Code 8 - Parte 2, recensione: il ritorno di supereroi urbani di Netflix

Autore: Manuel Enrico ,

Mentre il Marvel Cinematic Universe sta affrontando la sua crisi e il mondo DC Comics sta muovendo i primi passi di una rinascita altrettanto necessaria, tocca ad altri farsi carico di tenere alta la bandiera dei supereroi. Che si tratti dei cinici antieroi di The Boys o della versione animate di Invincible, il pubblico ha trovato nuovi modi per intendere il supereroe cinematografica, andando anche oltre a disamine allegoriche e affrontando il genere da un punto di vista più concreto e disincantato. Sotto questo aspetto è impeccabile Code 8, produzione Netflix che a partire dal 2019 sembra aver trovato in una visione ‘criminale’ il futuro della narrativa supereroica, come ribadito da Code 8 – parte 2.

Il primo capitolo di Code 8 approdava su Netflix nel 2019, momento in cui l’MCU era il massimo esponente del genere, e portando sul servizio streaming un film che, complice la ben nota qualità altalenante di Netflix, non era certo atteso come un titolo rivoluzionario.  Pur dovendo riconoscere che la prima parte di Code 8 non mostri particolari guizzi narrativi, non si può nascondere come si sia in realtà rivelato una sorpresa, soprattutto considerando che la storia firmata da Jeff Chan è l’ennesimo recupero della grande N Rossa dal calderone dei progetti mai realizzati e resi carne da cannone per il proprio catalogo.

Code 8 - Parte 2: su Netflix tornano i supereroi urbani di Jeff Chan

Code 8 - Parte 1 ci aveva rivelato che all’interno della cittadina fittizia di Lincoln City, il 4% degli abitanti possiede delle abilità sovraumane. Questa loro condizione li ha resi dei pericoli per il resto dei residenti, tanto che i superumani sono stati registrati e costretti a vivere ai margini della società. Tra questi anche Connor Reed (Robbie Amell) che viene coinvolto in un losco giro di traffici di una particolare droga, ottenuta proprio dal midollo spinale dei possessori di poteri. Al termine del primo film, Connor era costretto a utilizzare i propri poteri per salvare la madre, uccidendo però delle persone.  Nonostante fosse vicino ad ambienti rivoluzionari, guidati da Garrett Kelton (Stephen Amell), Connor si consegnato alle autorità, per affrontare le conseguenze delle sue azioni.  

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Code 8 pt. 2

All’inizio di Code 8 – Parte 2, vediamo Connor uscire di prigione, dopo aver scontato la sua pena. Ad accoglierlo trova proprio Garret, che lo riporta a Lincoln City, come gratitudine per essersi addossato le sue colpe. Una scelta che Connor non recrimina, ma non intende più avere a che fare con Kenneth, dando vita a una separazione tra i due.

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Dopo un flahsforward di tre mesi, Connor lavora saltuariamente presso un centro sociale, legnadosi alla responsibile, Mina. Nel frattempo, Garrett ha preso una strada diversa diventando un gangster a tutti gli effetti, gestendo la produzione e la distribuzione "eticamente" di Psyke, una droga derivata dal liquido spinale di individui con superpoteri.

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Nonostante non esista un vero e proprio impedimento legale all’utilizzo dei poteri, la polizia del LCPD non intende farsi cogliere impreparata. Dopo il fallimento del progetto Guardian, viene varata una nuova iniziativa fondata sull’utilizzo di cani robot. Sono propri questi a creare una certa agitazione tra la comunità dei superumani, quando alcuni eventi portano a galla la pericolosità di questo progetto. Secondo gli agenti, i robot non rappresentano una minaccia letale, agendo piuttosto come deterrente. Tuttavia, quando il fratello della quattordicenne Pav (Sirena Gulamgaus), anch'essa dotata di superpoteri, viene ucciso su ordine del sergente King (Alex Mallari Jr.), la situazione precipita. Pav, testimone dell'omicidio, diventa il bersaglio di King, e sarà Connor a offrirle aiuto, non avendo altra scelta se non chiedere supporto a Garrett.

Una seconda parte convincente

Contrariamente al primo capitolo di Code 8, dove la gestazione era un progetto sperimentale, il buon riscontro del primo arco narrativo della saga di Jeff Chan ha spinto Netflix a puntare maggiormente sul seguito. Questo ha comportato una writing room più ampia, dove sono accolti altri sceneggiatori che hanno dato un contributo all’evoluzione del mondo, ma che al contempo hanno rappresentato una pletora di voci che non sempre ha trovato una convincente univocità.

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Code 8 pt. 2

Pur preservando i temi cardine del primo film, come la brutalità della polizia, il razzismo o la classificazione sociale, Code 8 parte 2 introduce nuove suggestioni narrative, come l’intelligenza artificiale, cercando di espander ulteriormente questo universo narrativo. Pur trovando degli ottimi spunti e dando vita a una storia dal ritmo serrato, la sensazione è che questo lavoro corale tenda in alcuni passaggi a perdere di coerenza, quasi la trama fosse nata non organicamente come evoluzione dei personaggi e del loro vissuto, quanto più una fredda sequenza di momenti necessari per arrivare a una conclusione.

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Questa apparente debolezza viene compensata da un buon utilizzo degli effetti speciali, che pur lasciando la sensazione che ci sia una cura inferiore al primo capitolo, non mancano di dare una sferzata adrenalinica alla manifestazione dei poteri, cuore della storia, che sono resi con particolare vivacità, creando delle combinazioni tra potere e ambientazioni di grande efficacia. Una grinta dinamica che si perdere nelle scene di combattimento ravvicinato, dove una coreografia poco ispirata e un’impostazione di camera non sempre in grado di premiare lo sforzo fisico degli interpreti mancano di dare il giusto spessore a questi momenti.

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Code 8 pt. 2

Complice la buone performance del cast, che riesce a trasmettere la giusta evoluzione dei personaggi quanto dell’ambientazione, Code 8 non può che essere giudicato che nella sua interezza, ponendosi come una convincente variazione sul tema supereroico. Le due parti compongono un unico affresco umano, che emerge come vivido e credibile grazie a una caratterizzazione di temi e aspetti sociali di forte impatto, che vanno a completare un’opera di world building intrigante.

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Commento

cpop.it

80

Complice la buone performance del cast, che riesce a trasmettere la giusta evoluzione dei personaggi quanto dell’ambientazione, Code 8 non può che essere giudicato che nella sua interezza, ponendosi come una convincente variazione sul tema supereroico. Le due parti compongono un unico affresco umano, che emerge come vivido e credibile grazie a una caratterizzazione di temi e aspetti sociali di forte impatto, che vanno a completare un’opera di world building intrigante.

Pro

  • Ambientazione intrigante
  • Evoluzione organica del primo capitolo
  • Utilizzo dei poteri ben studiato

Contro

  • Trama forzata in alcuni passaggi
  • Scene di lotta non sempre ben gestite
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