Dopo l'eccellente collana Zagor contro Hellingen, che riproponeva in ordine cronologico gli scontri fra Zagor e il temibile Professor Helligen, Sergio Bonelli Editore vara una collana gemella Zagor contro Il Vampiro che riproporrà tutti gli scontri fra Zagor e le sue nemesi vampiriche capeggiate dal coriaceo e diabolico Bela Rakosi.
- Zagor contro Il Vampiro: la collana
- Zagor contro Il Vampiro: le origini
- Zagor contro Il Vampiro: i vampiri nel mondo di Zagor
- Zagor contro Il Vampiro: i volumi
Zagor contro Il Vampiro: la collana
Zagor contro Il Vampiro sarà composta da 5 volumi brossurati dalla fogliazione generosa, formato 16x21 cm in bianco e nero con ricchi apparati redazionali che spiegano le ispirazioni dietro i vari scontri, la genesi dei temibili avversari non-morti contro cui si ritrova a combattere lo Spirito con la Scure e altre curiosità storiche e filologiche.
Zagor contro Il Vampiro: le origini
A dispetto di quello che si potrebbe immaginare, Guido Nolitta (lo pseudonimo con cui Sergio Bonelli firmava le sue storie su Zagor e Mister No) non prese ispirazione direttamente dal romanzo Dracula di Bram Stoker bensì da tutto quel filone di film realizzati da case di produzione divenute poi cult come Hammer e Universal che ne rielaboravano il mito anche declinando oltre l'impostazione gotica sfociando addirittura in toni parodistici ed erotici.
Non deve stupire questo ispirazione "apocrifa" di Guido Nolitta. Le lunghe serie di pellicole realizzate dalle case di produzione sopracitate, che avevano per protagonisti fra gli altri Bela Lugosi e Christopher Lee, erano le stesse che l'autore insieme al disegnatore Gallieno Ferri avevano divorato da adolescenti.
Nel solco del sincretismo, che è la caratteristica principale della scrittura di Zagor, Nolitta aveva inteso che anche per gli adolescenti dell'epoca in cui debuttò Bela Rakosi la fonte primaria di contatto con il mito del vampiro erano i "film di paura" ovvero quelle serie di B-movies a cui avevano più facilmente accesso.
Parlando di Zagor è bene sempre tenere presente due punti. Il primo è quello del target. Zagor nasce come una serie rivolta ad un pubblico di adolescenti. Il secondo, strettamente collegato al primo, è che le sue avventure erano volutamente trasversali spaziando e contaminando i generi più disparati come la fantascienza e l'horror appunto con piglio tutt'altro che "accademico" quanto più ingenuo, nell'accezione più positiva del termine, ed avventuroso.
Zagor contro Il Vampiro: i vampiri nel mondo di Zagor
Bela Rakosi
Il primo vampiro con cui Zagor ha a che fare è il Barone Bela Rakosi. Si tratta di un arcivampiro proveniente dall'aristocrazia ungherese. Non viene rivelato come o quando esattamente diviene un vampiro ma dovrebbe avere almeno 700 anni.
In fuga dal Vecchio Continente dove pare gli stiano dando la caccia, Rakosi arriva negli Stati Uniti forte di tutti i suoi poteri vampirici fra cui forza e resistenza, ipnosi, capacità di trasformarsi e quella ovviamente di vampirizzare altri essere umani.
Le fattezze di Bela Rakosi sono ispirate a quelle dell'attore Christopher Lee mentre il suo nome è una crasi fra quello dell'attore Bela Lugosi e del politico ungherese Matyas Rakosi. Bela Rakosi è stato creato graficamente da Gallieno Ferri.
Ylenia Varga
Bellissima e letale, Ylenia Varga, contessa di Schassburg (Romania), venne vampirizzata da Rakosi in un imprecisato momento del 18° secolo dopo che questi si era invaghito di lei.
Dopo aver fatto perdere le sue tracce per circa uin secolo, Ylenia riappare improvvisamente negli Stati Uniti in cerca di vendetta contro il Barone che l'aveva strappata dalle braccia dell'amato pittore Alexander Wallace donandole la non-morte eterna.
Creata da Mauro Boselli e da Raffaele Della Monica graficamente, Ylenia Varga è ispirata al filone dei sexy-horror molto in voga negli anni 70 in cui procaci vampire andavano a caccia di giovani malcapitati.
