Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto, recensione: il manga harem più autoironico di sempre

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Autore: Livia Soreca ,

C'è chi crede fermamente che ognuno di noi abbia un'anima gemella, ma se qualcuno vi dicesse che ne abbiamo 100? Impossibile, penserete voi, ma non per Rentaro Aijo, il protagonista di Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto. Molti di voi sono certamente a conoscenza dell'omonimo adattamento animato, prodotto da Bibury Animation Studios a partire dal 2023 e disponibile su Crunchyroll.

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Sicuramente una delle novità di J-POP Manga più attese dell'autunno 2024, il manga scritto da Rikito Nakamura e illustrato da Yukiko Nozawa è un seinen sopra le righe, regno del fan service, iperbolico e autoironico. In occasione dell'uscita, abbiamo letto i primi due volumi del manga, confezionati in un bundle con uno splendido shikishi in regalo.

Di cosa parla Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto?

Rentaro Aijo è un ragazzo con tanta voglia di innamorarsi, ma nel corso della sua breve vita è stato già rifiutato ben 100 volte. Un giorno, mentre si trova al tempio a pregare, appare il Dio dell'amore. Questo gli rivela che incontrerà 100 anime gemelle e che sarà una questione di vita o di morte. Come saprà gestire 100 relazioni sentimentali contemporaneamente?

Sin dalle prime pagine e, dunque, dai primi incontri di Rentaro, si intuisce facilmente che Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto presenta e presenterà uno schema ripetitivo, seppur per il momento non troppo rigido. La dinamica narrativa, quindi, segue un andamento molto simile a sé stesso, che prevede sempre il colpo di fulmine, la dichiarazione reciproca, l'integrazione nell'harem e un accaduto che le coinvolga tutti, con un costante umorismo unito a un fan service sempre più corposo.

Per far sì che il lettore non sia mai stanco di questo schema, l'autore ha la piena responsabilità di trovare, di volta in volta, espedienti ed eventi che mirino a variegare la storia al punto da non soffrire la ripetizione. Oltre alla scelta di Nakamura-sensei di optare per vicende estremamente singolari e sempre più assurde, gran parte della diversificazione la fanno gli stereotipi delle anime gemelle di Rentaro, che finora incarnano alcune delle tipiche personalità nei manga, prime fra tutte la tsundere e la yandere. L'interazione fra loro genera una serie di combinazioni che si intensificano in maniera esponenziale man mano che un nuovo elemento si aggiunge alla "Rentaro's family", puntando sempre all'iperbolicità.

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Per il momento, quindi, la stancante ripetitività è un timore ancora lontano, ma non da escludere. Sicuramente il finale del secondo volume ha apparentemente rotto parte dello schema, dunque le cose potrebbero farsi ancora più interessanti nei numeri successivi.

Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto: un senso dell'umorismo fuori dagli schemi

Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto è un ecchi harem comedy che punta la maggior parte della propria forza su un umorismo spropositato che, oltre a poggiarsi su un fan service consistente, così come sulla gelosia e sulla competizione che talvolta minacciano la relazione poliamorosa, opta per qualcosa di diverso: la meta-teatralità.

Sin dall'inizio della storia, con una grande dose si autoironia, i personaggi dimostrano di essere ben consapevoli di far parte di un manga, per cui talvolta parlano tra di loro come se sapessero che qualcuno può leggere le loro battute, mente in altri momenti prendono coscienza del fatto che alcuni elementi siano "troppo" per un manga di questo tipo - ad esempio, quando accennano verbalmente a situazioni più da hentai che da ecchi.

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Alcuni personaggi marginali rivendicano una presenza maggiore nelle tavole, così come tutti hanno piena coscienza della presenza di pagine da sfogliare e delle scene all'interno dell'opera in cui sono coinvolti. Addirittura, conoscono perfettamente il senso di un capitolo extra in un ecchi, ossia un'esplosione di fan service.

In questo caso, tuttavia, il gioco è bello quando dura poco. Anche stavolta torna il concetto di ripetitività, ma in tal caso il pericolo è molto più tangibile. Se da un lato le situazioni assurde in cui i personaggi operano non stancano mai, questa perpetua meta-teatralità diventa un leitmotiv eccessivo e che, a un certo punto, rischia di non far più ridere come la volta precedente.

In tutti i campi artistici, dal cinema al fumetto/manga e non solo, la rottura dell'illusione scenica è una chicca meta-teatrale che funziona meglio nel momento in cui è improvvisa e sporadica, molto meno quando se ne abusa.

Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto: lo stile artistico e l'edizione di J-POP

Lo stile di Nozawa-sensei mira soprattutto alla resa dei personaggi, di cui cura il corpo e l'espressività. Le ragazze di Rentaro, ovviamente, sono volutamente piacenti, alternando graziosità e sensualità, sempre secondo stereotipi (stavolta fisici) tipici dell'ecchi harem.

Data l'importanza del senso dell'umorismo, anche le bellissime protagoniste si lasciano andare a momenti ilari per il lettore, durante i quali l'artista dà sfogo alle espressioni più buffe, senza però mai separarle dal loro splendore. A Rentaro, naturalmente, sono riservate quelle più caricaturali, ma non mancano attimi in cui il protagonista maschile, pur nato con intenti comici, mostra alle ragazze e al lettore una dolcezza e una bellezza che emergono in nome dell'amore.

Il character design di Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto è riconoscibile, anche se rispetto ai precedenti lavori di Yukiko Nozawa si è di fronte a un tratto ancora più pulito e curato, accompagnato da una vastissima esplorazione nella scala di grigi che rende il disegno morbido e armonioso. Questa aiuta soprattutto nella resa dei capelli delle protagoniste, uno degli elementi fisici che aiuta a diversificarle.

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L'edizione di J-POP Manga, oltre a confermare un'attenzione sempre viva per la qualità del prodotto, opta per alcuni dettagli di stampa che impreziosiscono i due volumi: artwork nelle alette della sovraccoperta e su pagine di carta lucida, nonché uno stile dell'indice colorato e vivace (una vera rarità). I volumi di Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto sono un acquisto di cui vale la pena.

Commento

Voto di Cpop

80
Le 100 ragazze che ti amano tanto tanto tanto tanto tanto è un ecchi harem comedy divertente e autoironica, che nonostante punti troppo sul concetto di ripetizione riesce - almeno nei primi due volumi - a non stancare il lettore, donandogli momenti assurdi e, proprio per questo, esilaranti, puntando sempre su un'autoironia pungente.

Pro

  • Ottima qualità del prodotto J-POP
  • Stile del disegno di Yukiko Nozawa molto curato
  • Il finale del secondo volume è inaspettato
  • La commistione di personaggi crea situazioni divertentissime, ma...

Contro

  • ... Si abusa di un umorismo legato alla rottura della quarta parete
  • La ripetizione di un certo schema narrativo potrebbe stancare in futuro
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