Tenet salverà il cinema del 2020? Tutti i motivi (e i numeri) dietro la pericolosa scommessa di Nolan e Warner

La stampa statunitense sta già salutando il film di Christopher Nolan come salvatore del cinema nel 2020. Warner Bros accetterà la sfida? Tenet è davvero l'unico film che può far ripartire l'industria cinematografica?

Autore: Elisa Giudici ,

Tenet salverà il cinema americano nel 2020? La stampa statunitense sembra già essersi convinta di sì, o quantomeno giornalisti e addetti ai lavori sembrano essere dell'opinione che tra le tante pellicole di alto budget in stallo che potrebbero dare il via alla riapertura del cinema a stelle e strisce, Tenet sia l'unica con la forza, la capacità e il coraggio di farlo. Non è certo un'opinione campata per aria: il film di Christopher Nolan è l'unico a non aver ufficialmente cambiato la proprio data d'uscita tra i tanti action o cinecomics ad alto impatto a dover uscire da qui all'autunno. Il 17 luglio 2020, data prevista peri il suo lancio in patria, si avvicina a grandi passi e smentite da Warner non ne sono arrivate. A ben vedere però neppure conferme: anche nell'ultimo trailer lanciato su Fornite non si insisteva certo sul quando il film sarebbe approdato in sala. 

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Osservando lo scenario statunitense bisogna rilevare che non dipende certo tutto da Warner Bros. Il circuito dei cinema rimane per la gran parte inattivo e sul chi vive. Anche oltre oceano si assiste a una fase di stasi in cui distributori, major ed esercenti si studiano a vicenda, esattamente come sta avvenendo in Italia per la spinosa questione delle uscite estive. I gestori della sala chiedono che pellicole avranno a disposizione per capire se vale la pena di riaprire, distributori e produttori vogliono sapere quante sale saranno aperte (e con che restrizioni) per capire se vale la pena giocarsi i film più importanti e costosi del catalogo durante l'estate 2020.

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Intanto lo streaming e le piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video entrano nelle abitudini degli utenti, mentre si assiste all'incredibile revival dei pochi drive-in scampati alla moria degli anni '80 e '90. Insomma, una certa voglia di "andare al cinema" c'è. A vedere cosa?  

Tenet e la profezia auto-avverante che diventa strategia commerciale

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Il film di Christopher Nolan non è di certo l'unico blockbuster che potrebbe usufruire della finestra estiva di uscita in sala, complice anche l'azzeramento delle piccole e medie uscite e della relativa concorrenza. In ordine sparso ai blocchi di partenza ci sono: No Time to Die, Black Widow, Mulan, Fast & Furious 9 - The Fast Saga, Wonder Woman 1984 e Top Gun: Maverick. Ovvero Disney, Universal, Marvel, Paramount e la stessa Warner Bros hanno tutte uno o più film commerciali ad alto budget e buona componente action da piazzare da qui a fine anno, in un delicato gioco d'incastro con le uscite autunnali più autoriali pensate per la cerimonia degli Oscar (che forse slitterà), le pellicole natalizie e il programma già fissato per il 2021. 

Qualcuno si è già chiamato fuori. James Bond e Vedova nera hanno già fatto sapere che faranno capolino nei cinema in autunno, quando e se i cinema riprenderanno a pieno regime. La mossa di MGM (major sull'orlo del fallimento e con pochissime pellicole all'attivo) in tandem con Universal è quasi obbligata per un film travagliatissimo come quest'ultimo 007, colpito da una serie infinita di rallentamenti, incidenti, problemi dentro e fuori dal set. Quella di Disney è di certo più sorprendente: se c'è un colosso che potrebbe qualificarsi come eroe e salvatore del cinema americano, prendendosi sulle spalle l'onere di rilanciare il comparto, è proprio quello della corazzata di Marvel-Star Wars-Disney/Pixar. Per numero di pellicole già pronte (e influenza sul sistema di distribuzione americana) Disney è molto più qualificata di Warner per questa operazione e rischia tutto sommato meno, date le sue dimensioni e i suoi franchise quasi a rischio zero.

