Fly Me to the Moon, recensione: una commedia irresistibile con Scarlett Johansson e Channing Tatum

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Autore: Nicholas Massa ,

Fra i più grandi e impensabili risultati compiuti dall’umanità nel corso della sua storia, si annoverano sicuramente i tentativi di lasciare la superficie terrestre, alla conquista di ciò che del cielo ci ha da sempre affascinato: le stelle. Verso la fine degli anni sessanta, e nel periodo immediatamente precedente agli anni '70, America e Russia avevano dato il via alla cosiddetta “corsa alla luna”, dando seguito a una serie di tentativi che hanno reso plausibile e concreta l’idea del viaggio umano oltre il cielo, con conseguente approdo su superficie extraterrestre. Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna trova la propria voce partendo proprio dai moti emotivi e tangibili di un periodo storico come questo, lavorando da vicino la stessa storia umana con una serie di idee e riflessioni di fondo che spaziano pure oltre la plausibilità di alcune teorie in merito all’allunaggio americano.

È bene ricordare, però, che la voglia di spingersi oltre i limiti dell’umana comprensione e le possibilità della scienza moderna non sono state le uniche ragioni a spingere uomini e donne verso i risultati compiuti dal lancio dell’Apollo 11 nel 1969, dato che la storia ci offre anche un altro ingombrante punto di vista. La voglia implacabile di raggiungere la Luna, da parte degli americani, si è posta fin da subito anche come concreta risposta e dimostrazione di forza nei confronti di una Russia che, fino a quel momento, era stata l’oscuro nemico nel freddo di una guerra difficile da definire in toto.

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Scontro, potere e sogni, quindi, hanno alimentato un viaggio da molti considerato praticamente impossibile, eppure concreto e indimenticabile. Disponibile nei cinema italiani dall’11 luglio 2024, Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna è stato prodotto da Apple Studios, Berlanti-Schechter Films, These Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna: tra storia, complotto e pubblicità

Il racconto di Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna si concentra sulle vicende di due personaggi principali: Kelly Jones (Scarlett Johansson), una pubblicitaria di professione che vive la propria vita senza mai esporsi troppo e Cole Davis (Channing Tatum), pilota americano e direttore dell’operazione Apollo 11, nonché dipendente della NASA. Che cosa potrebbe mai accomunare e incrociare la vita di due persone così diverse? Semplice, la corsa verso la Luna.

Quando facciamo la conoscenza di Kelly, impariamo subito a conoscere il suo carattere e una precisa e particolare caparbietà nel realizzare la propria visione sicuramente non da tutti. Il suo talento nel leggere il prossimo si lega alla perfezione allo spietato e ambiguo mondo delle pubblicità, e in un momento storico in cui l’America vuole dimostrare la propria supremazia, ancora una volta, sul resto del mondo, quale miglior mezzo della televisione per tutelarsi e costruirsi in tal modo?

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Così Kelly viene contattata dallo stesso governo degli Stati Uniti con una richiesta molto specifica: unirsi agli attuali lavori all’interno della NASA, per l’operazione Apollo 11, cercando di valorizzarne le ragioni e spingendo gli americani ad appassionarsene come non avveniva più da tempo. La pubblicità, la scienza e la storia, quindi, di pari passo a un immaginario culturale rimasto praticamente impresso nella storia del mondo. Come si potrebbe mai rendere più appetibile una missione tanto delicata come questa? Come reagirà il grande pubblico alle mosse della protagonista, specialmente a seguito dei precedenti e drammatici fallimenti in questo senso? Fino a dove potrebbe spingersi il governo degli Stati Uniti d’America pur di prevaricare sulla Russia?

