Preferisci morte o schiavitù?
La Stagione della Ossa (The Bone Season, che gioca sul doppio significato di bone, osso o redditizio, tipico del mondo dei ladri), incantevole romanzo d’esordio di Samantha Shannon risalente al 2013 e pubblicato in Italia da Mondadori, è il primo volume di una saga ambientata in un mondo distopico e crudele, con forti elementi tratti dal genere fantasy e protagonisti young-adult.
Una complessità narrativa e l'eccezionale world-building lo hanno reso uno dei libri più chiacchierati degli ultimi anni, grazie alla costruzione di un universo ricco di sfumature e che miscela negromanzia, occulto, mistero, attingendo ad influenze classiche della distopia e del fantasy, ma con tocchi innovativi e distintivi, quali i toni dark e la ferocia ben dichiarata sin dall'inizio.
Siete pronti a scoprire la distopica quanto dispotica Repubblica di Scion?
- "Scion è il luogo più sicuro della Terra"
- Un world-building da manuale
- Non solo Paige Mahoney: personaggi credibili
- Dispotismo e coercizione del diverso: come amautorici e innaturali affrontano il medesimo destino
- Un viaggio immersivo: il punto di vista singolo
- Un'edizione pregiata
"Scion è il luogo più sicuro della Terra"
Paige Mahoney non ha mai desiderato frequentare un'Università, o diventare qualcuno, un giorno: alla veneranda età di 20 anni, la giovane si ritrova costretta a mentire al padre, unico componente della sua famiglia ancora in vita, poiché la verità sul suo conto potrebbe ucciderlo, letteralmente.
Eppure, Paige si reca spesso a fargli visita, fingendo talvolta di avere un ragazzo per giustificare la sua assenza, oppure di lavorare troppo al locale in cui l'hanno da poco assunta. Una bugia terribile, imbarazzante a tratti, ma efficace.
Essere dotati di poteri occulti e psichici è reato nella Repubblica di Scion, nel 2059 quel che resta della nostra Londra, e Paige occupa un posto speciale nell'Olimpo degli individui definiti dalla società come Innaturali.
Nota come il braccio destro dell'Obbligante Bianco, la sua condizione di dreamwalker (che le permette di passeggiare nella dimensione spirituale degli esseri umani), celata persino ai suoi più cari colleghi, la rende oltremodo singolare persino nelle file della criminalità organizzata, il cosiddetto Sindacato: un gruppo criminale sotterraneo, un luogo sicuro per gli Innaturali come lei, ma anche un Paradiso abitato da diavoli che, in cambio di una copertura, sfrutta le abilità dei malcapitati.
Sempre al fianco dell'astuto Jaxon, uno dei più potenti mimo-lord del Sindacato, temuta da amautorici (esseri umani non dotati di poteri) e veggenti, la vita di Paige cambia radicalmente il 7 marzo del 2059.
Anziché tornare nei suoi alloggi, la giovane donna decide di recarsi a far visita al padre ma, lungo il tragitto, viene fermata e quasi catturata da una coppia di Vigil, i metroagenti della Divisione di vigilanza notturna: ironia della sorte, un ordine composto da indovini e Innaturali come lei che, anziché accettare un'indegna morte, decidono di servire quali cani da caccia di Scion per 30 anni. Dopodiché, saranno impiccati.
Nonostante l'indole generalmente pacata, Paige lascia che le sue emozioni negative e il panico abbiano la meglio, tanto da provocare la morte di uno dei due, mentre decide di risparmiare il secondo: pessima mossa, Paige.
Difatti, non ci vorrà molto prima che la donna venga rintracciata, catturata e sedata.
Paige sa, è consapevole che non le rimanga molto da vivere: la giovane viene avvelenata, dopodiché legata, torturata, finché l'incoscienza non prende il sopravvento.
Al suo risveglio, tuttavia, ad attenderla non vi è la morte, bensì quello che le appare come un vero e proprio rito d'iniziazione: lei ed altri chiaroveggenti sono stati portati a Sheol I, situata nell'antica Oxford, una colonia gestita da esseri inumani provenienti da un'altra dimensione (chiamata Oltremondo), i Rephaim, impegnati sin da subito a scegliere uno dei malcapitati chiaroveggenti e divenendone Custodi.
Quella che viene definita Stagione delle Ossa, una sorta di raccolta di esseri che hanno a che fare col sovrannaturale, avviene ogni 10 anni: i chiaroveggenti più in gamba diventano casacche rosse e sono addestrati a contrastare gli Emim, creature mangiauomini che tentano di distruggere la Terra, proprio come ci tiene a ribadire la Reph Nashira durante il discorso d'apertura:
La maggior parte di voi è composta da chiaroveggenti, individui capaci di interagire con l'etere: voi comunicate con gli spiriti e loro, in cambio, è possibile che vi offrano guida e protezione. Ma quando questi spiriti erranti aumentano eccessivamente di numero, l'etere viene caricato di un fardello troppo pesante.
