Un amore: Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti e il regista ci raccontano la serie Sky

Immagine di Un amore: Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti e il regista ci raccontano la serie Sky
Autore: Nicholas Massa ,

Durante la conferenza stampa dedicata alla presentazione di Un amore, la nuova serie tv Sky Original, in esclusiva dal 16 febbraio 2024 su Sky e in streaming solamente su NOW, abbiamo avuto modo di approfondire alcuni aspetti specificamente connessi con la gestazione del prodotto per il piccolo schermo, e sui lavori sul set con gli addetti ai lavori. Sul posto c’erano e sono intervenuti Nils Hartmann (Executive Vice President Sky Studios per l’Italia), Riccardo Tozzi (fondatore e CEO di Cattleya), Stefano Accorsi (anche creatore e co-sceneggiatore), Micaela Ramazzotti, Beatrice Fiorentini, Luca Santoro, Alessandro Tedeschi, Ottavia Piccolo, Francesco Lagi (il regista), Enrico Audenino (creatore e sceneggiatore) e Giordana Mari (co-sceneggiatrice).

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Prodotta da Sky Studios e Cattleya, parte di ITV Studios, con il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso Emilia-Romagna Film Commission, Un amore racconta la storia di Alessandro (Accorsi/Santoro) e Anna (Ramazzotti/Fiortentini), due ragazzi che s’incontrano per pura casualità durante un viaggio on the road nella Spagna degli anni ’90. Fra i due scatta qualcosa, una sorta di colpo di fulmine che li avvicina fin da subito, anche se la vita ha in serbo per loro un rapporto molto particolare, alimentato da una lontananza sia romantica che anacronistica, in un certo senso. Neanche il passare del tempo e le singole scelte di ognuno allenterà questo rapporto che si ciba di parole e  sentimenti epistolari, con scambi continui negli anni fino al nostro presente, quando tutto sembra voler abbandonare la dimensione della carta scritta. 

Un amore e lo stesso concetto che le fa da titolo 

La primissima domanda durante la conferenza di Un amore è stata rivolta a Nils Hartmann, concentrandosi sull’idea di produrre una storia basata sul sentimento che fa da titolo al racconto e sul significato di una scelta del genere:

Si tratta di un genere che mancava. Abbiamo fatto tante tipologie di serie, tanti generi, specialmente con gli amici di Cattleya abbiamo percorso delle strade ben diverse, e quindi quando Riccardo è venuto e ci ha presentato l’idea di una storia d’amore, nella sua semplicità che poi semplice non è mai, abbiamo deciso d’intraprendere quest’avventura. Che poi, l’amore, c’è anche in Gomorra e in Romanzo criminale… Con un cast [parlando di Un amore] d’eccellenza formato da attori affermati e giovani, che è sempre un bellissimo mix, abbiamo subito aderito a voler raccontare questa storia d’amore che poi alla fine è un thriller, perché rimani appeso fino all’ultimo per capire come andrà finire.

Courtesy of Sky.
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Restando sull’argomento sentimentale di Un amore è stato interrogato anche Riccardo Tozzi

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Sì, diciamo che per parecchio tempo abbiamo approfondito un tipo di relazioni che si articolava su cazzotti e sparatorie e cose di questo genere… da un po’ di tempo stavamo riflettendo e avevamo il desiderio di raccontare le relazioni invece, avendo avuto la sensazione che fosse un desiderio diffuso presso il pubblico. Quindi abbiamo pensato e cercato di prenderla di petto, di fare una cosa che fosse comunque una narrazione epica, un’epica del privato. Quando è arrivata questa idea abbiamo trovato che corrispondeva, perché pur nella fattura molto raffinata e sottile è un racconto epico. Si tratta di un amore che non solo cattura totalmente i due protagonisti, ma anche tutti quelli che stanno attorno loro. Io credo che sia la scrittura, che la regia che tutta la parte visiva e la recitazione sono andati nella direzione che pensavamo.

