Oscar 2023 nomination, i sequel che fanno la storia

Scopri perché gli Oscar 2023 verranno ricordati come un annata davvero speciale per i sequel, solitamente snobbati dagli Academy Awards.

Autore: Elisa Giudici ,

Gli Oscar non amano i sequel. Ve ne sarete accorti se seguite con una certa costanza i premi più importanti per il mondo dello spettacolo. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’accademia composta da circa diecimila votanti del mondo dello spettacolo che ogni anno organizza e assegna gli Oscar, ha le sue preferenze e i suoi gusti. Alla luce di quanto avvenuto decenni di storia degli Oscar sappiamo per esempio che ama molto i film bellici mentre raramente apprezza le pellicole di genere horror e fantascientifico.

Tra gli elementi poco apprezzati dall’Academy c’è anche il “fattore sequel”: se un film non è autonomo ma è il secondo capitolo di una saga o segue la storia di un predecessore, storicamente fa molta, molta più fatica a ottenere attenzione e nomination agli Oscar. A differenza di quanto succede al botteghino, dove imperano i franchise, i remake e i film che in generale fanno parte di un universo noto al pubblico, agli Oscar piacciono i film stand alone, indipendenti, autoconclusivi. Almeno fino a quest’anno.

Gli Oscar e i sequel

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Se avete dato un’occhiata alle nomination agli Oscar 2023 vi sarete accorti che stavolta la storia è molto differente. Stavolta infatti sono presenti alcuni film parti di un franchise o sequel di pellicole precedenti che sono riusciti a farsi largo nelle cinquine di finalisti, anche in categorie importanti.

Basta scorrere la categoria prestigiosa di miglior film, dove si piazzano due campioni del botteghino: Top Gun: Maverick e Avatar: la via dell’acqua. Il primo è il sequel del blockbuster del 1986, il secondo del film più redditizio di sempre al botteghino, arrivano in sala nel 2009. Tra i film più nominati compare anche Black Panther: Wakanda Forever, sequel del primo capitolo del franchise Marvel con protagonista T’Challa.

Tra tutti e 54 i film nominati quest’anno ci sono solo altri 2 film non auto-conclusivi. Il primo è Il gatto con gli stivali: l’ultimo desiderio nella categoria miglior animazione. Il franchise è uno spin-off di Shrek che vanta già parecchi capitoli, tornato al cinema dopo lunghi anni di silenzio. Il secondo è Glass Onion: A Knives Out Mystery, che tecnicamente è il sequel di Knives Out, anche se il suo stesso creatore Ryan Johnson ha posto parecchia insistenza sul fatto che i film hanno un protagonista comune ma sono totalmente indipendenti tra loro.

È utile citare qualche statistica per capire quanto i sequel siano raramente sbarcati agli Oscar. È la prima volta in 95 annidi storia degli Oscar che due sequel vengono nominati nella categoria miglior film. L’ampliamento recente della categoria da 5 fino a 10 titoli ha di certo aiutato questo risultato, ma vale la pena notare come un candidato come Black Panther: Wakanda Forever non ce l’abbia fatta.

Top Gun: Maverick è il terzo film sequel nella storia degli Oscar a ottenere una nomination dopo che i suoi predecessori non erano mai stati nominati. I sequel a riuscirci prima di lui erano stati due fuoriclasse come Mad Max: Fury Road e Toy Story 3. Nell’intera storia degli Oscar solo due sequel hanno vinto la statuetta come miglior film: Il padrino parte II e Il signore degli anelli: il ritorno del re.

Una piccola curiosità che vale la pena notare: dei cinque film sequel nominati quest’anno nessuno ha il numero 2 (o superiori) nel titolo. Una scelta stilistica che sembra quasi dettata a minimizzare la natura di sequel di questi titoli.

Avatar e Top Gun: i sequel conquistano l’Academy?