Warner Bros
Il protagonista osserva un vetro incrinato da un foro di proiettile
Tenet sembra già destinato ad essere un film epocale, come che vada al botteghino

Eppure Disney sembra ben contenta di lasciare questo ruolo alla rivale, così come realtà più piccole come Universal e Paramount. Per la prima il 2020 è cominciato con una serie di insperati successi commerciali - vedi i casi L'uomo invisibile e il contestato The Hunt - mentre la seconda al momento vanta il secondo incasso globale del 2020 con Sonic e si gode il suo primo vero successo in odore di franchise da un paio di decadi. 

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Chi non risica non rosica: la strategia pericolosa di Warner Bros

Scorrendo bene il calendario la major che forse più di tutte ha da perdere è proprio Warner Bros. Tra le grandi è l'unica ad avere un titolo dalla sceneggiatura originale ed estraneo ad ogni franchise o lavoro precedente da lanciare: quel film è proprio Tenet. Un'operazione oggi è considerata pericolosissima e in pochi si azzardano in questo genere di scommessa, soprattutto quando bisogna rischiare un budget sopra i 100 milioni.

Inoltre per la stagione autunnale il colosso dell'intrattenimento statunitense è già alle prese con il difficilissimo lancio di Dune, il film di fantascienza basato sul romanzo di Frank Herbert. Il soggetto stavolta non è originale ma da molti è considerato maledetto, dati i precedenti film mai arrivati a produzione e l'unico, clamoroso fallimento della carriera di un grande artista e cineasta come David Lynch. Il fatto che non si sia fatta chiarezza su quanto sia costato il film lascia ad intendere che la cifra sia davvero astronomica, anche considerando le star coinvolte e il lunghissimo e maniacale lavoro di post produzione. A parte Wonder Woman 1984, Warner Bros non ha grandi franchise "sicuri" su cui capitalizzare, quindi si ritrova in un anno difficilissimo come il 2020 a dover lanciare due film ad alto budget e assai rischiosi. 

Warner Bros
I due protagonisti del film dialogano camminando per strada
La strategia commerciale di Tenet sembra proprio basata sul dipingerlo come un avvenimento epocale più che un film estivo

Stando alle prime stime degli analisti, a fronte di un budget non confermato ufficialmente di circa 200 milioni di dollari, Tenet dovrebbe fruttarne almeno 450 a livello globale per riparare le sue spese e generare dei profitti. Come spiegato nelle ultime analisi dei flop più clamorosi degli anni '10, nell'ultimo ventennio il periodo di sfruttamento in sala si è così assottigliato che un film per sperare di avere successo deve partire con numeri importanti già dal primo fine settimana di sfruttamento. Se c'è però un regista che può uscire vittorioso dall'impresa, quello è Christopher Nolan. 

Al momento è l'unico regista di ambizioni autoriali in grado di generare hit da botteghino paragonabili ai blockbuster, senza sacrificare le proprie ambizioni di cineasta. Dopo il successo della trilogia di Batman si è misurato con genere difficili da vendere al pubblico come la fantascienza dura e la ricostruzione storica e bellica, uscendone sempre vincitore. Per quanto lo neghi e minimizzi, Tenet sembra avere più di un punto in comune (o quantomeno una somiglianza tematica) con uno dei suoi film più amati in assoluto, ovvero Inception. Tra le sue produzioni Inception è anche una di quelle dal respiro più commerciale e action e Tenet sembra procedere con lo stesso passo. Intercettare il grande pubblico - compresa la fascia dei giovanissimi - non sembra essere impresa così fuori portata. 

Nolan contro il Covid-19 

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C'è però un'altra variabile da considerare: quante sale riapriranno e a quali condizioni. Secondo le stime degli analisti, per poter raggiungere i suoi obiettivi minimi Tenet ha bisogno di avere almeno 80% delle sale cinematografiche aperte negli Stati Uniti. Invece nella sola Los Angeles (la Mecca del cinema statunitense) la chiusura è per ora estesa a tutto luglio. C'è inoltre la questione di quanti posti saranno effettivamente utilizzabili con l'entrata in vigore di distanziamento sociale e delle sanificazioni anche nelle sale: se sarà usufruibile solo la metà o solo un terzo dei posti a sedere, a soffrirne sarà anche il numero dei biglietti venduti. 

Non bisogna poi dimenticare il ruolo cruciale che giocherà il minutaggio del film, ancora non dichiarato. Dunkirk non raggiungeva le 2 ore, Interstellar sfiorava le 3: Tenet quanto durerà? La differenza ha un peso economico tutt'altro che trascurabile. Nell'arco di una giornata un film di 90 minuti può essere proiettato una volta o due in più rispetto a una pellicola di 240 minuti. Inoltre è probabile che i cinema abbiano bisogno di pause più lunghe del passato tra una proiezione e l'altra, per poter pulire a fondo gli ambienti.

