Una dirigente di Open AI sostiene che alcuni lavori creativi non dovrebbero esistere

Secondo la dirigente di Open AI, Mira Murati, alcuni lavori creativi nel tempo potrebbero sparire, anche se, suo parere, non sarebbero dovuti esistere affatto.

Autore: Davide Mirabello ,
Attualità
1' 33''
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Open AI continua a tenere dibattito, e questa volta non lo fa attraverso una iniziativa o ad un progetto particolare, bensì direttamente con delle dichiarazioni. Durante un'intervista concessa a  Dartmouth Engineering la Chief Technology Officer Mira Murati ha parlato di ciò che riguarda i lavori creativi, e del fatto che non dovrebbero proprio esistere. 

Ecco il filmato dell'intervista.

Secondo la Murati:

Nel tempo alcuni lavori creativi forse spariranno, ma direi che non avrebbero dovuto esistere in primo luogo.

Tutto ciò si frappone con le proteste, soprattutto levate dal mondo dei creativi, in primis quelli che provengono dall'ambiente di Hollywood. Lo scorso anno le proteste da parte di sceneggiatori e attori hanno portato a degli accordi con le case di produzione. E proprio Open AI è finita nel mirino di una questione che ha riguardato l'attrice Scarlett Johansson, la cui voce è stata utilizzata in maniera inappropriata dopo il suo rifiuto di lavorare con la compagnia. 

Il progetto di Egair contro l'uso non autorizzato dell'IA

Proprio di recente è nata anche un'associazione di creativi che si vogliono ribellare all'uso senza autorizzazione dei loro dati per la costruzione di progetti attraverso l'intelligenza artificiale. L'associazione è stata chiamata Egair, e tra i fondatori c'è anche il fumettista italiano Lorenzo Ceccotti.

Nel manifesto di Egair è specificato:

Ogni singolo dato inserito nei modelli di training deve essere curato e autorizzato dai proprietari, e quindi inserito in maniera volontaria e informata dai singoli autori. Le aziende che lavorano con l'intelligenza artificiale devono produrre internamente materiali originali per il training o licenziare dei contenuti esterni, seguendo termini e condizioni contrattuali da stabilire direttamente con gli autori interessati.

Inoltre, l'Unione Europea è stato il primo organo politico a regolamentare, di recente, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. 

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