The Midnight Club è sbarcata su Netflix in tempo per Halloween 2022. Mike Flanagan, autore della serie, è un autore thriller/horror che ha una idea ben precisa di ciò che vuole e, per questo, i suoi lavori sono assolutamente riconoscibili dal pubblico che già lo conosce e lo apprezza. Flanagan è reduce da alcuni capolavori televisivi come Hill House e Midnight Mass e quindi con serie TV di genere horror ma dal taglio fortemente drammatico, che approfondiscono la genesi dei personaggi e le loro caratteristiche più intime e che scavano a fondo nella loro psiche.
Il solito Flanagan
L'argomento principe che tratta la filmografia di Mike Flanagan è il passaggio dalla vita alla morte. Per lui questo risulta essere un passo fondamentale da trattare e ciò aiuta ovviamente lo sviluppo drammatico dei personaggi, che guardano all'aldilà cercando di capire cosa potrebbe capitargli. Un altro sguardo invece questi protagonisti lo rivolgono alla vita che hanno avuto. Questo mix è sempre un punto forte nella cinematografia di Mike Flanagan e per questo mi sono chiesto come potesse applicarlo anche a Midnight Club in modo originale.
Lo spunto originale
Le premesse erano per Flanagan come quelle di un "gol a porta vuota": la serie narra di giovani malati terminali che si riuniscono in una struttura apposita per raccontarsi storie dell'orrore. C'è tutto quindi: uno sguardo a ciò che sarà e uno sguardo a ciò che è stato. Quindi un compito facile per Flanagan che con The Midnight Club, tra le altre cose, ha abbassato l'età del pubblico di riferimento passando da adulti a teenager. Ma fortunatamente l'autore di Hill House ha aggiunto un elemento molto intrigante che non permette di classificare la serie The Midnight Club come qualcosa di "già visto" nella sua filmografia. Il riferimento è relativo proprio ai racconti dei ragazzi del club notturno.
Le loro storie a tinte horror approfondiscono ciò che sono e qual è stata la loro vita insieme a tutto ciò che li ha condotti dove sono adesso.
Il rovescio della medaglia
Se questa idea risulta interessante e potente a livello narrativo all'interno di The Midnight Club, dall'altra parte offre diversi punti deboli. Il primo è che le storie dei ragazzi formano uno show all'interno dello stesso show, come se fossero delle storie alla Creepshow (serie di racconti horror raccolti in due film) scollegate tra loro. Insomma, sembra che The Midnight Club abbia al suo interno un'altra serie di tipo antologico, che spesso distrae dalla trama principale. Inoltre, dato che i racconti dei ragazzi del Midnight Club sono diversi tra loro e non collegati, il rischio è che alcune siano più noiose e meno interessanti di altre.
L'idea di inserire le esperienze dei ragazzi del Midnight Club come racconti horror funziona, ma non tutte le storie sono all'altezza e spesso queste stesse storie distraggono dalla trama principale, che resta molto debole.
The Midnight Club è da vedere o no?
Se amate Mike Flanagan e avete visto tutti i suoi lavori, in The Midnight Club sicuramente rivedrete la sua mano, ma vi accorgerete anche che questo non è uno dei suoi migliori prodotti.
La trama principale è molto debole e così l'attenzione si concentra tutta sulle storie in stile antologico dei protagonisti. Ma alcune di queste sono interessanti, altre molto meno.
Se amate l'horror classico, probabilmente questa serie non fa per voi.
Commento
Voto di Cpop
65Pro
- L'approfondimento dei personaggi tramite racconti
- La fotografia e la regia
Contro
- Molti jump scare
- Storia base debole
- Dialoghi non all'altezza della fimografia di Flanagan
- Alcuni racconti risultano poco interessanti
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