The Boys, Kripke parla del paragone tra Patriota e Trump

Lo showrunner Eric Kripke torna a parlare del rapporto tra realtà e finzione in The Boys in vista della quinta e ultima stagione.

Autore: Manuel Lucaroni ,

The Boys si chiuderà con la quinta stagione e c'è già un'attesa spasmodica da parte di tutti gli appassionati. In vista dei nuovi episodi, lo showrunner Eric Kripke è tornato a parlare del rapporto fra realtà e finzione nella serie, come aveva già fatto in precedenza a Variety (QUI per recuperare le sue precedenti dichiarazioni).

In una recente intervista Forbes, Kripke ha affrontato diverse tematiche, in primis come la situazione attuale degli Stati Uniti cambi la stesura della sceneggiatura (ma non di certo il finale) dell'ultima stagione. Queste le sue parole:

Credo che con molta probabilità The Boys, volente o nolente, sia a quest punto una serie politica. Credo lo sia già con la quarta stagione. Il mondo è cambiato per assomigliare sempre di più alla serie, in un modo che non appartiene al fantastico. Ci siamo semplicemente appoggiati su questa situazione; la serie parla del perché si dovrebbero mettere in discussione i propri leader, si dovrebbero mettere tutti in discussione a prescindere da chi c'è davanti. Va messo in discussione chi propone risposte banali a problemi complicati e a chi dice che è l'unico a poterti salvare, come se ci fossero altre persone pericolose. Sono abbastanza orgoglioso del fatto che questa nostra serie folle di supereroi sia uno degli show in TV più attuali, in termini di riflessione su ciò che sta accadendo oggi nel mondo. È veramente incredibile farlo per una serie che parla di supereroi. Sono davvero orgoglioso di esserci riuscito.

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Kripke sottolinea poi come sin dalla prima stagione la stesura delle sceneggiature sia stata influenzata da eventi sociali, come ad esempio le azioni del movimento "Me Too":

In un certo senso siamo abituati a questo movimento organico delle sceneggiature, che si trasformano sempre almeno un po' in base a ciò che succede nel mondo. Questo non ci spaventa, è abbastanza normale. [...] Siamo abituati a cambiare le cose insieme al mondo che cambia, modifichiamo sicuramente le sceneggiature in base  a nuovi eventi sociali.

Nell'intervista, Kripke è stato quindi abbastanza preciso nel descrivere l'operazione creativa dietro a The Boys; ha poi chiuso immaginando un possibile incontro fra il presidente USA Trump ed il Patriota. Questo il suo pensiero:

Penso che si scontrerebbero. Penso che entrambi abbiano bisogno di molto ossigeno. Credo che se stessero nella stessa stanza, probabilmente ce ne potrebbe essere solo uno dei due.

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