My Oni Girl, recensione: l'importanza di esprimere sempre le proprio emozioni

Autore: Federica Polino ,

Il 24 maggio 2024 è sbarcato su Netflix My Oni Girl, film anime fantasy prodotto da Studio Colorido e Twin Engine

Nota di cui tener conto è l'importanza data alla componente musicale del lungometraggio: sigla e canzone sono state scritte ed eseguite da Zutomayo, gruppo pop del momento che nasconde la propria identità. L’incontro tra staff e band è stato illuminante secondo il regista, tant'è che la canzone completa la storia, espandendola e raggiungendo il pubblico.

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My Oni Girl mescola fantasy classico, folklore nipponico e profonde riflessioni sulla vita, offrendo non pochi spunti di riflessione agli spettatori, che siano essi adulti in età avanzata o giovani alle prime armi.

Tira fuori quello che pensi!

La neve, in Giappone, simboleggia il candore, la purezza d’animo, l’ingenuità giovanile. Cade leggera, ricopre le strade, si ammassa ai lati delle viuzze ed attutisce i suoni: il suo ricoprire aiuta a nascondere ciò che si cela dietro candidi fiocchi.

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Tuttavia, la neve estiva è un fenomeno raro, mai visto, anomalo.
E alle anomalie c’è sempre una spiegazione nascosta all’ombra di un manto nevoso.

My Oni Girl Netflix
My Oni Girl
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Hiiragi è un giovane studente di liceo dal temperamento calmo e mite, quantunque la sua gentilezza non sia proprio disinteressata: determinato ad integrarsi e ad evitare il conflitto, il ragazzo mira ad essere sempre accondiscendente.

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L’atteggiamento remissivo di Hiiragi non gli consente di dire mai di no: condivide i suoi compiti con i compagni di scuola, aiuta gli altri alunni nelle pulizie, tace quando questi ultimi sembrano approfittare della sua bontà d’animo, e soffre in silenzio dinanzi alle imposizioni paterne.

Un po’ goffo, timido e privo di amici, il ragazzo reprime costantemente le proprie emozioni, un'abitudine terribile, ma necessaria se si vuol evitare il conflitto.

Il suo destino pare essere condannato alla solitudine, quando durante un soleggiato pomeriggio d'estate, di ritorno da scuola, Hiiragi osserva una ragazzina armeggiare con il proprio zaino, in cerca di un biglietto per il bus. 

Avvicinandosi, si offre come suo solito di aiutarla, ma la giovane declina l’offerta, preferendo passeggiare assieme a lui anziché approfittare della sua ingenua bontà. 

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Un incontro apparentemente casuale che, tuttavia, si rivelerà oltremodo significativo per entrambi, in un futuro non troppo lontano.

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Tsumugi, capelli azzurrini e sorriso smagliante, è una giovane dal carattere forte, ostinato. Ed è proprio questo suo lato così lontano dalla indole di Hiiragi a definire un quadro altrimenti monco: i due paiono completarsi a vicenda, stringendo amicizia nel tragitto verso casa del giovane quattrocchi.

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In presenza della famiglia Yatsuse, Tsumugi assiste inerme ad un brusco litigio tra Hiiragi e suo padre: quest'ultimo s'impone, vorrebbe che il figlio studiasse in casa, privatamente, anziché ostinarsi con la scuola pubblica. 

Tuttavia, malgrado sia palese agli occhi di tutti che il desiderio del giovane non collimi con quello paterno, tutto tace: Hiiragi nasconde i propri sentimenti, si chiude in sé stesso e lascia che il risentimento lo avveleni.

Tuttavia, le conseguenze del gesto, stavolta, non si limiteranno ad un forte mal di stomaco: la stanza si ghiaccia, il freddo s'insinua nelle ossa, ed un essere alato dalle fattezze serpeggianti di un drago fa il suo ingresso, pronto a rapirlo. 

Tutto sembra perduto, il mostro spalanca le fauci, quando sull'uscio della porta sbuca una trafelata Tsumugi a trarre in salvo il ragazzino.

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Una volta fuggiti lontano da casa Yatsuse, Tsumugi svela ad Hiiragi la sua vera identità: lei è un demone, un oni, ed è in viaggio alla ricerca di sua madre, scomparsa nel nulla anni fa. Il mostro che lo ha attaccato è, in realtà, il Dio della Neve, l'entità protettrice del Villaggio Nascosto, luogo in cui gli oni vivono in pace e tranquillità, nascosti dal manto nevoso generato dalla divinità.

La piccola incalza, poi, mettendo in guardia Hiiragi dalla sua cattiva abitudine di reprimere sempre ciò che realmente prova, e mostrandogli cosa accade ogni qualvolta il giovane metta in secondo piano i suoi sentimenti e le sue emozioni per assecondare gli altri: mini fiocchi di neve, densi e candidi, fuoriescono dal corpo di Hiiragi. 

Si formano dalle persone che sono introverse e taciturne.

Sono i cosiddetti Mini-Oni, esserini che preannunciano un quadro non proprio roseo: chi genera molti mini-oni è più probabile che diventi un Oni, di conseguenza.

Malgrado la notizia, però, Hiiragi non sembra preoccuparsene: accetta quasi passivamente l'idea di trasformarsi in demone e non protesta più di tanto quando Tsumugi gli chiede di accompagnarla al santuario di Hi-e, luogo in cui crede si nasconda sua madre.

Ha inizio, così, il viaggio dei due giovani amici, un cammino lastricato di scontri ed incontri illuminanti, fughe mostruose, litigi, neve e folklore. Un viaggio di formazione che arricchirà non solo i due ragazzi, ma anche gli individui che entreranno in contatto con loro.

