Dopo il successo della serie anime dello studio NAZ, giunta su Netflix nell'ottobre 2023, J-POP Manga porta in Italia Good Night World, manga scritto e illustrato da Uru Okabe, che in 5 volumi racconta la storia di una famiglia disfunzionale al limite tra la realtà e la fantasia.
Good Night World è uno shōnen pubblicato in Giappone tra il 2016 e il 2017, precursore di una tematica che ha sempre fatto parte della cultura pop come elemento quasi fantascientifico, ma che negli ultimi anni, successivi alla conclusione del manga, ha preso sempre più piede nella vita di tutti i giorni: l'impiego dell'intelligenza artificiale.
Grazie alla versione BOX di J-POP Manga, di cui si apprezza il design ad hoc che non ripete le illustrazioni delle sovraccoperte, abbiamo potuto leggere i 5 volumi di Good Night World, entrando subito nel vivo della storia di Okabe-sensei.
Di cosa parla Good Night World?
Good Night World racconta la storia di una famiglia disfunzionale giapponese: il figlio più grande, Taichiro Arima, non ha più un buon rapporto con il fratello Asuma e soprattutto con il padre Kojiro, mentre della madre non si ha più traccia da diverso tempo.
Ormai un hikikomori a causa di un trauma subito, Taichiro trova rifugio in PLANET, un gioco online in cui egli vive in una realtà virtuale insieme ad altri giocatori che hanno sopperito alle mancanze della sua famiglia. Tuttavia, quello che sta per accadere dentro e fuori dal gioco è inimmaginabile e comprometterà l'equilibrio tra la realtà virtuale e quella tangibile.
Offrendo ogni tanto spiegazioni esaustive di specifiche dinamiche di PLANET, Good Night World mira a raggiungere un gruppo eterogeneo e non composto soltanto da esperti in materia. Anche se in un primo momento alcune dinamiche di gioco possono sembrare complesse per chi non mastica il gaming online, i frequenti inserti tra un capitolo e l'altro sono piacevoli parentesi volte ad arricchire il bagaglio di conoscenze per esplorare appieno questo mondo. In tal senso, anche i dialoghi tra i personaggi fungono spesso da riferimento per i neofiti, senza tuttavia cadere nel mero didascalismo.
Quello di PLANET è un mondo virtuale e alternativo in cui i diversi intenti dei giocatori si incontrano e scontrano, tra chi lo considera un passatempo, chi un rifugio e chi finisce per sovrapporlo alla realtà stessa. L'autore del manga tratta i diversi rapporti con PLANET senza alcun giudizio sottinteso, riservando alla sensibilità del lettore la facoltà di lasciarsi cullare o meno dall'idea di un posto in cui vivere mentre il vero io sopravvive nella realtà di tutti i giorni, proprio come nel caso di Taichiro.
Sembrava fin troppo immerso in questo mondo virtuale... Proprio come se per lui la realtà non fosse mai esistita...
Good Night World è innanzitutto il racconto di un amore tormentato, fatto di sentimenti repressi, frasi mai pronunciate, rancori e voglia di essere perdonati: il complesso amore familiare. In PLANET Taichiro può scegliere la propria famiglia, costruire da zero rapporti che nella vita reale sono difficili da ricucire, vivere una seconda opportunità in un universo alternativo in cui vigono le regole di gioco come fosse una nuova società in cui integrarsi, in cui ci si può sentire più forti.
Questo dramma familiare si inserisce presto nel filone thriller sci-fi, intavolando una discussione sul rapporto tra l'essere umano e l'intelligenza artificiale, servendosi dei giochi VR per rendere ancora più "pop" un argomento di per sé vasto e complesso. L'IA nella cultura popolare ha spesso posto un interrogativo fondamentale vivo anche in Good Night World:
A cosa pensa l'intelligenza artificiale in punto di morte?