Per quanto buffo e pruriginoso, il riferimento non è banale ma attinge a piene mani da una tradizione che risale ad altri vampiri oltre quello di Stoker come quella de La Fidanzata di Corinto di Goethe e La Carmilla di J.S. Le Fanu. In questi due esempi la vampira è una tentatrice sensuale e seducente al limite dell'erotismo e sicuramente meno romantica di quella di Stoker.
L'idea di una divinità della vita con le stesse caratteristiche delle vampire di Goethe e Le Fanu in realtà ha radici nei miti e nelle divinità dell'antichità come le empuse greche o la Lilith ebraica.
Piccola ma interessante curiosità: il termine vamp che in inglese indica una "donna dotata di travolgente fascino e sex appeal" deriva dal ruolo che Theda Bara, diva del cinema muto, interpretò nel film del 1915 A Fool There Was liberamente ispirato al racconto del 1987 di Rudyard Kipling intitolato The Vampire. La diva nel film intrepreteva ovviamente una vampira.
Zagor contro Il Vampiro: i volumi
Il Regno delle Tenebre
Tocca ovviamente a Guido Nolitta e Gallieno Ferri introdurre il vampiro Bela Rakosi nel mondo di Zagor in Zagor 85-87 di luglio/settembre 1972. Ci troviamo a Ocean City, Zagor e Cico incrociano il loro vecchio amico Buddy Parkman e gli promettono di vegliare su suo figlio Albert anche lui carovaniere e pronto a scortare un gruppo di coloni a Fairmont.
Per non destare sospetti sul giovane Albert Parkman, lo Spirito con la Scure e il suo fedele amico, si sono uniti alla caravona sotto falso nome. Questo però non impedirà ai guai di raggiungerli. Alcuni membri della carovana infatti vengono trovati morti con due piccoli segni sul collo e i sospetti ricadono su 3 burberi gitani che non lasciano avvicinare nessuno al loro carro.
Giunti a Fairmont tuttavia il peggio sembra passato e Albert, accompagnato da Zagor e Cico, decide di riscuotere direttamente dal padrone dei tre gitani la quota mancante del suo pagamento. Ad attenderli in una grande villa c'è il cordiale Barone Bela Rakosi appena giunto dall'Europa. I tre sembrano godere dell'ospitalità del Barone non prestando attenzione alle sue singolari abitudini come farsi vedere dopo il calar del sole.
Ma il giovane Parkman, notte dopo notte, diventa sempre più debole ed è vittima di orribili incubi. Zagor, preoccupato decide di interpellare il medico del paese, Metrevelic. Anche il dottore viene dall'Europa ed è un esperto di vampirologia perciò che non ha dubbi: il giovane è caduto preda di un vampiro. Rakosi non può fare altro che gettare la maschera e cercare di eliminare il coriaceo Zagor e schiavizzare Parkman.
La battaglia è improba e lo Spirito con la Scure sembra avere la peggio ma il provvidenziale intervento della luce del sole dà il colpo di grazia al letale Rakosi che diventa cenere. Come successivamente rivelerà Metrelevic però i suoi resti sono misteriosamente scomparsi.
Il ritorno di Rakosi avviene a sorpresa su Zagor 186-189 di gennaio/aprile 1981 firmati da Alfredo Castelli e dall'inossidabile Gallieno Ferri. Cico viene ingannato da un misterioso individuo a donare una goccia del suo sangue e di quello di Zagor in cambio di un amuleto. Il misterioso individuo è il gitano Molnar e lo stratagemma è stato architettato per ottenere l'ingrediente finale per completare il complesso rito che porterà alla resurrezione di Rakosi.
Allo Spirito con la Scure e al maldestro Cico non rimane altro da fare che mettersi all'inseguimento di Molnar. Arrivati a Fairmont l'accoglienza non è delle migliori: Metrelevic infatti è stato allontanato dalla città. Rintracciato, il dottore esperto in vampiri spiega a Zagor che oramai è troppo tardi: Rakosi è vivo ed ha una nuova dimora a Bergville. Il suo obbiettivo è vendicarsi di Albert Parkman!
