Non è affatto semplice come sembra parlare di Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco, specialmente alla luce di quella sua indole creativa che fa della derivazione un concetto del tutto casuale, in cui i richiami ad altre opere più celebri contribuiscono ad alimentare un materiale narrativo e figurativo disconnesso, senza una propria identità orizzontale che risulti coerente e convincente fino alla fine. Sembra proprio che Zack Snyder, nella sua tanto anticipata epopea fantascientifica, abbia scelto di sfruttare così tanti elementi facilmente riconoscibili e ricollegabili ai grandi capolavori dello stesso stampo da aver dimenticato di inserire il proprio contributo creativo o anche solo di rielaborarne l'essenza in modo che ne emerga qualcosa di funzionante e specifico nella propria interezza.
Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco, disponibile su Netflix dal 20 dicembre 2023, quindi, dissemina lungo un cammino fatto di elementi noti e modelli facilmente riconoscibili, in un puzzle sconnesso che non concretizza mai il suo reale potenziale, preferendo basare la propria voce e appeal su un racconto difficile da digerire e da assimilare fino in fondo.
Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco, un viaggio che sa fin da subito di già visto.
Al centro di Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco troviamo la storia di Kora (Sofia Boutella), una giovane, forte e misteriosa che, per ragioni sconosciute, ha trovato rifugio in un villaggio di contadini situato in un pianeta lontano. La pace e il profondo legame con la terra di queste persone regnano sovrane in un contesto di pace e quiete, quando il governo del cosiddetto "Mondo Madre" arriva sul posto con l'unico obiettivo di impadronirsi di tutto ciò che hanno prodotto fino a quel momento.
Il cattivo di turno, l'ammiraglio Atticus Noble (interpretato da Ed Skrein), non mostra alcun interesse verso la vita altrui, mantenendosi saldamente ancorato ad alcuni stereotipi tipici del villain senza spessore o obiettivi che non siano il potere e il male altrui. L'estetica stessa che lo caratterizza è piena zeppa di rimandi a personaggi di natura storica o militare di stampo negativo, riciclando nel suo passo prevedibile momenti di facile lettura per tutti.
Le azioni di Atticus sul posto, insieme a quelle dei suoi subordinati, ispireranno una rivolta tutta personale da parte di Kora che, davanti alle loro palesi e volgari ingiustizie, sceglierà di intervenire con la forza bruta per poi cercare man forte in un viaggio alla ricerca di alleati in questo senso.
Il viaggio e la rabbia personale sono gli unici due elementi ad alimentare una narrazione che sceglie una struttura estremamente ripetitiva per spiegare le proprie ragioni agli spettatori. Siccome serve aiuto, la totale intenzione di Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco si concentrerà su più sequenze in cui vedremo la protagonista reclutare gli altri protagonisti dimostrando loro quello che sanno fare e la loro voglia di riprendersi ciò che hanno perso in precedenza. Nuovo incontro, chiacchiere di conoscenza, frasi per convincerli, scene madri in slow motion, eticità casuale e si passa al prossimo sulla lista.
Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco, una storia poco avvincente
La scelta di aprire la propria epopea con un viaggio introduttivo che conduce a qualcosa di già visto e monotono non è l'unico problema di Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco. Uno dei grandi limiti della nuova pellicola di Zack Snyder è che non riesce mai ad appassionare, non è incisiva o memorabile in alcun modo, offrendo un'accozzaglia di personaggi plasmati da tantissimi altri lavori sulla stessa lunghezza d'onda, senza mai degnarsi di caratterizzarli a dovere oltre quello che viene detto sul loro conto. La scrittura generale di questo primo capitolo avrebbe potuto risultare molto interessante alla luce delle possibilità espressive di un regista che, almeno in questo caso, sembra andare di fretta nel tratteggiare la storia di fondo, dimenticandosi totalmente di farci affezionare ai protagonisti, inchiodati fino alla fine ad alcuni concetti che restano tali.
In tutto ciò ritroviamo i tratti salienti e più riconoscibili della regia "in stile Snyder" con momenti in cui l'utilizzo dello slow motion (riprese a rallentatore) invece di evidenziare la componente più epica di alcune specifiche sequenze, ne ampliano a dismisura la durata in maniera del tutto inutile, il tutto plasmato da un contesto formale in cui ogni cosa sembra sospesa in una dimensione intangibile, citazionista e dai colori sia alienanti che apparentemente casuali.
Come avvenuto pure con le sue precedenti pellicole, anche in questo caso il regista tenta di giocare con la percezione della realtà e uno specifico utilizzo della CGI con finalità scenografiche. Peccato che anche da questo punto di vista Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco risulti piuttosto altalenante, denotando una particolare cura per alcuni elementi (come i robot e altre piccole cose) e una disattenzione nei confronti di altri (certi sfondi risultano abbastanza abbozzati).
Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco, un prologo che rimanda ad altro
In conclusione, Rebel Moon - Parte 1: Figlia del fuoco si limita per tutta la sua durata a introdurre qualcosa che, speriamo, verrà approfondito in seguito. La sua anima da prologo resta l'unica vera costante di un'esperienza piuttosto piatta e senza alcuno spunto interessante, oltre un'essenza derivativa che avrebbe sicuramente meritato una maggiore attenzione e approfondimenti su più fronti.
Zack Snyder concentra le proprie forze su una pellicola in cui ha presumibilmente inserito tutto quello che gli passava per la testa, rendendola talmente satura di elementi riconoscibili da non riuscire mai a identificare una coerenza generale con il materiale narrativo più inedito. Il tentativo di costruire da zero un mondo ricco di dettagli e storie a cui appassionarsi, per adesso, sembra muoversi su un percorso piuttosto maldestro e dai tratti ingenui, in cui l'amore per tante cose può facilmente diventare un disordinato mix senza spessore e mordente.
Commento
Voto di Cpop
50Pro
- La costruzione di alcune coreografie.
- Alcuni momenti sonori abbastanza interessanti.
Contro
- Manca totalmente la caratterizzazione di alcuni personaggi.
- Tutto si muove troppo in fretta e risulta ripetitivo nell'insieme.
- La durata si sente tutta.
- La natura derivativa è fin troppo ingombrante.
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