Courtesy of Sony Pictures.
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Menzogne, complotto e sincera commozione, Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna è innanzitutto una commedia romantica che si nutre della storia, e proprio da questo è bene partire per cercare di analizzarne le ragioni primarie. Il campo da gioco in cui si muovono i vari tasselli si relaziona innanzitutto con la caratterizzazione dei due protagonisti principali, proiettandone le ragioni, chiare e profonde, in qualcosa di molto più grande di loro e di storicamente celebre. Mentre la missione dell’allunaggio prende gradualmente forma e piede, legandosi alla memoria comune del pubblico in sala, ecco che subentrano una serie di sviluppi e ipotesi impossibili e connesse ad alcune teorie complottiste che da sempre aleggiano intorno al viaggio compiuto dall’Apollo 11.

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Da alcune letture in questo senso, Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna riesce a costruire un discorso che va oltre la stessa storia, come la conosciamo in via ufficiosa, lavorando le ragioni più ambigue di una nazione apparentemente disposta a tutto pur di dimostrare la propria supremazia sul mondo. Da ciò uno dei lati più interessanti della pellicola diretta da Greg Berlanti, capace non solamente di far appassionare alla materia romantica in corso, ma anche di riflettere sul grande potere delle immagini, e sulla profonda connessione fra pubblicità, schermo e ideologia.

Courtesy of Sony Pictures.
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È l’America stessa, in questo specifico caso, ad essere messa sotto la lente d’ingrandimento di un’analisi che tenta di spogliarne le ragioni culturali più comuni, in favore di un processo in cui nessuno viene praticamente risparmiato, arrivando a toccare corde delicate che sarebbe interessante approfondire oltre la dimensione della commedia. L’immaginario americano quanto è debitore alla pubblicità e a personaggi come quello di Kelly? Quanto, delle sue credenze comuni e tutt’ora attuali, si connette con un lavoro di sponsorizzazione che nel tempo è diventato modello da seguire oltre il piccolo schermo? Quanto c’è di vero in tutto questo, e fino a dove si riesce a manipolare lo spettatore comune, trasformando i beni di consumo in veri e propri elementi nei quali immedesimarsi e riconoscersi apertamente?

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Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna parla di tutte queste cose e si spinge pure oltre. Ne analizza le modalità, incastrandone le ragioni innegabilmente storiche in un contesto, però, dominato dalla comicità. Questa è una costante in ogni sviluppo e momento, ponendo continuamente l’accento sui personaggi e sui loro rapporti e legami. In tutto ciò troviamo la chimica fra Scarlett Johansson e Channing Tatum, piuttosto convincente, e tutta una serie di personaggi di contorno che sanno come arricchire e far affezionare praticamente nell’immediato.

Courtesy of Sony Pictures.
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Ecco che, partendo da una delle operazioni più celebri nella storia dell’umanità, Fly Me to the Moon - Le due facce della Luna ne analizza le ragioni e soprattutto le letture più estreme, costruendoci sopra una narrazione sia sopra le righe, che attraente e divertente. Nella leggerezza generale, sono proprio le riflessioni di fondo a fare la differenza, anche laddove la più classica delle strutture da commedia romantica continua a dirigere le circostanze di una scrittura che sa come lasciare il segno.

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Commento

Voto di Cpop

80
Fly Me to the Moon è un film perfettamente calibrato in termini di scrittura e commedia. Sfruttando un momento storico preciso della storia umana, e la chimica fra i suoi attori protagonisti, il lungometraggio diretto da Greg Berlanti lascia il segno proprio grazie a una spigliatezza esilarante da non sottovalutare. In parallelo troviamo il gioco della realtà, il continuo insinuare qualcosa che, contro ogni aspettativa, si lega perfettamente a tutto il resto, restituendo una freschezza generale e un respiro tutto personale al lavoro sul grande schermo.

Pro

  • Il lavoro fatto da Scarlett Johansson e Channing Tatum coi rispettivi personaggi.
  • La scrittura di una commedia che sa essere sia esilarante che amara, per certe cose.
  • L'idea di fondo a legarsi con le teorie complottiste riguardo l'allunaggio.
  • La ricostruzione storica nei termini più tecnici.

Contro

  • La prevedibilità della struttura narrativa lato romantico.
  • -
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