta a nuove idee e trame; è uno dei momenti che preferisco nella vita, quando ti senti come una spugna e tutto è possibile.

Ha detto il regista di The Creator, per poi continuare:

Mentre attraversavamo il Midwest, guardavo scorrere i campi sterminati ascoltando le colonne sonore dei film. Poi all’improvviso, in mezzo all’erba alta, è spuntata questa strana fabbrica. Ricordo che aveva un logo giapponese. Ho iniziato a chiedermi cosa costruissero lì dentro. Beh, era un’azienda giapponese e io sono un appassionato di fantascienza, quindi la mia mente è subito volata ai robot. Doveva trattarsi di robot, giusto? Immaginate di essere un robot costruito in quella fabbrica e di non aver mai conosciuto altro; poi un giorno qualcosa è andato storto e vi siete ritrovati per la prima volta fuori, in questo campo, a vedere il mondo, il cielo: cosa pensereste? Sembrava l’inizio di un film. L’ho trovato affascinante e quando siamo arrivati dai genitori della mia ragazza avevo già in mente l’intero film. È molto raro che succeda. L’ho preso come un buon segno e ho pensato che forse sarebbe stato il mio prossimo film.

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Courtesy of 20th Century Studios
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Girare un’epopea fantascientifica in giro per il mondo

Un’altra domanda al regista di The Creator si è concentrata sul fatto che stiamo parlando di un film girato in parti diverse del mondo, inglobandone sia i tratti estetici, che alcuni tipicamente culturali. Cos’ha portato a una scelta del genere e quali difficoltà ci sono state in corso d’opera?

Di solito, per un film di una grande casa di produzione, prima ci si siede con gli artisti e si progetta l’intero mondo, poi ci si rende conto che non è possibile trovare le location e che si devono costruire enormi set in studio e girare tutto su green screen. Era proprio quello che volevo evitare, quindi abbiamo fatto il contrario. Così abbiamo cominciato le riprese e il segreto è stato quello di optare per una crew più piccola e meno dispendiosa, in termini monetari. Quindi lo abbiamo girato in posti meravigliosi trattandolo quasi come se fosse un film indipendente, e quando era quasi terminato ci siamo messi ad aggiungere gli elementi e il design fantascientifico con l’Industrial Light & Magic e tutti gli altri professionisti.

Parlando del genere sci-fi e dell’amore che prova nei suoi confronti, Gareth ha confessato che questo suo amore deriva sicuramente dall’ammirazione spassionata e incrollabile nei confronti di Star Wars e di quello che è riuscito a costruire George Lucas attraverso i suoi film, rivelando che durante la realizzazione di The Creator si sono trovati anche a riflettere sullo stesso concetto di IA, e su quello che avrebbe potuto trasmettere (anche Steven Spielberg è stato un modello): 

In origine, ho pensato all’IA in questo film come a una metafora di altre persone diverse da noi, che spesso vediamo come il nemico. Poi, quando mi sono messo a scriverlo, hanno iniziato a venire a galla tutti questi dilemmi filosofici.

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La IA dentro e fuori The Creator

Nel parlare di The Creator risulta impossibile il non riflettere sul concetto di intelligenza artificiale nella pellicola, e sull’impatto che questa tecnologia sta avendo attualmente sulla nostra realtà. Gareth Edwards, interrogato sull’argomento, ha detto che: 

Ho iniziato a scrivere la storia dietro al film nel 2018, e la IA non era ancora concepita come oggi. Da sempre l’evoluzione umana è stata accompagnata da una serie di evoluzioni, forse all’inizio bistrattate e in seguito accettate (l’elettricità, i computer…).

Courtesy of 20th Century Studios
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Di base il concetto stesso di Intelligenza artificiale viene da sempre trattato nella dimensione cinematografica e, sicuramente, alcune concezioni più apocalittiche della situazione sono riuscite ad attecchire meglio nell’immaginario comune. Questo, ovviamente, non significa nulla, ma resta curioso vedere quale effetto avrà The Creator sul grande pubblico, ricordandovi ancora una volta che è disponibile nei cinema dal 28 settembre 2023.

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