La prima notizia, forse l'unica che i fan di Tolkien e di Peter Jackson si vogliono sentir dire, è che sì, Prime Video ha preso davvero sul serio la sfida di rimettere mano all'immaginario della Terra di Mezzo, raccogliendo un'eredità culturale (quella dei tre film di Peter Jackson) che ha segnato un'epoca per il cinema fantastico.
Bastano poche sequenze del primo episodio di Gli Anelli del Potere per vedere come showrunner e sceneggiatori abbiamo a lungo lavorato per fare in modo che la serie non sembri mai e solo un mero tentativo di capitalizzare su un immaginario letterario e cinematografico amatissimo dal pubblico. Al contrario, sin dall'avvio la prima stagione che rielabora ed espande le appendici della trilogia di Tolkien dedicate alla Seconda Era non sceglie la strada più facile, ma la più solida.
Niente inizio "col botto", niente partenza veloce e sfavillante per attirare l'attenzione del pubblico, snaturando però le atmosfere caratteristiche di questo immaginario fondativo del genere high fantasy. Gli Anelli del Potere non è un prodotto "ruffiano", bensì una serie che crea e coltiva con attenzione certosina i toni e le atmosfere di un racconto fantastico dal respiro epico come quello della lotta contro Sauron, che qui ritroviamo insieme alle versioni ringiovanite di molti personaggi protagonisti dei film.
Grazie alla lunghissima vita degli elfi, la serie ambientata migliaia di anni prima l'avventura di Frodo e Bilbo vede tra i suoi protagonisti i giovani Galadriel ed Elrond. L'attrice Morfydd Clark convince per aspetto e intensità nei panni di un'elfa lontana dalla governante affascinante e scaltra interpretata da Cate Blanchett. Qui Galadriel è una guerriera impetuosa e che fatica a distinguere tra bene e male. L'ambiguità che circonda il personaggio qui lo rende molto affascinante. Altrettanto ambiguo ma meno intrigante in avvio invece il giovane Elrond (Robert Aramayo), che tenta di capitalizzare la sua amicizia con i nani per un progetto ambizioso.
Bisogna però ammettere che, quando vengono introdotti i protagonisti inediti della storia, il coinvolgimento cala. La storia dei Pelopiedi (una sorta di proto-Hobbit) ha in sé del potenziale, i riferimenti a Sauron sono ovviamente stuzzicanti, ma l'epopea amorosa tra un'anonimo elfo e una guaritrice umana sa già di riempitivo e stanca.
L'aspetto più convincente della serie è come tenti di muoversi in campo cineamatografico: sembra di vedere un film di alto livello che si ferma improvvisamente a fine episodio. Un film che tenta di creare una sua identità visiva e musicale, elaborando costumi e scenografie in continuità con la trilogia jacksoniana. Pare credibile che la Terra di Mezzo di Gli Anelli del Potere sia la stessa dei tre film, solo molto, molto prima della creazione dell'unico anello.
Prime Video non ha preso scorciatoie insomma, anche a costo di affrontare qualche passaggio obbligato e quindi prevedibile. La strada per diventare una degna erede della trilogia jacksoniana è ancora lunga, l'avvio della prima stagione delle cinque programmate di Gli Anelli del Potere sembra avere la serietà e l'attitudine giusta per essere sì lo sfruttamento di un certo effetto nostalgia, ma con la voglia di provare a diventare a sua volta un punto di riferimento.
Il Signore degli Anelli: gli Anelli del Potere è disponibile all'interno della programmazione Prime Video dal 2 settembre 2022, secondo il seguente calendario.
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