Il cavaliere oscuro, dai dubbi su Heath Ledger al suo grande Joker

Ripercorriamo le tappe che hanno portato da un casting contestato a una delle performance più apprezzate della storia dei cinecomics.

Autore: Mattia Chiappani ,

Quando arriva la notizia di un nuovo casting,capita spesso che sia accompagnata da una lunga serie di polemiche e contestazioni. Al di là delle (complesse da analizzare) questioni relative a eventuali cambi di etnia o di genere, non è raro che i fan insorgano per criticare la scelta di un attore o attrice in un adattamento in arrivo, tanto più nel mondo dei cinecomics. Queste lamentele sono tanto più forti quanto più sembrano allontanare il personaggio dai suoi tratti abituali. Tuttavia, sono stati proprio alcuni dei casi più contestati a regalare le performance più memorabili del genere.

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Un esempio, di cui abbiamo già parlato, è stato quello di Hugh Jackman come Wolverine. Un altro, ancora più significativo è quello della scelta di Heath Ledger come Joker. Ripercorriamo quindi la storia di cos'è successo durante la realizzazione de Il cavaliere oscuro, che ha portato da un casting criticatissimo alla incoronazione del personaggio come uno dei migliori Joker live-action di sempre.

Dai rumor all'annuncio

Warner Bros./Legendary Entertainment
Heath Ledger come Joker ne Il cavaliere oscuro

Torniamo indietro nel tempo all'estate del 2006. L'anno precedente l'Uomo Pipistrello era tornato sul grande schermo dopo una lunga assenza con Batman Begins. Il film di Christopher Nolan proponeva una versione dell'eroe decisamente differente dall'ultima vista sullo schermo, tutta colorata e bizzarra, vicina allo stile della serie degli anni '60 con Adam West. Il nuovo Batman, interpretato da Christian Bale, era invece molto più cupo e realistico, adulto. Considerati i risultati fu sicuramente una scelta giusta per rilanciare il franchise e i fan non vedevano l'ora del sequel promesso dalla scena finale del film con il primissimo emozionante riferimento a Joker.

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Gli appassionati passarono più di un anno in mezzo a rumor, speculazioni e teorie su chi avrebbe potuto interpretare il villain. Finché nell'estate del 2006 appunto, non arrivò l'annuncio che questo grande onore sarebbe toccato a Heath Ledger. E in quel momento scoppiò il finimondo.

Le critiche alla scelta furono innumerevoli e con un'ampia varietà di toni, a volte diventando decisamente dure. Alcune di queste non riguardavano direttamente Heath Ledger. Si contestava ad esempio l'idea stessa di riportare Joker sul grande schermo, vista e considerata l'eccezionale performance regalata da Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton, considerata insuperabile. In altri casi si criticava la decisione di non aver optato per altri attori che (stando ai rumor) erano in corsa per il ruolo: da Robin Williams a Crispin Glover, passando per Sean Penn e Christopher Eccleston e molti altri ancora. Tutti interpreti con una fisicità più vicina a quella di Joker e/o con un passato più "affidabile "di quello di Ledger.

Warner Bros./Legendary Entertainment
Un poster de Il cavaliere oscuro dedicato aJoker

Perché, è giusto dirlo, i dubbi su Ledger erano parzialmente legittimi. Da una parte, il suo fisico era piuttosto lontano dall'immaginario classico del Joker alto, smilzo e slanciato dei fumetti e dei cartoni animati. Dall'altra i ruoli per cui era noto all'epoca non erano certo quelli di un villain folle e crudele come la nemesi di Batman. Nel suo curriculum si trovavano parti da grande eroe come ne Il destino di un cavaliere o da belloccio romantico come nel film che lo ha reso famoso 10 cose che odio di te. A queste si aggiungeva la complessa questione de I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee.

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Il film era stato uno dei più celebrati del 2005, tra i favoriti per la vittoria dell'Oscar al Miglior film e con tre statuette portate a casa su otto Nomination. Fra queste candidature c'era anche quella proprio a Heath Ledger come attore protagonista, riconoscimento poi andato a Philip Seymour Hoffman. E nonostante non ci fossero particolari dubbi sulla qualità della performance, era un ruolo decisamente lontano da quello che ci si aspettava per Joker. A questo si aggiungeva la questione dell'omosessualità, tema centrale nel film di Ang Lee.

All'epoca questo argomento era ancora piuttosto scandaloso e parte del fandom non riusciva a superare i propri pregiudizi. Online erano comparsi commenti deprecabili, che criticavano la decisione proprio perché Ledger aveva interpretato un personaggio omosessuale: "Non riuscirò a guardarlo. Continuerò ad aspettarmi che faccia sesso con Batman. BLEAH!!!!".

La rivelazione non fermò le critiche

Warner Bros./Legendary Entertainment
Heath Ledger come Joker

Ovviamente Christopher Nolan e la produzione non cambiarono rotta e le riprese iniziarono. Soprattutto, verso l'inizio dell'estate successiva, iniziò la celebrata campagna di marketing per Il cavaliere oscuro. Fu un progetto decisamente complesso, che coinvolgeva siti creati appositamente, missioni per i fan da svolgere nel mondo reale e molto altro ancora che ricreavasse l'atmosfera di Gotham City e piano piano regalava dettagli su Il cavaliere oscuro. Fra questi, anche le prime immagini di Joker, che nuovamente lasciarono molti perplessi.