Uru Okabe tocca questo eterno dilemma della coscienza rendendolo ancora più vicino alla complessa sfera delle emozioni, indagando sulle ragioni che spingono un essere umano a creare un'intelligenza artificiale di un certo tipo, trovandole "semplicemente" nel cuore. Good Night World si interroga sulle possibili conseguenze di un disperato gesto di amore.
Vale la pena leggere Good Night World?
Chi si è avvicinato subito al manga di Good Night World probabilmente lo ha fatto perché già a conoscenza della serie anime di Netflix (qui la recensione di Good Night World), che nel periodo d'uscita si era dimostrata un vero asso nella manica e un titolo sorprendente all'interno del catalogo, nonostante l'opera originale fosse ancora inedita in Italia.
Se è vero che l'animazione può rendere ancor più giustizia alle sequenze dinamiche di un manga - e nel caso dell'anime di Good Night World siamo di fronte a un ottimo risultato - c'è da dire che lo stile di Okabe-sensei riesce da sé nell'intento di comunicare il giusto ritmo al lettore, passando dalle scene di lotta tra i player ai momenti più statici e drammatici della realtà.
In Good Night World, infatti, si alternano azione e quiete, entusiasmo e disperazione, continue dicotomie che per buona parte coincidono con il passaggio dalla realtà virtuale a quella tangibile. Questo nell'anime è scandito dal gesto di accensione e spegnimento del visore, mentre nel manga la transizione è meno netta, più naturale e fluida.
Anche lo stesso stile, quindi, si adatta al cambiamento di tenore, arrivando a rappresentare alcuni personaggi come se il malessere avesse completamente stravolto il loro volto, attraverso spesse linee scure, giochi di ombre e un'attenzione particolare sugli sguardi, che diventano vuoti.
Per questo motivo, rispetto all'adattamento animato, l'opera originale è in grado di trasmettere molto di più al lettore le atmosfere cupe e angosciose, rese con maggiore intensità e convinzione, come quegli stessi sentimenti negativi attraversassero il tratto stesso e si posassero sulla pagina. Talvolta, però, alcune tavole sono visibilmente meno elaborate, con tanto di fondi totalmente bianchi che provocano un effetto straniante, probabilmente a dimostrazione di tempistiche di lavoro ristrette che hanno compromesso la resa finale. Si tratta chiaramente di un neo rispetto a un'opera incredibilmente valida, ma certamente non è da ignorare.
Il primo grande colpo di scena nell'anime è, in realtà, un evento scatenante nel manga. Nell'opera originale i ritmi sono gestiti diversamente, per cui la prima grande rivelazione di Good Night World non sembra troppo forzata come il pubblico l'ha probabilmente assorbita nella serie, bensì si tratta di una premessa narrativa da cui la storia parte e verso cui questa giunge, un punto saldo di partenza e di arrivo anziché un plot twist che nell'anime ha rischiato di essere un po' banalizzato.
Un passo alla volta, il racconto di Okabe-sensei cattura l'attenzione del lettore e sa mantenerla fino alla fine, con un climax ascendente di emozioni, ravvivate da alcuni colpi di scena che arrivano all'occhio e al cuore come un colpo d'arma sparato in sordina, provocando "danni" irreparabili. Chi legge Good Night World tutto d'un fiato, infatti, ne esce emotivamente devastato, eppure non può fare a meno di andare avanti e capire fino in fondo quell'indagine psicologica che l'autore mette a nudo, mostrando le fragilità degli esseri umani, le loro contraddizioni più scomode.
Uru Okabe rivela la natura umana così com'è, pur posta in un racconto che supera i limiti della realtà. Good Night World arriva come un'opera credibile, autentica, in grado di strappare amari sorrisi tra le lacrime.
Commento
Voto di Cpop
96Pro
- Storia accattivante e dalla forte carica emozionale
- Interessante sviluppo della tematica dell'IA
- Lo stile restituisce le atmosfere del momento narrativo, soprattutto quelle più cupe
- Versione BOX ha un design a sé coerente con l'opera
Contro
- Alcune tavole meno elaborate
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