20th Century Fox
Jake nel suo avatar e Neytiri, l'uno accanto all'altra, con il cielo e la natura di Pandora come sfondo

Perché il secondo Avatar e il secondo Top Gun sono riusciti a ottenere la nomination come miglior film? Siamo nel territorio della speculazione ovviamente, ma si possono fare alcune ipotesi in merito.

Il primo fattore da tenere in considerazione è l’assunto, già citato, che in questo momento della storia del cinema i franchise dominano la scena: la maggioranza dei film che escono non sono opere originali, ma adattamenti che si rifanno a universi narrativi già noti al pubblico, persino ad alcuni rinverditi da decadi passate (vedi appunto Top Gun). L’Academy si trova dunque giocoforza a dover prendere in considerazione i sequel.

Storicamente poi non c’è nulla che l’Academy ami di più dei film che fanno bene all’industria e non è esagerato dire che La via dell’acqua e Maverick siano i salvatori del 2022 cinematografico. Due incassi da capogiro, specie negli Stati Uniti: Avatar 2 è andato in poche settimane sopra i due miliardi mentre Top Gun: Maverick ha superato il miliardo. La nomination in questo caso potrebbe rispecchiare una forma di ringraziamento o anche solo la popolarità di questi due titoli, a fronte di altri nominati poco visti dal pubblico e snobbati al box office.

Sia dietro Top Gun sia dietro Avatar ci sono due personalità carismatiche e amatissime a Hollywood: Tom Cruise e James Cameron. Entrambi quest’anno hanno fatto un ritorno di successo, erigendosi a paladini del cinema visto e consumato in sala, spendendosi attivamente per tutelare il circuito cinematografico. A Hollywood sono in tanti a non gradire l’impoverimento dell’esperienza cinematografica dovuto allo strapotere delle piattaforme streaming e queste nomination potrebbero essere un segnale indiretto, ma chiarissimo, agli addetti ai lavori.

Il caso Black Panther

Marvel Studios
Black Panther - Angela Bassett

Il discorso per Black Panther: Wakanda Forever è un po’ differente. Il film ha ottenuto 6 nomination, tra cui una attoriale per Angela Bassett, ma non si è imposto come miglior film. Wakanda Forever è un caso speciale, unico nel suo genere: fa infatti parte del genere cinecomics ed è indiscutibilmente collegato all’eredità di Chadwick Boseman, protagonista del primo capitolo scomparso per un tumore. Una morte che ha colpito nel profondo Hollywood.

La nomination ad Angela Bassett non era così scontata, anzi: il consenso attorno alla sua performance è cresciuto gradualmente, partendo dalla vittoria ai Golden Globes. Si tratta della prima candidatura attoriale di sempre per un film Marvel e anche della prima nomination per una donna afroamericana per un ruolo tratto dal mondo dei fumetti. Angela Bassett inoltre ha una carriera solida, una persona pubblica senza zone d’ombra e una storia di scarsa attenzione da parte dei premi per il suo lavoro: su di lei converge il voto di quanti vogliono che stavolta le arrivi un tributo per quanto le è stato tolto in anni passati.

I film rappresentativi come Black Panther: Wakanda Forever tendono a compattare i voti degli afroamericani membri dell’Academy. Quest’anno il campione afroamericano è proprio il film Marvel, mentre altri titoli importanti come The Woman King e Till non hanno saputo raccogliere lo stesso consenso dentro la comunità creativa nera. Oltre a Bassett però, le altre nomination sono arrivate dai premi tecnici e dalla categoria di Miglior canzone, dove la visibilità di una star come Rihanna, interprete del brano Lift me up, ha di certo dato una mano. Insomma, Black Panther non sembra un segnale così forte rispetto a un’ipotetica inversione di rotta dell’antipatia dell’Academy verso i sequel.

L’immagine di copertina è un collage di immagini tratte da Top Gun: Maverick di Paramount, Black Panther: Wakanda Forever di Marvel Studios e Avatar: La via dell’acqua di Disney.

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