Alien: Romulus: quanto è importante la scena del chestburster?

Fede Alvarez, regista di Alien: Romulus, spiega l'origine della scena del chestburster e la sua differenza dalle precedenti intepretazioni

Autore: Manuel Enrico ,

Non esiste un film di Alien senza una scena che ritrae la sconvolgente nascita di uno xenomorfo, con un bel primo piano di un chesburster, immagine così iconica da essere inserita persino da Mel Brooks nel suo parodistico Balle Spaziali. Anche in Alien: Romulus non manca questo momento essenziale, ma Fede Alvarez si è spinto oltre, dando a questo elemento una caratura ancora più evidente. 

Come nono film del franchise, Alien: Romulus deve crearsi dei riferimenti ad altri capitoli,  replicandone ritmi narrativi e tornando allo stile originale degli effetti pratici. Scelta che ha incontrato il gusto della critica, tanto Alien: Romulus ha contribuito a inaugurare il miglior weekend di apertura nella storia del franchise. Tuttavia, sebbene prenda in prestito alcuni elementi dai film originali, ci sono differenze significative.

L'importanza del chestburster 

In un'intervista con Entertainment Weekly, il regista Fede Álvarez ha parlato di alcune delle distinzioni uniche che rendono il suo film diverso dai precedenti Cita la scena del chestburster come un esempio, poiché il neonato ibrido si accoccola contro la madre mutilata dopo la nascita. Invece di scappare via come abbiamo visto in precedenza, Álvarez ha fatto affrontare alla creatura una reazione più realistica che ha solo aumentato l'orrore della sua nascita

Quando i bambini nascono, sono esausti. Quindi l'uscita dal corpo sarebbe lenta. Penso che sia più raccapricciante e perverso, ma senza tradire la realtà. L'ho affrontato come se fosse un documentario sulla natura. Le indicazioni che ho dato ai burattinai erano del tipo: "Il bambino ora cerca l'odore della madre", e quindi alza la testa per farlo. Questo lo rende molto più realistico, e abbiamo applicato questo principio a tutto nell'universo di *Alien*.

Meno CGI, più realismo

Come ha osservato Álvarez nella sua intervista, le sue istruzioni erano rivolte ai burattinai, piuttosto che agli artisti che progettavano la CGI del film, perché Álvarez ha imposto l'uso di effetti pratici. Invece di affidarsi agli artisti per creare immagini spaventose in post-produzione, si è assicurato che il film fosse terrificante anche sul set. Quando gli attori lavoravano sulle loro interpretazioni, lo facevano di fronte a burattini a grandezza naturale e versioni animatroniche degli Xenomorfi, il che ha contribuito a rendere le loro performance più realistiche e credibili.

Piccole differenze, tra cui gli effetti pratici, che hanno contribuito a rendere Alien: Romulus un successo. Il nuovo ibrido di Xenomorfo, ad esempio, è una versione più veloce del mostruoso alieno, che cammina su due gambe e ha un volto simile a quello umano. Questo crea un'immagine più inquietante, poiché emula i classici film horror con mostri dall’aspetto più umano, tentativo creato, seppure con minore successo, in Alien: La Clonazione. Questi piccoli cambiamenti hanno contribuito a ricreare una delle icone più amate del cinema di fantascienza, e la mancanza di un’espansione eccessiva della lore ha permesso ad Álvarez di concentrarsi sul migliorare e approfondire elementi già noti del franchise, creando dei collegamenti con gli altri film solidi e coerenti.

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