Shazam! Furia degli dei, recensione: in bilico tra passato e futuro

Impossibile resistere al solito gioco speculativo di fronte a Shazam! Furia degli dei, il film DC che insieme a Flash chiuderà una faticosa era dei supereroi DC, in attesa di vedere cosa combinerà James Gunn. Cosa c’è del Shazam! pre-collasso DC e cosa è stato modificato e aggiunto in corso d’opera per tentare di creare un ponte verso la nuova fase dei supereroi Warner Bros?

In attesa di capire se e quando uscirà un terzo film dedicato a Shazam!, sembra evidente che Furia degli dei sia un titolo in cui qualche cambiamento c’è stato. Quasi di certo il finale e le scene extra del secondo Shazam sono state riviste e modificate in corso d’opera, ma il sospetto è che qualche aggiustata sia stata fatta anche al film vero e proprio.

Il risultato finale è un prodotto che sicuramente riesce a divertire, anche se risulta meno coeso e brillante rispetto al suo predecessore. A differenza di Black Adam però, Shazam! è una pellicola che ha qualcosa dire. Purtroppo spreca parte del suo notevole potenziale.

La trama di Shazam! Furia degli dei

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Il gruppo dei super Shazam! tenta di rendersi utile a Philadelphia, ma la città non sembra molto ricettiva rispetto ai suoi guardiani, tanto da averli soprannominati “Philly Fiasco”.

Il leader del gruppo, Billy Batson, vive con crescente ansia la possibilità che in futuro i suoi compagni di avventure possano allontanarsi dalla casa e famiglia adottiva a cui sono stati tutti affidati. Lui stesso sta per compiere 18 anni e non è ancora riuscito ad esprimere tutto il suo affetto alla madre affidataria Rosa.

Una nuova minaccia però costringerà tutto i giovani super a radunarsi al grido di Shazam! Le tre figlie di Atlante sono tornate, decise a vendicarsi del mago che ha rubato i poteri degli dei per donarli agli umani, scontrandosi con gli attuali Campioni della Terra.

Shazam! Furia degli dei non sfrutta tutto il suo potenziale

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Il secondo Shazam replica abbastanza bene la formula del primo film: supereroi sì, ma senza troppi patemi, all’insegna della comicità e di una valanga di strizzatine d’occhio alla pop e comic culture (avete visto tutti gli easter egg nel trailer di Shazam 2?).

Zachary Levi è ancora una volta l’alfiere di un supereroismo scanzonato e che non si prende troppo sul serio. Così quando attacca un drago al grido di “beccati questo Khaleesi!” o fa riferimenti al mondo Marvel, strappa sicuramente una reazione divertita al pubblico.

Più insoddisfacente è invece il trattamento riservato al trio di villain della pellicola. A due attrici iconiche come Helen Mirren e Lucy Liu sarebbe stato giusto dare ruoli meno prevedibili e che mettessero a frutto le loro capacità drammatiche e comiche.

Il loro carisma viene completamente sprecato. D’altronde la riuscita del primo Shazam! è dipesa e non poco dalla caratura attoriale di Mark Strong, che ne interpretava il cattivo. Le figlie di Atlante invece sono un concentrato td banalità e stereotipi mitologici, che rendono molto, molto prevedibile lo sviluppo del film.

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Un altro limite di Shazam! Furia degli dei è che non riesce sempre a sostenere il giusto ritmo narrativo. Ci sono molte scene di stasi in cui indugia un po’ troppo sulle azioni e le scelte dei personaggi, tirandola eccessivamente per le lunghe. La durata comunque non eccessiva di due ore salva il film dal perdersi per strada, ma si sarebbe comunque potuto sforbiciare un po’.

Dovendo muoversi con cautela in un mondo DC in fase di rinnovo, senza sapere che il suo finale sarà provvisorio o definitivo, tutto sommato Shazam! Furia degli dei è un film discretamente riuscito. Rimane solo il rammarico di quanta freschezza sia sia persa per strada, rendendo questo sequel molto più simile al cinecomics medio a cui il pubblico è già assuefatto.

L’immagine di copertina di questo articolo è tratta da Shazam! Furia degli dei di Warner Bros.