Nel suo podcast Archetypes su Spotify, Meghan Markle è tornata a parlare di stereotipi femminili. L’attrice e moglie del principe Harry ha dedicato il nuovo episodio a quanto Hollywood avrebbe contribuito a sessualizzare le donne asiatiche e allo stereotipo della Dragon Lady con cui molti identificano tutte le donne asiatiche dipingendone un ritratto pieno di preconcetti: forti, dominanti, misteriose, sessualmente attraenti e, quindi, tutte uguali.
Il termine Dragon Lady risale alla fine del diciannovesimo secolo, deriva dalla donna cattiva nel fumetto Terry e i pirati ed è stato poi ispirato anche da personaggi interpretati dall’attrice Anna May Wong negli anni venti, prima star del cinema sino-americana e prima a diventare una celebrità internazionale.
Markle, durante il suo podcast, ha infatti puntato il dito contro alcuni film, ma si è soffermata in particolar modo su Kill Bill: Volume 1 del 2003 e Austin Powers in The Golden Limb Man del 2002.
Film come questi hanno presentato personaggi di donne asiatiche spesso iper sessualizzate o aggressive. Non sono gli unici due esempi, ce ne sono molti altri. Questo è penetrato in gran parte del nostro intrattenimento. Ma questo stereotipo tossico delle donne di origine asiatica, non finisce solo una volta che passano i titoli di coda.
L'ospite di Markle nel podcast è stata Nancy Wang Yuen, autrice del libro Reel Inequality: Hollywood Actors and Racism. Yeun ha anche raccontato dello spiacevole episodio nel quale un uomo l’ha offesa dicendole "Me so horny" (sono così eccitata), originariamente pronunciata da una prostituta vietnamita nel film Full Metal Jacket, 1987 diretto da Stanley Kubrick.
Io stessa sono stata avvicinata in un aeroporto di Atlanta da uno sconosciuto che ha detto “Me so horny”. Mi sono guardata intorno e ho visto che ero l'unica donna asiatica. Sapevo che stava parlando con me, anche se non so nemmeno se avesse visto Full Metal Jacket.
Non è la prima volta che in questo tipo di discorsi viene tirato in ballo Kill Bill di Quentin Tarantino. Lucy Liu, interprete di uno dei migliori Watson della TV e che, in questo caso, sarebbe la presunta Dragon Lady di Kill Bill - Volume 1, ha già combattuto contro questo luogo comune in passato. Nel 2021 Teen Vogue ha dedicato al tema un articolo scritto da India Roby nel quale è stata citata O-Ren Ishii di Kill Bill come esempio di stereotipo di un personaggio che usa la sessualità come strumento di manipolazione, ma che è emotivamente e sessualmente fredda e una minaccia alla mascolinità. In Kill Bill ci sono alcune delle eroine che hanno lasciato il segno nel cinema d'azione e Liu in quel caso non è rimasta in silenzio. Ha contestato queste affermazioni in un post sul Washington Post spiegando il razzismo dell'accusa stessa.
In Kill Bill ci sono altre tre killer professioniste. Perché non chiamare Dragon Lady Uma Thurman, Vivica A. Fox o Daryl Hannah? Perché non sono asiatiche, mi viene da pensare. Se anche avessi indossato uno smoking e una parrucca bionda, sarei stata etichettata come Dragon Lady per via della mia etnia.
L'immagine di copertina di questo articolo "Markle condanna Kill Bill, Liu sostiene sia razzismo" è tratta da Kill Bill: Volume 1 di Miramax Films, A Band Apart e Suits di Universal Cable Productions, Hypnotic.
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