Un equo scambio di idee e lezioni di vita, alla ricerca della verità che si nasconde dietro la scomparsa di una madre e l'improvvisa metamorfosi del Dio della Neve

Cosa si cela dietro la sparizione della madre di Tsumugi?

Perché il Dio della Neve è in preda alla follia mista a rabbia cieca?

Cos'accadrà ai due giovani avventurieri?

Ma soprattutto, riuscirà Hiiragi a scrollarsi di dosso il peso delle aspettative altrui, accettando e rispettando le proprie emozioni?

Non ignorare i tuoi sentimenti

My Oni Girl è una pellicola che naviga sulle onde della malinconia, avvolta nel soffio onirico di un candido fiocco di neve e che si riallaccia all’idea nipponica che reprimere le proprie emozioni abbia conseguenze negative non solo sulla psiche, bensì anche visibili ad occhio umano.

Tuttavia, non è quello il focus della pellicola: se soffocare impulsi e sentimenti porta gli esseri umani a tramutarsi in demoni (oni, per l’appunto), sono le motivazioni che si celano dietro questa necessità degli individui di evitare conflitti a ricevere un’attenzione particolare.

Nel corso del loro lungo viaggio di formazione attraverso fiumi, boschi e villaggi semi-abbandonati, i due giovani s’imbattono in una serie di individui pronti ad aiutarli e ad essere aiutati: uno scambio di informazioni, idee e consigli che arricchisce ambedue le parti. 

Due fratelli in viaggio che hanno represso per anni le proprie emozioni, una coppia affiatata che gestisce una locanda, un uomo che conduce la propria esistenza immerso nei ricordi della moglie, tutte esperienze che partecipano attivamente alla crescita personale di Hiiragi e Tsumugi: lui impara ad accogliere i suoi sentimenti ed esprimere le emozioni, anche se negative, mentre lei si rende conto di dover smussare alcuni angoli del suo carattere, a tratti un po' troppo spigoloso.

Molto spesso, per timore, tendiamo a non tirare fuori le cose che abbiamo dentro.

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My Oni Girl
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Malgrado rivolto ad un pubblico giovane, My Oni Girl riesce a trattare temi profondi, oseremmo dire adulti. Quando siamo costretti ad acconsentire anche alle richieste più assurde, pur di risultare alla mano e gentili, pur di non deludere gli altri, ecco: lì noi siamo Hiiragi.

A spezzare questa catena di disastrosi eventi che potrebbe minare, a lungo andare, la nostra esistenza, ognuno di noi necessita di una Tsumugi, fiera sostenitrice della libera espressione.

Tuttavia, il viaggio metaforico di Hiiragi e Tsumugi non è solo di formazione, bensì anche l’occasione per conoscere alcune chicche nipponiche, immagini del folklore disseminate qua e là, alla ricerca delle motivazioni che spingono gli esseri umani a voler sempre accontentare tutti: un sentimento comune in Giappone, dove gli abitanti del Sol Levante, a causa di regole restrittive ed immersi in una società che punta alla perfezione, si sentono costretti a dire di e a risultare quasi sempre accondiscendenti.

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My Oni Girl
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Colore, luce, delicatezza, candore

La narrazione di My Oni Girl è fluida, candida come la neve estiva, motivo portante di una pellicola che vanta animazioni chiare e morbide, fondali perfetti, dettagliati, e che punta su un equilibrato gioco di luci.

La storia è semplice e lineare, il ché ha permesso al regista di non narrare frettolosamente le vicende che colpiscono i due protagonisti. Un’ora e 51 di girato sembreranno letteralmente volare sulle ali del Dio della Neve, grazie anche alla penuria di momenti comici filler ed inconcludenti.

I doppiatori dei protagonisti sono Kensho Ono (Hiragi) e Miyu Tomita (Tsumugi), mentre il film è stato diretto da Tomotaka Shibayama, la sceneggiatura affidata a Yuko Kakihara, mentre il character design è affidato a Masafumi Yokota, che ha realizzato l'animazione principale per The Apothecary Diaries, Weathering with You e Si alza il vento.

Nota di merito il doppiaggio italiano: troviamo giovanissimi quali Sebastiano Tamburrini e Gaia Chiaro nei panni di Hiiragi e Tsumigi, ma anche nomi a noi ben noti come Gianluca Iacono e Gea Riva nei panni di Mikio e Mikuri Yatsuse. Un ottimo cast per un’ottima resa.

Nota di demerito è l’assenza di momenti di tensione credibili: rare e sporadiche, le scene d’azione risultano poco intense e non coinvolgono lo spettatore al 100%, rendendo la pellicola un po' piatta.

Immagine in evidenza da Netflix

Commento

cpop.it

70

My Oni Girl è una pellicola che naviga sulle onde della malinconia, avvolta nel soffio onirico di un candido fiocco di neve e che si riallaccia all’idea nipponica che reprimere le proprie emozioni abbia conseguenze negative non solo sulla psiche, bensì anche visibili ad occhio umano. La narrazione è fluida e la pellicola vanta animazioni chiare e morbide, fondali perfetti, dettagliati, e che punta su un equilibrato gioco di luci. Senza infamia e senza lode, il film sviscera temi profondi e a tratti molto maturi, il ché lo rende adatto sia ad un pubblico giovane che a spettatori in là con l'età.

Pro

  • Animazioni fluide.
  • Colori e luci spettacolari.
  • Narrazione lineare.
  • Temi profondi trattati con leggerezza.
  • Splendida colonna sonora.
  • Ottimo doppiaggio italiano

Contro

  • L'assenza di momenti di tensione veri e propri rende la pellicola un po' piatta.
  • Personaggi abbozzati, poco caratterizzati.
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