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Nell’approfondire, invece, i lavori sul set e fuori di Un amore, Stefano Accorsi ha spiegato che: 

Quando abbiamo cominciato a ragionare sul raccontare Un amore, che era proprio nello stesso modo in cui diceva anche Riccardo, ci siamo resi conto poi di quanto sia difficile. Si tratta di un sentimento che racchiude una miriade di significati, credo un significato specifico per ognuno di noi; non esiste Un amore assoluto… ci siamo resi conto della difficoltà dato che non hai nulla su cui appoggiarti se non delle sensazioni e devi trasformarle in immagini. Se non ci fosse stato il lavoro di squadra fin dalle prime fasi, sia con tutte le persone che hanno partecipato alla scrittura, che con la produzione, con Sky stesso, penso che non saremmo mai riusciti ad arrivare, poi, a questo risultato. Importantissimo è stato a un certo punto un rilancio di Riccardo Tozzi quando ha detto ‘scriviamo il pilota’, perché effettivamente stare soltanto su un soggetto d’amore era molto complicato, mentre il trasformare in immagini la prima puntata è stato determinante.

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Per poi continuare: 

Da lì la scelta di raccontare l’amore come qualcosa che mescola il presente, il passato, attimi personali, appunto legati anche alla città di Bologna, dove Alessandro, così come me, è cresciuto… ma anche poi proiezioni verso il futuro… Noi siamo fatti veramente di tante dimensioni temporali parallele che convivono, e questa ci è sembrata una buona chiave per raccontare il sentimento dell’amore.

Courtesy of Sky.
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La difficoltà nel tenere insieme il tessuto narrativo e temporale di Un amore 

Restando in tema passato, presente e futuro è stato chiesto a Francesco Lagi, il regista di Un amore, quanto è stato complicato gestire tutti i tasselli che compongono la serie tv di Sky:

Tenere insieme i vari livelli temporali, le varie linee narrative, è stata la cosa più divertente a livello d’ideazione, per me, nel senso che abbiamo cercato di rendere nel modo più fluido, più naturale possibile il passaggio fra tempi diversi, cercando di mischiare la realtà con il ricordo e in qualche modo il ricordo con la realtà. Ogni episodio doveva fruire in modo organico, comprendendo anche i vari elementi visivi, così da raccontare gli stessi protagonisti. Ovviamente, il narrare i piani temporali in modo così continuamente l’uno sull’altro, faceva aumentare il volume del racconto. Questi sentimenti, questi colori diversi che la serie ha, rendevano, nella mia testa, il racconto una cavalcata… In fondo il tempo che passa è sempre stato la lente attraverso la quale abbiamo guardato questa storia d’amore che è sia comune che unica.  

Courtesy of Sky.
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Anche Micaela Ramazzotti è intervenuta, approfondendo il suo lavoro sul set di Un amore, nella costruzione di Anna: 

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Quando ho incontrato, per la prima volta, Stefano con Francesco Lagi, parlando di Anna ho detto ‘beh, è una dolcissima bugiarda’. Bugiarda perché perché ci sono comunque due amori nella sua vita. Lei ha incontrato Alessandro in questo viaggio e se n’è completamente innamorata, mantenendo un segreto con l’altro suo amore, pur custodendo quanto provato durante il viaggio in questione. Loro l’hanno voluto addirittura mantenere con la scrittura, l’hanno scritto attraverso queste lettere, e quando una cosa rimane scritta è come se fosse un diario, c’è un qualcosa che resta. Perché poi le parole vanno un po’ al vento, quando si scrive resta perché realmente questo amore, queste lettere che lei tiene è la sua storia sentimentale con Alessandro. Una dinamica del genere è meravigliosa perché oggi come oggi, insomma, siamo abituati con i nostri telefoni… Invece in questo caso ci sono delle lettere e lo sforzo di scrivere, di comprare la carta, di capire anche il peso del momento nella scrittura, e in più l’attesa della spedizione. Ora l’attesa non c’più, viviamo nell’immediatezza, nel controllo di tutto, e invece questo, penso che sia la cosa che mi piace di più della serie.

Vi ricordiamo che Un amore uscirà il 16 febbraio 2024, e andrà in onda con due nuovi episodi a settimana tutti i venerdì in prima serata.

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