Tempo fa accadde che il peso di questo fardello fu talmente oneroso da frantumare la soglia eterea.
[...] L'Oltremondo fu invaso da creature ostili chiamate Emim, che si nutrono di carne e di spirito [...] Nel 1859 attraversammo il velo che ci divideva dalla Terra e concordammo con gli umani che governavano l'Inghilterra un nuovo modello di vita, per assicurarci che anche la Terra non cada vittima degli Emim.
Ecco come nacque la dispotica Repubblica di Scion.
La giovane dreamwalker sarà scelta da Arcturus, un Rephaim atipico e dal fare quasi gentile se messo a confronto con i suoi simili, ma ugualmente terrificante.
Lo sguardo profondo, gli occhi gialli che brillano nell'oscurità, un volto indecifrabile mettono a dure prova Paige, che capisce in fretta di dover sottostare alle regole (basilari) del luogo per poter sopravvivere e non cadere in disgrazia, come molti altri chiaroveggenti che popolano le baraccopoli di Sheol I: deperiti, lerci e talvolta menomati, coloro che hanno fallito le prove per diventare casacche rosa e rosse imputridiscono ai margini della società.
Alla ricerca della verità malcelata di Scion di notte, tornando al dormitorio necessariamente entro le prime luci dell'alba e riposando di giorno, Paige lotta con le unghie e con i denti per comprendere il reale scopo della Repubblica e dei Rephaim: qualcosa non quadra, e la giovane, supportata da alcuni compagni coraggiosi, ne verrà a capo.
Perché Nashira la degna di tutte quelle attenzioni? Per quale motivo Arcturus ha scelto proprio lei tra tanti? Cosa ci guadagna Scion?
La giovane stringerà legami durevoli con individui innaturali e non, costretta a vivere sulla propria pelle violenza e crudeltà, a patire i morsi della fame, ma senza mai perdere la speranza: Paige uscirà da quella prigione, costi quel che costi.
Un world-building da manuale
Una delle caratteristiche più sorprendenti de La Stagione della Ossa è la complessità del world-building: la Shannon è stata in grado di creare un mondo distopico a strati, che mescola elementi fantascientifici e realistici, accenni di storia come la struttura totalitaria di Scion, con un sistema di magia che attinge a diverse teorie dell'occulto.
La chiaroveggenza è al centro della struttura magica del libro, tant'è che l’ampia gamma di poteri vengono suddivisi in diverse categorie, tutte analizzate e chiarite nei minimi dettagli, malgrado l'autrice tenda a svelare le abilità nel corso della narrazione.
L’ambientazione è una Londra sospesa tra sogno e realtà, resa affascinante dal contrasto tra la società ipertecnologica, moderna e dispotica di Scion e la resistenza sotterranea, quasi arcaica, dei chiaroveggenti.
Tuttavia, è l’introduzione di Sheol I, la colonia-prigione che pare essere stata cristallizzata nel 1859, a dare al romanzo una svolta cupa e sinistra.
La Shannon, grazie a uno stile di scrittura cauto, ma ascendente, riesce a trasmettere il senso di oppressione e controllo di questa società governata da creature inumane, disegnando un quadro oscuro e claustrofobico che evidenzia i pericoli del potere assoluto: tutto, dall'aspetto colossale e diafano dei Rephaim, agli edifici, passando per l'ambientazione tetra, sino al mistero che ruota attorno agli Emim, contribuiscono ad imprigionare il lettore in una morsa di terrore e frustrazione.
Non solo Paige Mahoney: personaggi credibili
Paige Mahoney è una protagonista forte e determinata, anche vulnerabile, talvolta impulsiva, ma decisamente matura per la sua età: il racconto in prima persona permette un’immersione completa nel suo punto di vista e nelle sue emozioni. La sua crescita nel corso della narrazione è notevole: da ragazza-invisibile che cerca solo di sopravvivere in un mondo ostile, Paige diventa una giocatrice abile e astuta, che combatte per la libertà.
Empatica e generosa non solo nei confronti dei suoi compagni prigionieri, ma anche del nemico, è il modo in cui si confronta con le sue paure a renderla un personaggio sfaccettato e credibile.
Arcturus, il misterioso Rephaim che diventa custode di Paige, è un personaggio altrettanto complesso: circondato da un'aura di ambiguità morale, risulta uno degli individui più intriganti del libro. La Shannon, difatti, non si limita a creare un semplice antagonista, ma preferisce esplorare una relazione diversa tra prigioniero e carceriere, tra Paige e Arcturus. Il loro rapporto, che all’inizio sembra essere basato su coercizione e indifferenza, si evolve gradualmente, culminando in una dinamica di reciproco rispetto e, infine, in una fragile alleanza.