Warner Bros
I protagonisti del film illuminati da una luce rossa
Molte questioni riguardanti Tenet rendono difficile fare previsioni: ad oggi non si sa nemmeno quale sia il minutaggio del film

A controbilanciare tutti questi fattori sfavorevoli c'è però la possibilità che Tenet usufruisca di un'occasione unica: la mancanza di concorrenza. Le altre major con il loro silenzio assenso sembrano suggerire che se Warner Bros si accollerà il rischio di guidare la riapertura delle sale, loro non piazzeranno concorrenti forti nello stesso fine settimana. Forse non faranno nemmeno contro-programmazione, cedendo il campo in puro stile sanremese. Tenet potrebbe avere virtualmente a disposizione tutti i cinema e le sale degli Stati Uniti, per non parlare delle altre nazioni in cui tenterà l'impresa. Sarebbe un evento epocale, proprio il genere di occasione unica che le persone vogliono vivere in prima persona. Quanti accorreranno al cinema per dire "io c'ero", per evitare qualche infido spoiler apparso a tradimento sui social, oltre che per vedere il nuovo, misterioso film di Nolan? 

Il fatto che la stampa americana dipinga già il film come il salvatore del cinema evidenzia come è tutto il settore a tifare per Tenet: c'è voglia di record storici e sale piene, c'è la speranza di qualcosa fuori dal comune ma di stampo positivo di cui scrivere, c'è voglia di far ripartire il comparto col botto al botteghino. In questo senso dipingere Tenet come un film evento è quasi una profezia che si auto-avvera, o quantomeno la stampa che più che raccontare, plasma la realtà. L'importante è che Tenet diventi imperdibile come momento storico nella percezione del pubblico, che le sale siano stracolme nella prima giornata, che ci siano code e sold-out. Fatto quello, i media e i social spargeranno la notizia. Senza eventi sportivi come le Olimpiadi di rilievo, con il turismo estivo rallentato e la mancanza di concerti e manifestazioni live, Tenet rischia davvero di essere l'avvenimento estivo del 2020.

Altro piccolo elemento dell'equazione: per la prima volta nella filmografia di Nolan, il protagonista del film è interpretato da un attore afroamericano. Difficile che il ruolo da protagonista di John David Washington passi inosservato nel clima attuale statunitense. Se dovesse diventare uno dei grandi successi di Nolan o se il film contenesse un qualche riferimento importante alla questione razziale, Tenet potrebbe diventare una pellicola da sostenere (o nel caso peggiore da boicottare) per la comunità afroamericana, così come successo per Black Panther.

Warner Bros
Il protagonista interpretato da John David Washington
Tenet ha per protagonista un attore afroamericano, dettaglio che potrebbe rivelarsi tutt'altro che marginale

Un dettaglio poco noto è che a tifare per il film è soprattutto Christopher Nolan e non solo per motivi squisitamente artistici. Il successo del film potrebbe fruttargli una fortuna. Il regista di Dunkirk infatti avrebbe infatti strappato un incredibile accordo con Warner Bros. Nolan potrebbe prendere una lauta percentuale del prezzo del biglietto sin dalla prima settimana e non - come di consuetudine - da quando il film comincia a registrare profitti. Non c'è nulla di ufficiale in merito, ma le voci a riguardo si rinconcorrono da mesi. Secondo Deadline Hollywood, nei corridoi e tra gli addetti ai lavori si dice che Nolan potrebbe avere sino al 20% del cosidetto First Dollar Gross, ovvero godere di una fetta rilevante degli incassi del film sin dal giorno uno. Una percentuale così lauta porterebbe Warner Bros alla necessità di incassare ancora di più per poter rientrare del proprio investimento. 

Insomma, che sia un successo o un fallimento, che esordisca a luglio o si sposti in autunno, tutto in Tenet ha delle proporzioni enormi. Il suo risultati, come che vada, sono destinati a fare rumore. Intanto l'industria incrocia le dita e spera che Warner Bros si dimostri ancora una volta la major con il polso più fermo le l'attitudine più spregiudicata a Hollywood. 

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