Lift, recensione: una deludente rapina condotta da Kevin Hart

Autore: Giovanni Arestia ,

Arriva su Netflix Lift, il nuovo film d'azione con protagonista Kevin Hart, presentato come una avvincente e tecnologica pellicola su una rapina che segue un improbabile gruppo di fuorilegge che usa le proprie abilità di furto per salvare il mondo. Il team di creatori, guidati dal regista F. Gary Gray e dallo stesso Kevin Hart in veste di produttore, hanno provato a mettere insieme varie idee provenienti da capisaldi come Ocean, Fast and Furious e Mission: Impossible, tuttavia il risultato finale è una sgargiante commedia priva di carattere che non soddisfa pienamente. 

Lift: un'ottima scelta di cast...

È ormai abbastanza consolidato che il segreto per realizzare un buon film sulle rapine non risiede tanto nella rapina stessa, quanto nella chimica che si viene a creare tra gli attori. Sia chiaro, è abbastanza piacevole osservare i piani e i meccanismi necessari per entrare in un caveau o per rubare un prezioso oggetto, tuttavia se questi non sono messi in atto da persone che si fanno amare dal pubblico, tutto perde di mordente e di memorabilità. Sono tanti gli esempi sia di film, come Ocean's o Inception, sia di serie televisive tipo La Casa di Carta. Nel caso di Lift possiamo facilmente notare come la scelta del cast sia stata ottima e insieme i personaggi funzionano abbastanza bene. 

Kevin Hart interpreta il ruolo del protagonista serioso, ovvero il famigerato truffatore e ladro Cyrus Whitaker, che vediamo per la prima volta alzare l'asta di un'opera d'arte NFT di ultima generazione prima di provocare un tumulto durante il quale rapisce brevemente l'artista misterioso, simile a Banksy, così da far salire il valore dell'appena acquistato NFT. È vero, Kevin Hart non fa il vero Kevin Hart in questa pellicola, ma funziona. Cyrus non fa battute spiritose e non mostra alcun brio comico di alto livello, ma denota come l'attore sia capace di coprire anche altri ruoli.

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Cyrus è quindi circondato da un variegato e simpatico gruppo di complici tra cui Denton interpretato da Vincent D'Onofrio, nonché un abile ma sfortunato maestro del travestimento eccessivamente innamorato delle sue abilità, Camila, una sgargiante pilota e autista nelle fughe, interpretata dall'esperta di rapine cinematografiche e seriali Úrsula Corberó, l'esperto di casseforti Magnus di Billy Magnussen e infine l'hacker Mi-Sun con Yun Jee Kim nei suoi panni. 

...e una trama goffa

Il problema principale di tutta questa storia è dato dal personaggio di Gugu Mbatha-Raw dal nome di Abby Gladwell e da ciò che da lei scaturisce. È un'agente dell'Unità per il Patrimonio Culturale dell'Interpol, la quale ha avuto una breve storia d'amore con Cyrus e per il quale prova ancora dei sentimenti. Vuole catturarlo, ma lo recluta per cercare di fermare il magnate omicida Lars Jorgensen (ovvero Jean Reno) dal trasportare un blocco da mezzo miliardo di dollari in oro, dal peso di dieci tonnellate, dalla sua cassaforte a Londra al suo rifugio in Svizzera. Qui, Jorgensen pianifica di pagare un gruppo di hacker internazionali per scatenare una serie di attacchi terroristici in tutto il mondo, da cui intende trarre profitto.

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Netflix
Lift

Già nei primi dieci minuti si vede come qualcosa nella trama di Lift non vada per il verso giusto. All'inizio osserviamo tutta la squadra mentre compiono la suddetta audace rapina in simultanea a Londra e Venezia proprio sotto il naso di Abby con tanto di inseguimento a Venezia molto intrigante perché girato in loco tra i meravigliosi canali. La banda arriva su uno yatch di lusso girato esternamente con una pessima CGI e con un'illuminazione satura all'interno e qui iniziano a parlare di NFT, già considerati quasi anacronistici. Poi improvvisamente, per i restanti 104 minuti, la pellicola prende una piega totalmente irreale e a tratti anche volgare con un'illuminazione piatta, una fotografia il più delle volte liscia ed effetti speciali altrettanto scadenti. 

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Netflix
Lift

Lo scenario narrativo si complica così come la rapina stessa del blocco d'oro e inizia a coinvolgere cose assurde come un jet sperimentale ad alta tecnologia da parte di un playboy internazionale interpretato da Oli Green. Poi osserviamo la costruzione di un altro aggeggio ad alta tecnologia per provare a distruggere un altro prodotto di alta ingegneria posseduto da Jorgensen e usato per proteggere il suo oro.

Insomma, la tecnologia spesso viene usata nei film per essere divertente, ma qui viene adoperata senza alcuna ragione come una stampella utile a sorreggere il peso della mancanza di inventiva nella scrittura della sceneggiatura. L'aspetto positivo è la complessità, poiché risulta tutto talmente confuso da non renderci conto di quanto sia incredibilmente improbabile ciò che ci viene mostrato. 

Serviva più interazione tra i personaggi

Fortunatamente ci sono alcuni bei momenti tra i personaggi, come quando Denton prende in giro dolcemente Cyrus, o il terrore di Camila di trovarsi nel bel mezzo di una rapina mentre guida un jet coperto da pannelli stealth o ancora il disperato tentativo di Magnus di fuggire da un cattivo armato che si conclude con la perdita di qualche dito.

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Ocean'S Trilogy

L'amata trilogia cinematografica Ocean con lo stellare cast composto da Brad Pitt, George Clooney, Matt Damon, Julia Roberts e tanti altri.

Tuttavia questi e altri piccoli momenti dimostrano come Lift avrebbe dovuto dedicare più tempo a far interagire i personaggi tra di loro invece di fare voli pindarici con sciocchi piani di rapine. Se solo ci fossero stati più ispirazione e disciplina nella scrittura della sceneggiatura, il prodotto finale avrebbe sicuramente avuto una qualità più alta. 

Conclusioni

Davvero un peccato perché F. Gary Gray è un veterano di Hollywood che ha realizzato film di buon livello con sequenze d'azione abbastanza accattivanti. Qui in Lift si vede la sua esperienza nell'uso dei finanziamenti di Netflix per realizzare riprese visivamente interessanti sopra le Alpi svizzere, a Londra e pure a Venezia.

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Tuttavia tutta questa ricchezza fotografica, seppur di breve durata, viene distrutta da una trama scialba e da effetti speciali deludenti. Insomma qualche leccornia visiva e alcune battute divertenti tra i personaggi, purtroppo, non salvano uno dei tanti prodotti mediocri nati unicamente per lo streaming. 

Commento

cpop.it

55

Gray è capace di fare meglio di così. Anche i suoi prodotti meno riusciti mostravano qualche guizzo di originalità che li rendeva apprezzabili. Quantomeno erano film con un cuore e un'anima, cose che mancano in Lift. Quest'ultimo è solo un prodotto realizzato per far numero all'interno del già ricco catalogo streaming di Netflix. È un film vuoto e luccicante con un'ottima interazione tra i personaggi, qualche bella fotografia e poi tutto facilmente dimenticabile.

Pro

  • Ottima chimica tra i personaggi
  • Alcune scene sono divertenti e intriganti
  • Le location e le loro riprese

Contro

  • La trama ruota attorno a vicende troppo assurde
  • Tecnologia usata come giustificazione di una sceneggiatura piena di problemi
  • Effetti speciali di basso livello
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