Anche i personaggi secondari, come Jaxon Hall, il mimo-lord capo di Paige e indiscusso manipolatore del Sindacato, o i vari detenuti di Sheol I, quali Julian e Carl, o ancora i Rephaim come Nashira sono ben caratterizzati e contribuiscono a dare profondità alla storia.
Dispotismo e coercizione del diverso: come amautorici e innaturali affrontano il medesimo destino
La Stagione della Ossa esplora temi di grande attualità, quali - ad esempio - la repressione del diverso, che è uno dei motivi principali della narrazione. Nel mondo creato dalla Shannon, la chiaroveggenza è vista come una minaccia all’ordine sociale, e chiunque mostri segni di poteri psichici viene prima emarginato o perseguitato, dopodiché torturato e ucciso.
Questo tema non solo riflette il trattamento delle minoranze etniche in società oppressive e dispotiche, ma la presenza dei Vigil, innaturali che decidono di schierarsi dalla parte dell'oppressore per non essere uccisi, denunciando i propri simili, ricorda molto la dinamica tra prigionieri nei campi di concentramento: i kapo, anch'essi condannati, decidevano di lavorare per il regime nazista, denunciando altri malcapitati per ottenere sconti di pena e razioni extra di pane.
La Shannon utilizza tali tematiche per indagare su come il potere possa manipolare e sfruttare la paura del diverso a proprio vantaggio: in tal caso, apparentemente, per mantenere l'ordine.
D'improvviso, tuttavia, la dinamica viene capovolta da un nuovo gruppo di individui, più potenti e terrificanti: così, amautorici (termine usato per indicare i comuni esseri umani) e innaturali divengono entrambi prigionieri dei Reph.
Un altro tema centrale è quello della libertà: Paige, inizialmente prigioniera sia fisicamente che psicologicamente, deve lottare non solo per la propria vita, ma anche per il diritto di essere sé stessa in un mondo che cerca di sopprimere ogni forma di espressione individuale, nonché tutto ciò che non reputa normale.
A questo si aggiungono anche il tema del sacrificio, della fiducia e del tradimento, elementi che restituiscono ulteriore profondità al percorso interiore della protagonista e dei personaggi che le ruotano attorno.
Un viaggio immersivo: il punto di vista singolo
Samantha Shannon ci immerge immediatamente nell'azione, riempiendo le prime pagine di termini specifici e nomi che possono inizialmente risultare opprimenti, complessi e non immediatamente comprensibili.
Tuttavia, proseguendo nella lettura, i concetti centrali vengono chiariti al momento giusto, con l’aiuto di un glossario e una guida sui personaggi e sui Sette Ordini di Chiaroveggenza che troverete nelle ultime pagine del volume, strumenti utilissimi per orientarsi.
Difatti, chi apprezza una narrazione più lineare e familiare potrebbe trovare difficile adattarsi al ritmo dei primi capitoli, ma per chi ama le storie intricate e costruzioni del mondo dettagliate, La Stagione della Ossa è un vero gioiello.
Superato il senso di spaesamento iniziale, ci si sente via via sempre più coinvolti grazie alle capacità descrittive della Shannon, in grado di ricreare un’atmosfera cupa e facendoci vivere in prima persona l’angoscia e il disagio della protagonista.
Tuttavia, il punto di vista in prima persona limita la conoscenza dei personaggi secondari, che appaiono promettenti e affascinanti: speriamo, pertanto, che i volumi successivi approfondiscano la psicologia anche di Arcturus, Jaxon, Julien e tutti gli altri, prigionieri e non.
Lo stile dell'autrice è ricco, a tratti prolisso, ma mai noioso, grazie anche alla traduzione squisitamente puntuale di Egle Costantino. La sua prosa è immersiva e visivamente potente, il che rende facile per il lettore immaginare l’universo complesso che ha creato: la narrazione de La Stagione delle Ossa alterna momenti di tensione intensa a passaggi più introspettivi, dove troviamo Paige che riflette sul proprio ruolo e su ciò che si cela al di là dei confini di Sheol I.
Un'edizione pregiata
L'edizione Mondadori pervenuta a noi italiani è splendida: 569 pagine di fattura pregiata, con copertina cartonata e sovra-copertina in un meraviglioso blu cobalto, double-face e con effetto soft touch. A dimostrazione che anche l'occhio vuole la sua parte quando si tratta di volumi di un certo calibro.
Come precedentemente accennato, le ultime pagine del romanzo (da 533 a 569) contengono un Glossario, un elenco approfondito di Personaggi del Romanzo e una sezione dedicata ai Sette ordini della Chiaroveggenza, utili per i fan della saga, ma anche per chi non ha dimestichezza con trame intricate e narrazioni ricche e complesse.
Commento
Voto di Cpop
85Pro
- World-building eccelso.
- Personaggi ben caratterizzati.
- Trama complessa e intensa.
- Narrazione incalzante.
- Ottima traduzione.
Contro
- Confusionario nei primi capitoli.
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