Le prime cotte, il primo bacio, le prime gelosie... Ogni manga shōjo che si rispetti vuole raccontare questi "piccoli problemi di cuore", ma l'amore non è solo quello sentimentale e romanico. Pensate, ad esempio, all'amore fraterno: se c'è un titolo che mette al centro della storia il complesso rapporto tra fratello e sorella, quello è Cuore di menta.
Wataru Yoshizumi, madre di Marmalade Boy, ha scritto e disegnato Cuore di menta a partire dal 1997, edito da Shūeisha e pubblicato sulla rivista Ribon, giunto poi in Italia nel 2001. Cuore di menta 1 è un manga shōjo di ambientazione scolastica e uno dei titoli più noti nel panorama gender bender, ossia storie in cui un personaggio camuffa il proprio genere.

Spin-off di Solamente tu, altra nota opera della sensei Yoshizumi, narra la bizzarra storia di Maria e Noel, rispettivamente ragazza e ragazzo, due gemelli il cui rapporto fraterno sembra in crisi in seguito al trasferimento di lei nei dormitori di un'altra scuola. Suo fratello, estremamente possessivo, decide di aggiungerla indossando vestiti femminili e parrucca, fingendo di essere una ragazza.
Cuore di menta è tornato in Italia nel 2024 con un'edizione tutta nuova a cura di Planet Manga, pronta a regalare al pubblico una nostalgica commedia sentimentale che ha scritto la storia dei manga per ragazze.
Cuore di menta 1: uno shōjo per eccellenza
Chi non ha mai letto la prima edizione di Cuore di menta probabilmente non si aspetta un incipit tanto bizzarro e inverosimile come quello che vede un fratello gemello vestirsi da donna 24 ore su 24, senza che nessuno se ne accorga, solo per controllare e compromettere i coinvolgimenti sentimentali della sorella.
Il gender bender non è cosa nuova nel panorama shōjo: si pensi a un altro cult come Host Club - Amore in affitto di Bisco Hatori (di cui potete recuperare l'adattamento anime su Netflix) oppure, fra i titoli più recenti, la thriller-comedy Mariagetoxin (qui la recensione). Si tratta di un espediente narrativo affiliato all'equivoco, un elemento classico e cardine della commedia, motore di tutta una serie di vicissitudini ilari, bizzarre e ingarbugliate.

In Cuore di menta 1, tuttavia, è il contesto del gender bender a sembrare surreale. Nelle prime pagine, infatti, diversi adulti accettano di buon grado lo strampalato piano di Noel (persino la preside della scuola di Maria), come se essi non avessero alcun potere contro i giovani protagonisti.
Questo, in effetti, non è altro che un piccolo specchio di ciò che vuole essere l'opera di Wataru Yoshizumi: un posto dove la rigida fedeltà alla realtà, tipica delle persone mature, non è bella quanto la visione sognante, fantasiosa e talvolta iperbolica dei giovani, per cui tutto può diventare possibile.
Quando anche il lettore adulto avrà abbandonato il suo - talvolta tossico - attaccamento alla triste realtà, potrà godersi quello che è lo shōjo per eccellenza: una commedia romantica che pullula di bishōnen, tra primi appuntamenti e occhi sognanti, senza però dimenticare una trama semplice ma accattivante, che a volta riserva anche qualche piccolo colpo di scena.
Vale la pena acquistare Cuore di menta 1?
Quella di Planet Manga è una riedizione incantevole, con volumi di oltre 300 pagine, sovraccoperta e illustrazioni a colori. Certo, non è sempre facile approcciarsi o riavvicinarsi a un'opera con albi così "consistenti", specie se il costo individuale inizia a diventare più impegnativo, ma il nuovo Cuore di menta 1 è già da considerarsi un pezzo da collezione, soprattutto grazie ad alcuni elementi che lo rendono una vera chicca.
Oltre alla scelta di mantenere per la prima volta le onomatopee originali, in Cuore di menta 1 è riportata una delle rarissime occasioni in cui la stessa mangaka annota errori e discontinuità da una tavola all'altra. C'è una scena, infatti, in cui Noel bagna la manica destra del maglioncino di Maria, ma nella tavola successiva diventa la sinistra. Una nota di Yoshizumi recita cosi:
Ho confuso le maniche destra e sinistra. Pardon!

Cuore di menta 1 riserva una sorpresa al lettore, potremo dire una guest star: difatti, una vignetta presenta i disegni di Naoko Takeuchi, regina dei majokko e madre di Pretty Guardian Sailor Moon. Questo è l'incontro di due grandissime artiste i cui stili sono diventati sin da subito un'indistinguibile firma, nonché parte dello stesso immaginario manga, non soltanto shōjo.
Il character design di Wataru Yoshizumi, infatti, è impresso nella mente di qualunque lettore attivo negli anni '90-'00 e oltre, e in Cuore di menta 1 trova già una piccola evoluzione rispetto a Marmalade Boy o le opere precedenti. C'è sempre più cura per l'espressività dei personaggi che varia dall'atmosfera sognante al momento buffo, così come non potevano non esserci quelle vignette ultra-romantiche, sospese nello spazio e nel tempo, che in una serie anime si sarebbero tinte di rosa.
Un'altra chicca di Cuore di menta 1 è la presenza di personaggi che rompono la quarta parete, non solo rivolgendosi direttamente al lettore ma anche palesando la propria natura, con una piacevole ironia su uno dei cliché più discussi di ogni commedia romantica: l'amore a prima vista.

Spesso è Noel a farlo, poiché il racconto è narrato maggiormente attraverso il suo punto di vista. Anche se non è il solo protagonista, è sicuramente il personaggio più ricco e sfaccettato, nonché portatore dell'evento scatenante della trama.
La lettura di Cuore di menta 1 è scorrevole, benché l'assenza di veri e propri capitoli e, dunque, di un indice possa rendere ostico orientarsi in un volume di oltre 300 pagine. Una volta intrapreso questo viaggio, però, non se ne può fare a meno, accompagnati dall'umorismo e dalla dolcezza di un racconto coinvolgente.
Immagine di copertina di Amazon.it
Commento
Voto di Cpop
83Pro
- Storia coinvolgente e divertente
- Alcune illustrazioni a colori
- Guest star Naoko Takeuchi
Contro
- Manca un indice con i capitoli
- Costo proporzionato al numero di pagine ma comunque un po' impegnativo
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