Alice & Zoroku 1, recensione: com'è il nuovo seinen di saldaPress?

Autore: Domenico Bottalico ,

Dopo aver inaugurato Mangaka, la sua collana dedicata ai manga, con una serie di cult provenienti dagli anni 80 e 90 rimasti colpevolmente inediti nel nostro paese, saldaPress inizia a proporre al pubblico titoli contemporanei come questo Alice & Zoroku di Tetsuya Imai. Si tratta di un seinen serializzato su Monthly Comic Ryū da Tokuma Shoten a partire dal 2012 e con all'attivo 11 tankobon ma soprattutto un anime da 12 episodi disponibile anche in Italia su Crunchyroll.

Di cosa parla Alice & Zoroku 1

Zoroku è un fioraio. È il migliore in quello che fa ed ha la nomea di accontentare tutti i suoi clienti anche quelli con le richieste più assurde. L'unico problema è che Zoroku ha un caratteraccio: è tanto ligio al suo dovere quanto inflessibile e soprattutto non vuole che la sua quotidianità e le sua abitudini vengano disturbate.

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Dopo una consegna privata, lo scorbutico fioraio entra in un konbini e si imbatte in una bambina spaesata e apparentemente affamata che gli chiede aiuto in cambio di un desiderio. La bambina infatti dice di possedere un misterioso potere che le permette di tramutare in realtà qualsiasi cosa riesca a immaginare. Al netto rifiuto di Zoroku, la bambina scompare davanti ai suoi occhi.

Pochi minuti dopo, Zoroku si ritrova la bambina sul sedile posteriore della sua auto. Da lì inizia una folle corse per le strade della città perché Sana è fuggita dal laboratorio segreto in cui è cresciuta insieme ad altre ragazzine dotate del suo stesso potere, il Sogno di Alice.

Ma chi è che sta davvero dando la caccia a Sana? Non senza qualche remora, e grazie ai favori maturati, Zoroku decide di accoglierla a casa sua finché le acque non si saranno calmate ma la convivenza sembra subito partire con qualche buffa difficoltà.

Alice & Zoroku 1: oltre Arale c'è di più

Ad una prima superficiale lettura, Alice & Zoroku potrebbe ricordare, per dinamiche e impostazione, il mitico Dottor Slump & Arale di Akira Toriyama. Le interazioni al limite dell'esasperazione fra i due protagonisti dettate dalla totale ingenuità di Sana da un lato e dalla cocciutaggine di Zoroku dall'altro sono infatti molti simili a quelle del cult dell'autore di Dragon Ball.

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Proseguendo però nella lettura, questo primo tankobon mostra una certa stratificazione. C'è infatti sia un elemento più sci-fi che ricorda certe produzioni anni 80 ma anche di riflesso uno dei fenomeni pop più grandi degli ultimi anni ovvero Stranger Things - i parallelismi fra Eleven e Sana sono lapalissiani - ma anche una certa tendenza nel ritmo della narrazione e nell'introduzione dei vari personaggi a cercare dinamiche che avvicinano Alice & Zoroku a SpyxFamily pur trattandosi di due opere per tematiche ed intenti molto diverse.

Tetsuya Imai si divertente nel creare personaggi dalle caratteristiche fisiche ben definitive tanto quanto le loro forti caratterizzazioni che poi fa "scontrare". I due protagonisti in questo senso sono l'esempio più lampante. La tensione narrativa allora si muove oscillando fra gli inevitabili contrasti e le incomprensioni e i momenti di ingenua tenerezza e distensione. Sana scopre il mondo ma deve sottostare alle regole di Zoroku il quale a sua volta deve fare entrare un po' del caos della ragazzina nella sua vita mostrando qualche crepa nel suo proverbiale guscio.

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Si possono evidenziare due criticità in questo senso. Pur trattandosi del primo volume, i due protagonisti sono ancora molto acerbi nelle loro caratterizzazioni. L'autore pare non voler scoprire le sue carte ma neanche rinunciare alla loro centrali tralasciando i personaggi secondari che in tal senso avrebbe potuto fornire maggior supporto anche alla semplice narrazione. 

Per quanto dinamica, la lettura di questo primo tankobon spiazza in più di un frangente cambiando registro e genere in maniera spesso troppo repentina. Inoltre l'autore sembra più a suo agio nei momenti più legati all'action comedy che alla fantascienza in senso lato. È quando i due protagonisti interagiscono che Alice & Zoroku mostra tutto il suo carattere.

Su quest'ultimo punto è interessante innestare una riflessione sulla parte grafica di Alice & Zoroku. Lo stile del mangaka infatti risente della lezione importita da Toriyama e co. con anatomie realistiche ma non troppo e figure femminili molto kawaii e dagli occhioni enormi. Più in generale Tetsuya Imai gioca molto con gli stilemi del fumetto umoristico accentuando le espressioni grazie ad una line art pulitissima e molto sicura.

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Se l'utilizzo delle mezze tinte e dei retini è fondamentale per dare dinamicità e profondità alle tavole soprattutto quelle dove la figura predomina su sfondi minimali, l'unico aspetto da migliorare è quello del tratteggio. Dove viene usato per accentuare reazioni o espressione è ben gestito, dove invece è utilizzato per dare maggiore cineticità alle sequenze non migliora lo storytelling anzi lo rende a tratti difficile da decifrare - vedasi le sequenze in analessi con l'utilizzo dei poteri. 

Il volume

saldaPress propone Alice & Zoroku in un tankobon formato 13x18 cm con sovraccoperta. La cura carto-tecnica è sicuramente sopra la media: la carta scelta ha una ottima grammatura, la tonalità chiara premia il tratto dell'autore e la rifilatura delle pagine permette una lettura agevole. Sono presenti le pagine a colori ad inizio tankobon e, pur non essendoci extra, c'è da segnalare la bella retro copertina che illustra il negozio di Zoroku. Molto scorrevoli traduzione e adattamento.

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Commento

cpop.it

70

Alice & Zoroku è una lettura ideale per i nostalgici di Dottor Slump & Arale di Akira Toriyama. Le interazioni al limite dell'esasperazione fra i due protagonisti dettate dalla totale ingenuità di Sana da un lato e dalla cocciutaggine di Zoroku dall'altro sono infatti molti simili a quelle del cult dell'autore di Dragon Ball. Proseguendo però nella lettura si ritrova anche un intrigante elemento sci-fi che ricorda certe produzioni anni 80 e una certa tendenza nel ritmo della narrazione e nell'introduzione dei vari personaggi a cercare dinamiche che lo avvicinano a SpyxFamily pur trattandosi di due opere per tematiche ed intenti molto diverse.

Pro

  • ideale per i nostaligici di Dottor Slump & Arale e per i fan di SpyxFamily
  • divertentissime le interazioni fra Sana e Zoroku

Contro

  • primo tankobon meramente introduttivo
  • qualche passaggio non è chiarissimo graficamente
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