Il look del villain era decisamente diverso da quello classico. Non più il criminale elegante, il Principe Pagliaccio del Crimine perfettamente in ordine nonostante la pelle bianca e i capelli verdi. No, questo nuovo Joker era sporco, punk, con una chioma lunga, spettinata e unta, con un trucco sbavato in faccia. Insomma, le perplessità aumentavano e se alcuni membri della produzione rimarcavano la bravura di Ledger nel ruolo, le dichiarazioni dell'attore che rivelò di non essere stato un particolare appassionato di fumetti in passato facevano nascere ulteriori dubbi tra il pubblico.

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Addirittura, poco prima del debutto del primo trailer, intervenne Jack Nicholson a gettare involontariamente benzina sul fuoco. L'attore che aveva portato un Joker ancora oggi amatissimo sullo schermo infatti spiegò in un'intervista:

Il Joker, io so come si fa. Nessuno mi ha chiesto nulla.... Magari non è sbagliato. Magari è la scelta giusta. Però, a essere onesto, sono furioso. Per questo motivo non penso che lo guarderò  [Il cavaliere oscuro]. Ma se è un bel film, lo recupererò prima o poi. Non penso che siano mai riusciti a recuperare lo spirito di Tim Burton. Hanno praticamente abbattuto il franchise.

E poi, il momento della verità

Lo scetticismo rimase anche nei mesi successivi. La sopracitata campagna marketing eccezionale, la lunga durata delle critiche e la tragica morte di Heath Ledger nel gennaio 2008 contribuirono a ridurre in parte la virulenza degli attacchi a questo nuovo Joker, ma i dubbi non erano scomparsi del tutto. Questo fino a luglio, quando finalmente Il cavaliere oscuro debuttò nelle sale e si scoprì la verità: la nuova avventura di Batman era incredibile e una buona parte del merito è proprio dovuta a quel villain così contestato.

Heath Ledger porta sì in scena un Joker molto diverso da quello di Nicholson e lontano sotto tanti aspetti da quello fumettistico. Ma la sua interpretazione è profonda e carismatica e crea una figura affascinante, brutale e piena di fascino che crea una dinamica perfetta con il Batman di Christian Bale. Il nuovo clown è folle ma calcolatore, spietato e violento, capace di manipolare tutta Gotham nella sua missione di agente del caos. Parte del riconoscimento va senza dubbio a Jonathan e Christopher Nolan che hanno concepito il personaggio così nella sceneggiatura. Ma è stato Ledger a renderlo così eccezionale.

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Character poster di Joker per Il cavaliere oscuro

L'attore sparisce completamente nel ruolo. È difficile pensare che dietro quel trucco che si scioglie piano piano ci sia la stessa persona che ha interpretato tutti i personaggi che abbiamo citato in precedenza. Ledger da una fisicità eccezionale al suo personaggio, rendendolo caratteristico in mille modi, attraverso una gestualità diventata iconica. Il modo con cui questo Joker cammina, muove le mani, si sposta i capelli dal viso, si lecca le labbra e - ovviamente - ride, sono unici e carichi di carisma.

E così nasce un fenomeno di costume e una delle interpretazioni più celebrate della storia dei cinecomics. Il Joker torna a riprendere il suo ruolo come figura centrale del mondo pop, forse più che mai. Per tantissimi fan diventa l'interpretazione definitiva e tutto il mondo dell'intrattenimento, fumettistico o meno, ne risulta influenzato. Lo stesso celebratissimo film incentrato sulla figura del villain uscito nel 2019 non sarebbe mai potuto esistere senza quella straordinaria performance, che è stata evidentemente una forte ispirazione per la pellicola. A coronare il tutto, è arrivato il premio Oscar (postumo) per Heath Ledger, un traguardo quasi impensabile all'epoca.

Cosa imparare dal Joker de Il cavaliere oscuro?

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Character poster de Il cavaliere oscuro dedicato a Joker

Da tutta questa complessa storia si può tirare fuori una morale, che altro non è che il classico "Non si deve giudicare un libro dalla sua copertina". Troppo spesso negli anni ci sono state critiche violente e immediate a opere a partire da trailer e casting, con campagne di protesta, petizioni e piogge di tweet, post e commenti. A volte, va detto, le perplessità iniziali si rivelano giustificate nel risultato finale, ma casi come questo ci dimostrano che non siano sempre valide.

La scelta di Heath Ledger conteneva praticamente tutti gli elementi che vengono contestati in questi casi. Un attore noto per film lontani dal genere, un teen idol belloccio amato dalle ragazzine, con una fisicità lontana dalla versione classica del suo personaggio che addirittura viene profondamente modificato nell'adattamento. Insomma, un casting che tutti erano pronti a criticare, che però ha portato a uno dei migliori risultati di sempre (sebbene ovviamente non manchi a oggi una minoranza di detrattori).

La storia di Ledger come Joker ci insegna quindi a non lanciarci in giudizi aggressivi e affrettati. Il rischio è ritrovarsi come quelli che anni fa scrissero: "Heath Ledger come Joker... Credo sia una pelle peggiori scelte di sempre".

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