Invaghitosi di Aline, la moglie di Parkman e figlia di Metrelevic, Rakosi attira nella vicina Bergville i suoi amici. Tutta la città è stata vampirizzata ma il Barone non ha fatto i conti con l'avidità del suo sottoposto Molnar che in realtà vorrebbe solo appropriarsi delle ricchezze dei cittadini e fuggire. Costretto a ritiraris, Rakosi è pronto a vampirizzare Aline tuttavia Zagor riesce a intervenire e a ferire mortalmente il Barone con un paletto conficcato nel cuore quando era trasformanto in un pipistrello. La creatura scompare quindi inghiottita da una cascata.
Perché leggerlo: L'introduzione di Rakosi è una storia sviluppata tutta sul contrasto di situazioni e personaggi. Il vero mattatore è infatti Cico. La sua proverbiale pusillanimità e sbadataggine innescano una serie di gag e situazioni il cui scopo è quello di introdurre gradualmente al lettore l'idea che Rakosi sia una creatura sovrannaturale.
Forse Nolitta non voleva spingersi in una narrazione troppo gotica preferendo quindi una parte iniziale squisitamente avventurosa, una parte centrale più posata e un finale rapido e drammatico. Non la miglior prova di Gallieno Ferri che evidentemente si sente costretto nell'immobilizzare lo scattante Zagor in un luogo chiuso. Il disegnatore trova poi valvola di sfogo in un maggior uso del chiaroscuro nella parte finale del racconto con uno stile che si rifà ai grandi maestri come Hal Foster.
Sicuramente più consapevole l'approccio del grande Alfredo Castelli. Memore dell'esperienza su Zagor 77 - Molok, sua personale rivisitazione del Frankenstein di Mary Shelley, Castelli sviluppa una storia molto dinamica al netto di incipit un po' lento e farraginoso. L'idea del borgo completamente vampirizzato anticipa per certi versi il filone survival horror di certi videogiochi inoltre il carattere on the road dell'avventura mantiene alta l'attenzione del lettore in ogni suo snodo. Castelli inoltre utilizza molto bene i personaggi "secondari" come Molnar o Aline che diventano fondamentali nella caccia al vampiro in cui Zagor e la sua prontezza di spirito e all'azione rimangono centrali.
Castelli inoltre prende alla lettera l'idea del sincretismo zagoriano. Da un lato recupera il ritmo di alcune parti del romanzo di Stoker dall'altro la battaglia finale fra Zagor e Rakosi ricorda quella fra Sherlock Holmes e la sua nemesi Moriarty. Gallieno Ferri non ancora incisivo come in altri contesti ma sicuramente più efficace rispetto alla prima avventura merito anche di una maggior varietà di situazioni e ambienti.
Il disegnatore parte subito con chine più presenti e un chiaroscuro più deciso. Forte della precedente storia inoltre Ferri cambia approccio concentrandosi molto sulle espressioni facciali dei personaggi riuscendo così a cogliere al meglio sgomento e orrore soprattutto nelle fasi più concitate della narrazione.
Vampyr
La lotta fra Zagor e i vampiri è tutt'altro che terminata con la morte di Rakosi. Su Zagor 397-399 di agosto/ottobre 1998 arrivano Mauro Boselli e Raffaele Della Monica con una saga che unisce il classicissimo nolittiano La Marcia della Disperazione con le intuizioni più sincretiche delle prime due apparizioni di Rakosi.
Lo Spirito con la Scure viene convocato dal misterioso Colonnello Korasi. Si tratta di un gentiluomo europeo la cui principale occupazione ora è cacciare vampiri. In America infatti è giunta una nuova presenza tanto letale quanto seducente. Si tratta della nobile Ylenia Varga.
Circondata dai suoi fedeli farkaskoldòi, non-morti che possono assumere l'aspetto di lupi mannari, Ylenia ha rapito e soggiogato Manfred, il fidanzato di Frida Lang che decide di tornare negli States e chiedere aiuto a un suo antico amore: Zagor!
Rakosi intanto è tornato dalla tomba e quello di Ylenia è un astuto piano per attirare in trappola Zagor e ingraziarsi i favori dell'arcivampiro che l'aveva resa una non-morta ma da cui era fuggita un secolo prima. Mentre Korasi confessa di essere un discedente proprio di Rakosi, Zagor decide di gettarsi al salvataggio di Frida rapita proprio dal Barone.
La resa dei conti avviene in una lugubre città mineraria fantasma sul Black River dove Rakosi, aiutato da alcuni feroci indiani Huron, tiene prigionieri Korasi e la bella Frida. Assediato da più parti per Zagor sembra non esserci nulla da fare ma proprio nell'ora più buia, l'aiuto arriva dalla stessa Ylenia che confessa di volersi vendicare di Rakosi per averla resa una vampira.
Con la magione in fiamme, e l'alba prossima, per Rakosi non c'è più nulla da fare mentre lo Spirito della Scure viene tratto in salvo proprio da Ylenia Varga che però riesce a dileguarsi.
Ritroviamo Ylenia Varga in fuga verso la sua dimora nei Carpazi su Zagor 429/430 di aprile/maggio 2021, sempre firmati da Mauro Boselli e Raffaele Della Monica. Nel Golfo del Caribe la vampira, con la sua fedele servitrice Elspeth, si impossessa della nave negriera Black Ivory iniziando ad infestarne le acque.
Zagor e Cico, a bordo di un'altra nave mercantile e di ritorno a Darkwood, si imbattono proprio in una delle navi fantasma finendo naufraghi sull'isola di Ninguén. Con sommo raccapriccio di Zagor e di alcuni militari inglesi arrivati anche loro lì per sfortuna, l'isola è popolata da indigeni cannibali che adorano la misteriosa dea della luna ovvero Ylenia.
Finalmente Ylenia Varga potrebbe punire Zagor, colui che l'ha privata della vendetta nei confronti di Rakosi, ma a sorpresa la contessa ritrova l'amore in Alec Wallace, il capitano della ciurma inglese, nonché discendente del suo amore perduto.
Approfittando della confusione, gli indigeni si rivoltano contro Ylenia capaggiati dallo sciamano mentre il villaggio viene preso d'assalto dai marinai vampirizzati. Solo la solita prontezza di spirito di Zagor evita il peggio mentre Alec invaghito o stregato da Ylenia la trae in salvo.
Tornati al sicuro sulla nave inglese ormeggiata al largo, Zagor e Cico scoprono che Wallace e Ylenia sono scomparsi. Costretto a seguirla grazie all'ipnosi sulla Black Ivory, Ylenia è pronto a vampirizzare Alec Wallace ma lo Spirito con la Scure riesce a strapparlo alle sue grinfie mentre la nave, fantasma, finisce alla deriva.
Perché leggerlo: l'approccio di Mauro Boselli ai vampiri è più "filologico". L'autore, che di lì a qualche anno avrebbe creato Dampyr dando sfogo alla sua passione per la materia, prima si concentra su Ylenia Varga, personaggio interessante e sfaccettato che mette in difficoltà Zagor quasi più di Rakosi stesso.
Per imbastire la sua storia, l'autore si ingrazia subito gli zagoriani recuperando un personaggio a loro molto caro, ovvero Frida Lang, costruendovi poi intorno un plot dai molti filoni narrativi tutti molti dinamici e mai sconati. Fra richiami al folklore dell'Europa centrale e qualche passaggio più tradizionalmente western (geniale l'idea della città fantasma mineraria), Boselli realizza una storia dall'alto tasso adrenalinico, dal ritmo alto e dalla risoluzione sorprendente per twist e intrecci.
Questa sua prima storia di Boselli, realizzata con un Della Monica particolarmente attento ai dettagli e alla figura sinuosa e seducente di Ylenia Varga, è senza dubbio una delle migliori del ciclo di Zagor contro il Vampiro.
Non si può dire lo stesso invece della seconda storia del volume, una coda lunga delle vicende di Ylenia Varga, in cui si abbandonano le atmosfere gotiche in favore di un tono più salgariano ed esotico. Pirati, indigeni cannibali e marinai fanno da sfondo ad una storia avventurosa che, pur nel solco della tradizione zagoriana, non lascia il segno risultando scontata e un po' prevedibile anche nel twist finale che vorrebbe rendere Ylenia una antieroina tragica.
Dalla Monica alleggerisce le sue chine nel tentativo di rendere l'ambientazione giustamente più solare ma non brilla per soluzioni particolari se non in alcune sequenze d'azione, soprattutto ambientate sulle navi, o per inventiva nel design di personaggi secondari e comprimari.
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